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Mostra di Carlo Guarienti al Palazzo Ducale a Venezia

Foto e articolo di Maria Ester Nichele


Carlo GuarientiIn occasione delle 55° Biennale d'Arte di Venezia, è stata inaugurata la mostra di Carlo Guarienti nella splendida cornice di Palazzo Ducale a Venezia, negli spazi della Loggia Foscara, tra un folto pubblico e tante autorità.
La mostra è stata allestita da Tobia Scarpa e Alberto Zanmatti. Le sculture e i quadri ben si sposano in questo ambiente storico della Serenissima, la Casa dei Dogi.
La mostra è accompagnata da un elegante catalogo delle opere esposte, curato da Paola Gribaudo per Silvana Editoriale Spa, di Cinisello Balsamo, Milano.
Carlo Guarienti, nato a Treviso (1923), è vissuto tra Treviso e Verona, ora risiede a Roma. Il mio incontro fortunato con l’artista ha prodotto l’intervista che segue:

D. Perché ha iniziato con la scultura come prima forma d'Arte?

R. Ho avuto in eredità il forno di mio zio, morto improvvisamente da infarto. Io avevo quindici anni. Così cominciai a lavorare la creta con l'aiuto di Davide un suo aiutante molto bravo che mi insegnò le prime tecniche che ben presto imparai e mi appassionai moltissimo. Anche mio zio aveva una grande passione per l'arte e faceva questi lavori solo per se stesso.

D. Ci racconti del suo percorso artistico...

R. La mia famiglia ha voluto che facessi l'università. Mi iscrissi alla facoltà di Medicina a Padova. Durante la guerra non fui mandato al fronte perchè ero d’aiuto all'ospedale dove c'era tanto bisogno. Studiando medicina ho potuto conoscere il corpo umano nei suoi minimi particolari, cosa che mi è molto servita per la scultura.
Con la scultura mi sono subito trovato bene, ma era molto difficile il percorso per la vendita delle opere. Così studiai la pittura.

D. Quali considera i suoi maestri, o il suo ispiratore?

R. Ho studiato gli antichi, egiziani e romani, i grandi maestri del Quattrocento, mi sono ispirato a tanti pittori e scultori e da loro ho tratto tante emozioni, potrei dire anche Carlo Scarpa ...

D. C'è un opera che preferisce...?

R. Non ho opere predilette, ho fatto tanti ritratti non solo di famiglia, ma dei miei amici, di quelli più cari, De Chirico, Carrieri, Giorgio Soavi, Jean Leymarie e altri. Di quel periodo ricordo Carlo Cardazzo e la sua compagna Milena Milani. Cardazzo era il genio scopritore di talenti mentre Milena scriveva i testi e li traduceva anche in francese. Le monografie sono tutte scritte da lei. Ha assistito amorevolmente Cardazzo durante la sua malattia e si è comportata molto generosamente con la famiglia. (Cambia discorso n.d.r.) Milena era bellissima e anche molto seria, nonostante le chiacchiere che circolavano! Oltre a Milena io sono l'unico superstite di quel felice periodo...

D. Che ne pensa dei critici d'oggi?

R. Sono perplesso nel rispondere... ad esempio Luca Massimo Barbero che lavora con il museo Guggenheim, nella mostra del suo amico Carlo Cardazzo avvenuta nel primo novembre 2008, si è dimenticato del pittore Gentilini. Avevamo tutti lo studio in via Margutta, vicino a quello di Fellini...

D. Ha viaggiato per passione o per lavoro?

R. I miei viaggi sono stati sempre per lavoro, per le mie mostre, sia in Europa che negli Usa. Viaggiare è importante, ci sono sempre nuove emozioni e tante illuminazioni che aiutano a vivere e a fare nuovi lavori.

Abcveneto La ringrazia del tempo che ci ha dedicato.

Foto e articolo di Maria Ester Nichele

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Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte,nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
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