Ad un anno dalla scomparsa del suo fondatore, il Centro Studi e Ricerche Ligabue
diventa “Fondazione Giancarlo Ligabue”.
La trasformazione del Centro Studi e Ricerche Ligabue è stata voluta ed annunciata oggi a Palazzo Erizzo dal figlio Inti proprio nell’anniversario della scomparsa del padre Giancarlo.
“L’Istituzione di una Fondazione che faccia riferimento alla figura e alle attività svolte
da mio padre - ha detto Inti Ligabue, presidente della Fondazione - nasce prima di tutto dall’affetto
, ma anche dalla forte responsabilità che sento nei confronti di quel patrimonio di opere, documentazioni e valori che mio padre ha lasciato. Un’eredità materiale e immateriale, la sua, che va saldamente conservata e che vorrei fosse sempre più patrimonio fruibile, strumento di nuove conoscenze e motore di nuove ricerche.
Ed è proprio la città che lui tanto amava , con le istituzioni appunto, con i centri culturali e con le forze positive che qui operano, che la Fondazione – che porta il suo nome – vuole collaborare. Credo e
conto che questo nostro progetto sarà occasione importante anche per la città di Venezia
e per quanti operano nel mondo della cultura, della ricerca e della divulgazione.
Oggi è un momento per ricordare e condividere una storia che vogliamo continui e si rafforzi
in un’altra storia, capace di rispondere ai tempi mutati, ma sempre con l’entusiasmo, la
forza, la generosità e il sorriso che mio padre Giancarlo mi ha insegnato”.
Giancarlo Ligabue aveva creato il Centro Studi , , associazione senza scopo
di lucro nel 1973. La nuova Fondazione intende dare continuità - anche con
un nuovo sistema organizzativo e una serie di iniziative culturali - al lavoro svolto
fino ad ieri dal Centro Studi e Ricerche Ligabue (CSRL) proponendo il suo raggio
di iniziativa a livello locale, nazionale e internazionale. Una storia, che aggiunge un
nuovo motto all’avventura intellettuale che da Venezia si è sviluppata per decenni in
tutti i continenti: “Conoscere e far conoscere”.
Giancarlo Ligabue (Venezia. 30 ottobre 1931 – 25 gennaio 2015), studi di economia a
Venezia e un dottorato di ricerca in paleontologia alla Sorbona di Parigi, cinque lauree
honoris causa, è stato imprenditore studioso, ricercatore, paleontologo, esploratore e
collezionista. Una figura rara, impegnata in una continua ricerca, alla conoscenza di
mondi, civiltà e culture. Giancarlo - col Centro Studi e Ricerche - ha dato vita a 130
spedizioni scientifiche dall’Africa all’Asia, collaborando con le principali Università
e Centri di ricerca mondiali e con alcuni tra i più importanti studiosi internazionali.
Probabilmente l’epoca delle grandi e avventurose campagne, in luoghi ormai molto
più noti e accessibili d’un tempo - diventati ora anche meno ospitali - può apparire
superata. Rimane la necessità di sviluppare conoscenze e di renderle accessibili.
Questo si può fare ancora, promuovendo formazione e ricerca, valorizzando beni del
patrimonio storico e documentario; anche con una maggiore attenzione alla Città di
Venezia. Una città profondamente amata da Giancarlo con le cui Istituzioni culturali,
pubbliche e private, la Fondazione intende continuare a collaborare sviluppando
sinergie e progetti comuni.
Al comitato scientifico della Fondazione hanno aderito studiosi e amici del Centro
Studi assieme a personalità del mondo scientifico e culturale di tutto il mondo: da
Donald Johanson, paleontologo e scopritore dell’ominide Lucy (e presente a Venezia
in questo anniversario) al filosofo Massimo Cacciari. Con loro Federico Kauffmann
Doig direttore dell’istituto di Archeologia Amazzonica a Lima, Perù; Philippe Taquet
presidente dell’Accademia delle Scienze di Francia; Arman Beisenov Direttore
dell’Istituto di Storia e Archeologia Begazy-Tasmola ad Almaty, Kazakhstan; Carl
Lamberg-Karlovsky dell’Harvard University Cambridge, arrivando a Pietro Marani
- solo per citarne alcuni - professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna al
Politecnico di Milano e Davide Domenici, antropologo e archeologo dell’Università
di Bologna.
In questo anno di transizione dal Centro Studi alla Fondazione: sono stati organizzati convegni, incontri, eventi durante le giornate del Cinema Archeologico di Rovereto e una mostra “Il Mondo che non
c’era” dove sono esposte le opere d’arte precolombiana dalla collezione Ligabue. La
mostra è aperta fino al 6 marzo 2016 al Museo Archeologico Nazionale di Firenze ed
è stata realizzata dal CSRL e dalla Ligabue Spa, con la Soprintendenza di Firenze.
L’impegno culturale della Fondazione si rafforza continuando le collaborazioni già
avviate da anni con l’Università Ca’ Foscari (borse di studio, progetti e interscambi);
a queste si aggiungono lectio magistralis e conferenze. Il lavoro della Fondazione
nei prossimi mesi prevede nuove mostre in Veneto come il progetto espositivo sui
sistemi arcaici di comunicazione grafica utilizzati dall’uomo che si intitolerà “Prima
dell’alfabeto”. La Fondazione promuoverà e sosterrà la ricerca scientifica e culturale
oltre a sviluppare attività editoriali (diventerà editore della rivista semestrale “Ligabue
Magazine”, che sta avviandosi al 35° anno di vita) sostenendo anche progetti per la
valorizzazione del proprio patrimonio: filmati, foto, documenti, testimonianze, oggetti,
raccolti in tanti anni di spedizioni e ricerche in tutto il mondo.
“Un’arca della conoscenza”: così ha definito Alberto Angela la Fondazione Giancarlo
Ligabue in una sua lettera inviata per dichiarare la sua vicinanza al progetto e augurare
buona fortuna: “...un’arca della conoscenza, capace di affascinare e sorprendere
chiunque abbia sete di sapere”.
A cura di Luigia Stefanelli