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GINO ROSSI A VENEZIA: dialogo tra le collezioni di Fondazione Cariverona e Ca’ Pesaro  

1 febbraio 2018

A cura di Abcveneto




Ritratto di signoraDal 23 febbraio al 20 maggio, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro dedica una mostra a Gino Rossi, artista tra i più interessanti dell’avanguardia veneziana che proprio a Ca’ Pesaro ha trovato il suo centro nei primi anni del ‘900.

Curata da Luca Massimo Barbero ed Elisabetta Barisoni, Gino Rossi a Venezia vuole restituire la forza e l’ampiezza dell’innovazione nata e cresciuta a Ca’ Pesaro dal 1908 fino ai primi anni Venti, attraverso lo sguardo di uno dei suoi protagonisti.

La mostra s’inserisce all’interno di un rinnovato interesse per la figura di questo artista, a 70 anni dalla sua scomparsa.

Il percorso espositivo, che si svilupperà negli ambienti espositivi al secondo piano del museo, si svilupperà intorno ad alcuni capolavori di Gino Rossi, realizzati nel corso di una carriera artistica breve eppure intensissima: alle opere di Ca’ Pesaro si affiancherà il nucleo di significativi lavori raccolti e conservati nella collezione di Fondazione Cariverona.

L’esposizione, che è organizzata in collaborazione con BARCOR17, sarà inoltre arricchita da un catalogo edito da Marsilio (Venezia, 2018), con i testi dei curatori, Luca Massimo Barbero ed Elisabetta Barisoni, cui si affiancheranno le schede delle opere e un saggio di Nico Stringa, che a Gino Rossi ha dedicato una lunga e approfondita ricerca filologica e storica.

Gino Rossi a Venezia ripercorrerà la vita artistica del pittore attraverso alcuni dei suoi capolavori più significativi. Allo stesso tempo la mostra sarà occasione per mettere a confronto queste opere con quelle dei contemporanei capesarini e per sottolineare ancora una volta la forza espressiva e la personalità unica e dirompente di Rossi. L’esposizione sarà infine un momento unico per rivivere la vicenda dell’Opera Bevilacqua La Masa e le collezioni della Galleria Internazionale d’Arte Moderna attraverso il prezioso nucleo di dipinti di Gino Rossi, acquisiti con intelligenza e conservati con grande passione dalla Fondazione Cariverona, da tempo è impegnata nella promozione e nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico.

Gino Rossi (Venezia, 1884 – Treviso, 1947)
Nato a Venezia da famiglia benestante, studia dapprima a Fiesole e poi a Venezia. Nel 1907 si reca a Parigi con l’amico e collega Arturo Martini e lì entra in contatto con le opere di Gauguin, Van Gogh e i Fauve. Rientrato in Italia si avvicina al cenacolo artistico di Ca’ Pesaro partecipando ad alcune delle mostre curate dal critico Nino Brabantini. Nel 1912 è di nuovo a Parigi ed espone al Salon d’Automne accanto ad Amedeo Modigliani. Dopo essere tornato a Venezia continua la sua esperienza artistica concentrandosi sui ritratti degli umili e su paesaggi buranesi e asolani, in dialogo con i primi paesaggi nordici dipinti durante i soggiorni in Bretagna. Chiamato alle armi durante la Prima Guerra Mondiale, ne torna scosso nel fisico e nella mente a causa della prigionia e di varie vicissitudini familiari. Tra il 1918 e il 1924 la sua arte risente molto delle esperienze cubiste e dell’influenza di Cezanne. Nel 1925 viene internato in un istituto di igiene mentale a Treviso dove morirà nel 1947.



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