ABCVENETO.COM

Numero 119

Tel: 0422 542904 | Mail: INFO@ABCVENETO.COM


Intervista colloquio con Monica Brondi, titolare dell'agenzia Pubblicitaria "Punto a capo" a Savona

4 febbraio 2014

A cura di Abcveneto





Abcveneto: Lei venne a Treviso per studiare la famosa collezione dei manifesti Salce? Ci spiega la ragione?

R. Monica Brondi

Era, credo, il 1986 e io lavoravo ad una tesi in Storia dell'arte contemporanea presso l'Università di Genova, nell'ambito della facoltà di Lettere Moderne. Avevo proposto al mio relatore, Prof. Franco Sborgi, eccellente storico dell'arte contemporanea scomparso proprio lo scorso anno, un argomento per allora piuttosto inconsueto: I rapporti tra arte contemporanea e comunicazione pubblicitaria attraverso l'analisi dei manifesti pubblicitari degli anni '50 e '60. L'avevo fatto con l'entusiasmo giovanile e la travolgente determinazione di chi sa di aver scoperto dentro di sé il germe di una passione, quella per la creatività pubblicitaria, che consideravo una forma di arte concettuale: e il prof. Sborgi, pur avvertendomi che sarebbe stato un lavoro lungo e complesso non esistendo materiale documentario, da andare a scovare in giro per l'Italia, credo che sotto sotto fosse piacevolmente colpito di questa scelta e di questa mia febbre di scoperta. Iniziai così a schedare manifesti pubblicitari delle marche più note negli anni '50 e '60: ero affascinata dalle immagini, spesso inedite che scoprivo negli archivi delle agenzia pubblicitarie o della grandi aziende e dalle sorprendenti analogie concettuali o stilistiche che emergevano tra alcune immagini e messaggi pubblicitari e opere d'arte della prima e anche della seconda avanguardia del Novecento. A questo lavoro affiancavo naturalmente la ricerca attraverso gli esemplari esposti delle allora rare raccolte civiche dedicate al tema dei manifesti pubblicitari: la Civica Raccolta Bertarelli di Milano e la Raccolta Salce, presso il Museo Civico Bailo di Treviso. E fu così che partii per un viaggio di studio di qualche giorno a Treviso. Arrivata in città presi subito contatti con Il museo di Treviso, ove era situata la Collezione Salce e ricordo con piacere di essere stata accolta con molta gentilezza dal dott. Eugenio Manzato, direttore del Museo Civico, e da un cordialissimo funzionario del Museo, il Sig. Perissinotto, che mi fecero visitare la collezione e mi diedero le informazioni utili per poter effettuare i miei approfondimenti per la tesi.

D. Che impressione le ha fatto la nostra città?

Avevo una piccola guida degli alberghi storici che mi segnalava a Treviso l'albergo Al cuor, dal nome poetico e rétro, e fu lì che alloggiai, tra specchiere dorate e mobili antichi.
I ricordi non sono ordinati, ma sono collegati ad alcune immagini ed emozioni: una città con angoli di grande intimità, con i salici piangenti verdissimi affacciati sui canali e in sottofondo lo scorrere dell'acqua. La sensazione fu di una città tranquilla, quasi riservata, che dietro la protezione delle sue mura cela e offre al visitatore scorci a sorpresa. E poi il sapore e il colore, per me allora inediti, della polenta bianca alla brace proposta come contorno nei ristoranti.
Tornai a Savona quindi arricchita di contributi e pagine in più per la mia tesi , gratificata anche da un completo di maglia di Benetton, acquistato in un bel negozio del centro.
Non sapevo allora, che il Veneto sarebbe stato, di lì a poco, la mia sede di lavoro: dopo la laurea e dopo una prima esperienza con Armando Testa a Torino e uno stage nel settore Corporate Image Olivetti a Milano, venni selezionata da un'agenzia pubblicitaria di Padova, la Business, poi TBWA, dove lavorai prima come copywriter e poi come direttore creativo. Padova e poi Vicenza, con una parentesi milanese, divennero quindi le mie città di riferimento per circa 8 anni. Per questo amo molto il Veneto, con particolare affezione oltre che per Padova e Venezia, anche per un'altra città magica, meno conosciuta: Chioggia.

