Non sono stati tanto i grandi atenei, le famose accademie a tracciare la mappa culturale ed artistica dell'ultimo secolo ma dei punti nevralgici di alcune città italiane corrispondenti spesso ad alcuni storici caffè.
Primo tra tutti l'antico caffè Greco in via Condotti a Roma.
I pochi metri quadrati della saletta, detta Omnibus, sono stati un vero e proprio crocicchio della storia. Lo rivela la parola stessa: un mezzo di trasporto, di confronto, di diffusione delle piu' disparate idee, elaborazioni, cospirazioni persino.
Incontri soprattutto spontanei, al di fuori di ogni ufficialità.
Da questo punto strategico si sono dipartite strade che sono andate in ogni direzione d'Europa e del mondo, basti pensare a Turner, Schopenhauer, Byron, Standhal, Keats, D'Annunzio e Gogol che qui scrisse "Le anime morte".
Picasso, nel caffè di via Condotti conobbe e frequentò quotidianamente i futuristi, Severini, Balla, Prampolini; da qui approfondì la conoscenza dell'arte classica, eco della quale si ritrova nelle sue opere del soggiorno italiano. Luogo di discussioni tra de Pisis, Moravia, Palazzeschi, Guttuso, de Chirico e tanti altri.
Di tutti si trova traccia diretta od indiretta nell'affascinante e preziosissima mostra dei Farsetti a Cortina. In una foto storica si riconoscono: Aldo Palazzeschi, Goffredo Petrassi, Mirko, Carlo Levi, Pericle Fazzini, Afro, Renzo Vespignani, Libero de Libero, Sandro Penna, Lea Padovani, Orson Welles, Mario Mafai, Ennio Flajano, Vitaliano Brancati e Orfeo Tamburi.
Da Farsetti sono esposti alcuni dei massimi capolavori del secolo scorso. Nella loro galleria si può avere un vis-a-vis con quelle opere che abbiamo visto solo sui libri e che qui abbiamo il privilegio di conoscere, con una certa emozione, assieme ai loro autori, "di persona".

Nelle foto Frediano Farsetti con l'artista Lucia Tomasi

A cura di Abcveneto