Galleria BROLO Mogliano Veneto (Treviso)
22 MAGGIO - 10 GIUGNO 2015
Gianni Ambrogio nasce a Treviso il 16 maggio del 1928. Inizia ufficialmente l’attività di artista nel 1949 con una personale presentata da Giovanni Comisso. Da quel momento espone in personali e collettive in Europa e America vincendo spesso premi anche a livello internazionale. Ha collaborato quale restauratore di affreschi con la sovraintendenza ai monumenti di Venezia. Dirige poi tre gallerie d’arte a Treviso. Progetta con l’architetto V.Rossi ed esegue le sculture per il monumento ai caduti di Villorba (Treviso).
Ha tenuto per molti dodici anni a Milano, un atelier, molto frequentato. Oggi vive e opera a Villorba (Treviso) e insegna arte ed estetica a decine di artisti e amatori. Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2011. A Mareno di Piave si trova la fondazione a lui dedicata, che si prefigge di valorizzare le sue opere e di divulgare la cultura ad alto livello.
Di Lui hanno scritto critici e poeti di fama internazionale, tra cui:
G.Mazzariol, E.Solmi, A.Zanzotto, P.Rizzi, P.Ruffilli, M.De Micheli, S.Donà, G.Di Genova, G.Segato, M.Portalupi, P.Chiara, G.Spagnoletti B.Morucchio, L.Pagnucco, L.Bortolatto, G.Munari, L.Tallarico, E.Di Martino, O.Pillon, M.Beraldo, B.Cassinari, G.Gerini, R.Kifhl, M.Lephorf, G.Liziero, N.Lisi, A.Madaro, E.Manzato, S.Maugeri, I.Prandin.
Presso la galleria “Il Brolo“ di Mogliano Veneto, viene inaugurata il 22 maggio, alle ore 19, un’ importante mostra personale dell’ottantasettenne maestro trevigiano Gianni Ambrogio. Le opere esposte sono circa una sessantina tutte degli ultimi 10 anni di attività. L’artista è ancora e più che mai in prima fila. Evitiamo la parola “Avanguardia” che appartiene a tempi ormai passati. Attualmente gli spazi espressivi sono molteplici e ogni operatore gode di ampie libertà espressive, laddove Gianni Ambrogio si trova a suo agio, data la sua propensione allo sperimentalismo. Oggi egli riesce ancora ad esserlo pur limitandosi ad agire con gli strumenti tradizionali. Le esperienze di tipo materico per lui sono acqua passata di circa mezzo secolo, quando molti altri rappresentavano la “casetta specchi antesi sul lago”. I suoi temi attuali contemplano l’umano nelle sue difficoltà del vivere, tema a lui sempre stato molto caro. Nei volti dei suoi personaggi si muovono mimiche diverse e ancor di più gli occhi degli stessi , vagano in disordine nello spazio a cercare ambiti di sopravvivenza, oggi così rari. Questi personaggi da lui definiti “stralunati” sono rappresentati con quella ironia che gli è sempre stata congeniale.
Quando si appropria dell’astrazione, manifesta ampiamente quella volontà di vivere, di colore e di luce che rappresenta attraverso una magistrale gestualità, ben trattenuta e corretta da architetture sceniche atte a razionalizzare la sua abbondante espressività. Insomma l’anziano maestro ancora oggi manifesta quella incontenibile voglia di indagine e rimane uno dei più significativi artisti odierni.
Di Lorella Colla