D. Ora, a Savona, di che cosa si occupa?

R. Non ho mai smesso di scrivere e ideare campagne per il mondo della pubblicità e della comunicazione: dopo l'esperienza in grandi agenzie, decisi di tornare a Savona dove fondai ormai più di 15 anni fa Punto a capo, un'agenzia di comunicazione divulgazione culturale e scientifica: spesso curiamo e allestiamo mostre d'arte, e in questo caso con piacere ritorno alla mia passione giovanile. Attualemente, in seguito ad un percorso di Master nel settore del coaching, ho affiancato alla mia principale attività , quella di coach per la focalizzazione e conseguimento degli obiettivi professionali nelle aziende e nelle organizzazioni. Cambiano solo le modalità, gli strumenti e le finalità, ma la risorsa primaria resta la stessa: la creatività, un potenziale, a volte inespresso, che è dentro ognuno di noi.

D. Savona e Albisola hanno dato i natali a due papi, che hanno lasciato un segno indelebile nell'arte e nella storia, ci racconta qualcosa di loro?

R. Si parla spesso di Savona come città dei Papi perché la nobile famiglia dei Della Rovere ebbe tra i suoi discendenti ben due pontefici: Sisto IV (1414-1484) e Giulio II (1443-1513). Da Sisto IV prende il nome la cappella Sistina per antonomasia, quella di Roma, che durante il papato del nipote Giulio II venne affrescata da Michelangelo. Esiste però un'altra Cappella Sistina in Italia, proprio a Savona, che lo stesso Sisto IV fece erigere come mausoleo per i suoi genitori: si tratta di un monumento di eccezionale valore storico-artistico, che testimonia il mecenatismo verso l'arte e la cultura promossi dalla famiglia Della Rovere e da questi due Papi. Di Giulio II si dà la definizione di Papa Guerriero e in effetti fu un "Papa d'azione", abilissimo politico e figura dal carattere impetuoso. Con questo termine lo descrive Machiavelli nel Principe " Condusse Julio con la sua mossa impetuosa quello che mai altro pontefice , con tutta la sua umana prudenza, avrebbe condotto…" Al di là delle vicende connesse alla gestione del potere temporale della Chiesa, che li videro impegnati da protagonisti sulla scena politica del Rinascimento romano, a Sisto IV e poi in particolare a Giulio II si deve invece uno straordinario impulso alla monumentalizzazione della città di Roma, dalla costruzione di Ponte Sisto, la ricostruzione della Basilica di San Vitale per citare solo alcuni interventi, fino alla ricostruzione e parziale decorazione della Cappella Palatina, di Palazzo Apostolico, divenuta famosa come Cappella Sistina. Proprio nel 2007 a Savona abbiamo partecipato all'organizzazione e alla comunicazione di un importante convegno dedicato a Giulio II intitolato Metafore di un Pontificato, in collaborazione con il Ministero dei Beni dei Beni Culturali la Fondazione De Mari e l'Associazione Roma nel Rinascimento, i cui atti costituiscono un importante contributo storico-artistico su questi temi insieme al testo. Un episodio curioso: per rievocare l'atmosfera degli antichi banchetti organizzati dai Della Rovere, facemmo produrre ad hoc quel tipo di confetteria che non mancava mai sulle tavole rinascimentali: finocchetti, anicini, mandorle e soprattutto cannella, sapientemente ricoperti di zucchero: vennero così graditi che nel corso del convegno in Cappella Sistina, si sentiva un gran sgranocchiare tra il pubblico…

