Conegliano, Galifi oltre Galifi: la nuova via dell'eterno interprete del paesaggio candidato Unesco

Presentazione venerdì 18 gennaio alle ore 19 in Municipio a Conegliano

fotografia
A cura di Abcveneto


Un paesaggio che merita il marchio Unesco? Basta guardane la rilettura che attraverso i suoi scatti ne fa il fotografo paesaggista Francesco Galifi per trarre l'adeguata conclusione. Ma questa volta l'uomo è andato oltre il fotografo. Il suo lavoro, già scelto dal Comitato per dare forza al dossier di candidatura delle colline del Prosecco Superiore, questa volta subisce una rilettura non solo allargata a tutto il bel paesaggio della pedemontana veneta e friulana ma è senza dubbio più intimista ed introspettiva ed esce quello che non ti aspetti. Ai tradizionali scatti se ne aggiungono di nuovi, evocativi di una condizione che è espressione di una bellezza che è meno oggettivamente dirompente ma più emotiva.
È il corpus di questa nuova edizione, intitolata G_LIFI: 95 foto, 156 pagine, testo in italiano e inglese, in un formato originale nella forma 33 X 23 e anche nella composizione editoriale. Un libro d'arte, edito da Arti Grafiche Conegliano e fortemente voluto dal suo patron Sandro Dal Cin,che sarà presentato in anteprima nazionale a Conegliano venerdì 18 gennaio alle ore 19 in Municipio, nella sala del consiglio comunale. Ne seguirà una road map tour che toccherà altre città del Veneto e del Friuli.

Il libro d'arte intitolato G_LIFI è un suggestivo percorso entro l'opera fotografica di Francesco Galifi, che di pagina in pagina ci lascia con il fiato sospeso fra il vero e la visionarietà, elevando il paesaggio a sfera concettuale ed emozionale in un perseverante slittamento fra la realtà fenomenica e l'immaginazione dell'artista. Come scrive nel saggio critico la curatrice Sabrina Zannier, si tratta di un paesaggio propriamente autoriale, nato da una ricerca costante, che ha condotto il fotografo a una puntuale consapevolezza del suo modo di porsi innanzi al mondo: con i piedi saldi a terra, di passo in passo nell'esplorazione della natura; e con la mente fluttuante a occhi chiusi, come lui stesso afferma nella frase che apre le sezioni fotografiche.
E' un percorso che si compie nella perseveranza dell'andata e del ritorno, dell'entrata e dell'uscita: dalla realtà alla visionarietà e viceversa. Perché camminare fotografando a occhi chiusi è metafora di creazione e di fingimento inteso come invenzione immaginifica. La cui forza espressiva è radicata proprio nella costante sospensione tra vero e fittizio.

E' curioso determinare se una fotografia di Galifi è stata scattata da vicino o da lontano, se l'immagine che osserviamo è la texture di un minuto dettaglio oppure una vasta apertura paesaggistica o, ancora, se uno scorcio naturalistico è stato ripreso dal vero o individuato tra segni e impronte lasciate su una parete. E' curioso, ma irrisorio in merito alla poetica dell'artista.
Perché, in ogni caso, le sue immagini vivono sospese nella meraviglia di un tempo mutante, in cui il senso della realtà e dell'identità si costruisce in divenire, nella perseverante relazione fra le regole della natura e le potenzialità immaginifiche dell'autore. Ciò che davvero conta è la tipologia di paesaggio che nasce da questa costante relazione, sempre in bilico tra natura e cultura, tra fenomeno e noumeno, ossia tra ciò che appare innanzi agli occhi e ciò che immagina l'artista a occhi chiusi.

Osservando centinaia di fotografie prodotte nell'arco degli ultimi vent'anni, indagando fra immagini anche molto diverse tra loro, ma tutte accomunate dall'attenzione alla natura, s'individuano tre tipologie di paesaggio: Paesaggio Evocativo, Paesaggio Sintetico, Paesaggio Inciso. Sono le titolazioni dei capitoli fotografici che scandiscono il volume e che pur raccogliendo tre modi di narrare la natura, appaiono costantemente connessi da slittamenti e contaminazioni nella perseverante messa in scena della mutazione: del tempo, della natura e dell'identità umana.
Ecco perché passeggiando nella natura Galifi ci fa assaporare scenari diversi, dove il tempo è innanzitutto quello meteorologico, ma anche concettuale e soggettivo. Perché le sue fotografie nascono dalla ricerca e dall'attesa, dentro il paesaggio, nel suo farsi per via di luce, nebbia, pioggia, neve, nubi che appaiono o scompaiono.

Presentazione del libro d'arte
G_LIFI - Edito da Arti Grafiche Conegliano
di Francesco Galifi - a cura di Sabrina Zannier

venerdì 18 gennaio 2019 ore 19
in Municipio, nella sala del consiglio comunale
piazza Cima 8

Seguirà buffet

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