FRANCESCO MOROSINI, ULTIMO EROE DELLA SERENISSIMA TRA STORIA E MITO
Al Museo Correr dal 28 giugno 2019 al 6 gennaio 2020
A cura di Federico De Nardi
Protagonista indiscusso dell'azione della Serenissima e dei suoi alleati nel
Mediterraneo orientale contro l'Impero Ottomano negli ultimi anni di
gloria della Serenissima, e prima ancora della resistenza di Candia
assediata nell'isola di Creta, Francesco Morosini, doge e capitano generale
da mar, fu il primo a promuovere la propria figura a oggetto di culto.
Figura complessa e soggetta a giudizi alterni da parte dei suoi
contemporanei, passato alla storia come grande condottiero ma anche
come uomo arrogante e estremamente vanitoso, morì sul campo di
battaglia dopo una importante carriera civile e militare e fu celebrato
ancora a lungo.
Nato a Venezia nel 1619 da nobile stirpe, a 400 anni dalla nascita diverse
istituzioni ne celebrano l'avvincente vita. I Musei Civici dal 1895 ne
custodiscono l'intero patrimonio personale e familiare, proveniente dal
palazzo di famiglia in Campo Santo Stefano, del quale una ragionata
selezione è stata collocata nel secondo dopoguerra nel Museo Correr nelle
"Sale Morosini", parte del riordinamento del 1952 a cura di Carlo Scarpa.
Nelle sale del Museo Correr dedicate all'esposizione "Francesco Morosini:
ultimo eroe della Serenissima tra storia e mito" con oltre duecento pezzi
in mostra si dipana la storia personale, politica e militare del capitano da
mar, doge e "Peloponnesiaco". Le citate Sale Morosini sono due, qui il
percorso ne riempie dieci, con una parte significativa della intera
collezione Morosini custodita dai Musei Civici esposta in un percorso
ragionato e coinvolgente.
Dipinti, sculture e stampe che lo ritraggono permettono di conoscere ogni
momento della vita di Francesco Morosini: forse nessuno nella storia di
Venezia può vantare una altrettanto ampia iconografia. Le opere esposte
sono però tutte posteriori alla sua nomina a doge, nel 1688, fatta
eccezione per il dipinto che lo immortala nel 1669 procuratore di San
Marco. Il doge, che è anche capitano generale da mar, ai paludamenti
dorati e alla mozzetta d'ermellino preferisce l'armatura e le vesti rosse, a
ricordarne le responsabilità belliche.
La storia della formazione dell'eroe Morosini e delle sue ascendenze e
discendenze è narrata dal patrimonio della biblioteca familiare; con
volumi utili a preparazione e conduzione della carriera politica e di
governo e militare, di filosofia, storia, diritto ma anche geografia,
architettura militare, medicina; con i documenti di cronaca dei fatti
d'arme, alcuni puntuali altri più elegiaci e celebrativi; con i documenti
ufficiali che dei Morosini testimoniano carriera e onorificenze.
Accanto a volumi e documenti, i cimeli simbolo del potere militare e
politico e gli effetti personali concorrono alla narrazione di un uomo
orgoglioso, egocentrico, vanitoso, ma dotato di solido senso dello stato e
dell'onore, temerario e abile stratega e diplomatico. Con una curiosità: la
piccola mummia della sua amata gatta. Morosini fu poi collezionista, e
cercò di comporre un "museo" a Palazzo Morosini allora dimora di
famiglia, con tra le altre cose una serie di 48 tele che illustrano in
sequenza le gesta di guerra del Peloponnesiaco, una nutrita e variegata
armeria con le armi sottratte agli ottomani, strumenti musicali, statue di
imitazione classica e sculture antiche greco-romane originali.
A 400 anni dalla nascita di Francesco Morosini molte istituzioni veneziane
hanno voluto non solo celebrarne la figura ma anche illustrarne e
studiarne la personalità, le vicende che lo hanno visto protagonista e il
contesto storico nel quale ha vissuto come capitano generale da mar, doge
e uomo del Settecento veneziano. Alla definizione delle celebrazioni ha
proceduto un Comitato Organizzatore appositamente costituito formato
da rappresentanti dei seguenti Enti ed Amministrazioni: Fondazione
Musei Civici; Archivio di Stato di Venezia; Comando Regionale Veneto
della Guardia di Finanza; Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”;
Museo Storico Navale e Scuola Navale Militare; Fondazione Giorgio Cini;
Fondazione Querini Stampalia; Biblioteca Marciana; Istituto Ellenico di
studi bizantini e postbizantini; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti;
Istituto Italiano dei Castelli – Sez.Veneto; Conservatorio di Musica
“Benedetto Marcello” di Venezia; Comitato francese per la salvaguardia di
Venezia.