D. Savona è un città di mare con un porto turistico. A Venezia, si fa un gran discutere con le grandi navi e a Savona?

R. Savona è scalo di tutte le navi del gruppo Costa Crociere: come polo crocieristico ha una storia relativamente recente, ma in grande crescita, che vede oggi quasi 1 milione di visitatori sbarcare nel cuore della città, proprio direttamente nel centro storico ottocentesco. Situazione quasi unica nel panorama dei porti crocieristici, in cui c'è sempre una certa distanza tra la stazione marittima e la città.
Il rapporto tra Savona e le grandi navi è positivo, anche se ad oggi non esprime appieno tutte le sue potenzialità. La Darsena di Savona e il complesso architettonico moderno del fronte mare sono l'avanguardia della nostra città: non solo perché è qui che pulsa la "movida" ed è qui che in particolare in estate si concentrano i giovani, i diportisti e i turisti, ma anche perché quello di Savona sta diventando un porto sempre più strategico a livello internazionale. Savona è nata con una vocazione industriale e portuale, che si riconferma in questa nuova prospettiva di sviluppo: proprio per questo è stato necessario un po' di tempo perché si riconvertisse anche nel ruolo di città turistica.
Venezia in questo senso ha una lunga e storica tradizione, Savona, grazie anche ai croceristi, sta in questi anni modificando il proprio aspetto e la propria struttura per essere sempre più viva, ospitale e ricettiva, valorizzando le sue peculiarità, che sono molte e spesso poco conosciute. Proprio nella Darsena di Savona sorgerà presto un unicum nel panorama museale nazionale e internazionale: l'All About Apple Museum, il più fornito museo al mondo di computer ed esemplari storici Apple, che dispone di oltre 9.000 pezzi, ed è stato riconosciuto dalla sede Apple America di Cupertino.
Ma a proposito di peculiarità di Savona, non dimentichiamo le sue specialità gastronomiche tipiche: la farinata, in particolare quella bianca, di grano, e la fugassetta, panino imbottito con particolari fritti di panizza, a base di farina di ceci.

D. Ora parliamo di cucina Ligure, quali sono i suoi piatti preferiti?

R. La cucina ligure è una cucina dallo stile sobrio, a volte anche essenziale e asciutto, come spesso è anche il carattere di noi liguri. Una cucina in cui i sapori degli ingredienti devono essere percepiti nella loro essenza originaria , e mai diventare prevaricanti: questo si esprime molto bene nel pesto, che essendo uno dei pochi condimenti che si prepara a freddo e non richiede soffritto, proprio in virtù di questo garantisce una armonica convivenza tra basilico, pinoli, pepe nero, noci, aglio e grana, che continuano a mantenere vivi al palato, la propria identità e individualità.
Io amo particolarmente le torte di verdura, i ravioli di borragine, i fiori di zucca e le zucchine ripiene, tutti contraddistinti da quel tipico sapore di Riviera che è dato dalla maggiorana, dal sapore aromatico e vellutato.In questi piatti si esplica al meglio quello che è un principio costante e anche un po' frustrante della cucina ligure: massimo sforzo, minima resa degli ingredienti! Per i ripieni si parte con un gran fascio di varietà di verdure: da pulire, lavare, bollire, accomodare, passare in padella , accorpare agli altri ingredienti, e poi cuocere in forno e quello che si ottiene dopo diverse ore di lavoro è un quantitativo che, a seguito di un laborioso processo di sublimazione della materia, risulta aver perso circa il 70 per cento del quantitativo di partenza. Ma spesso il sapore compensa la delusione...

Abcveneto La ringrazia del tempo che ci ha dedicato

A cura di Abcveneto



Abcveneto

Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte,nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
Contatti: info@abcveneto.com

Salva la pagina in pdf

pdf icona

Abcveneto statistiche

Vieni a Treviso?
Fermati al
Bed&Breakfast Appiani 36
0422-542904 info@appiani36.it