Per il ministro Kyenge non ci sono sfumature di colore, o perlomeno non le hanno i suoi followers, che scrivono opinioni assolutamente o bianche o nere, o contro o pro. Se infatti scorrete anche velocemente le pagine Facebook che riguardano l’Onorevole Europarlamentare, vi rendete conto del tasso di follia che esce dai commenti DISGUSTOSI che le vengono postati di continuo. Ma lei lascia fare e io mi sono sempre chiesta perché.
Insulti, sputi, caricature da scimmia, razzismo di bassissimo livello, paure incontrollate si riversano su internet contro il nuovo alieno: un ministro nero. E ancor più perché proprio un ministro nero difende un’integrazione che c’è, ma che è difficile e che lascia perplessi, sconcertati da entrambe le fazioni.
Ma come fa a resistere con certi messaggi abominevoli che arrivano da persone spregevoli? Non avrei mai detto che in Italia, un Paese che crede di essere all’avanguardia, si possano lanciare certe offese! Che voltastomaco leggere commenti razzisti e di gente ignorante che non sapendo come scaricare la propria frustrazione, vomita solo insulti gratis contro la Kyenge. Costoro sono lo specchio di quest’Italia, ormai un paesello provinciale e mediocre caduto nella barbarie.
Eppure un tempo gli immigrati eravamo noi italiani e gli americani dicevano le stesse cose su di noi italiani. Senza ripeterle si trovano nei libri di Gianantonio Stella. Lo cito, sperando che chi insulta si istruisca.
Forse il problema del razzismo non è più nel colore della pelle, ma nella paura della gente di perdere il posto di lavoro, a causa dell’alto tasso di disoccupazione, forse è anche nell’ignoranza delle persone che non conoscono la storia, nella pochezza delle menti di chi crede di essere migliore solo perché è o bianco, o con cittadinanza Schengen. Eppure queste persone si dovrebbero rendere conto che le loro affermazioni sono astoriche, in quanto il processo di migrazione è inarrestabile. Come ha ribadito di recente Michelle Obama su Repubblica: il passato è stato duro, ma il futuro è multicolore.
E se proprio i razzisti hanno paura di essere surclassati dai neri o di perdere l’identità italiana diventando una minoranza, basta che basino ogni legge partendo dai diritti umani. I DIRITTI UMANI SONO LA BASE DI OGNI PARITÀ. Inoltre basta darsi da fare per essere migliori, e i migliori sono gli onesti, non i furbi.
La neo europarlamentare ha tutta la mia stima perché anche se viene provocata sempre, con qualsiasi pretesto, riesce sempre a rispondere non solo con educazione, ma soprattutto con intelligenza. Ha un animo sensibile e gentile, un guanto di velluto in un carattere di ferro. Il sarcasmo di bassa lega contro di lei non le ha impedito di lasciare che per mesi la gente si sfogasse sui suoi siti, con insulti, parolacce, battute di cattivo gusto, eppure lei ha risposto con democrazia, insegnando a noi la democrazia, lasciando che ognuno si sfogasse, forse anche per capire cosa c’era nel profondo del cuore dei razzisti. Ma loro si sono dimostrati al di là di ogni accettabile limite di libertà di opinione, ed ora è tempo di insegnare ad ognuno ad esporre le proprie idee con dignità e rispetto.
E chiudo con una positiva citazione della Kyenge, che, mentre ringrazia “ Proprio quella terra veneta che mi ha dato tanta fiducia con quasi 30 mila preferenze” , e consegna a Treviso 62 cittadinanze, aggiunge: “L'Europa che voglio - aperta, forte e inclusiva - simbolicamente parte proprio dal capoluogo della gioiosa Marca Trevigiana e dal tema della comune cittadinanza italiana ed europea. Mi pare un bellissimo auspicio per il futuro che tutti insieme stiamo a costruire, da oggi. Chi nasce in Italia è europeo”.

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Di Raffaella Biasi