A Pieve di Soligo (Treviso) il 22 giugno, per il secondo anno, un incontro di musica e poesia con le luci della luna piena, delle candele, delle lampade a petrolio, tra le ombre dei grandi alberi nel parco del fiume Soligo.
Il maestro Stefano Feltrin con la sua Associazione Filarmonica di Pieve girando a passo spedito per il centro, come pifferario magico, ha raccolto dietro di sé le persone trascinate da questo evento emozionante.
Lungo la roggia, con il ritmo costante della grande ruota del mulino ed in vista dell’alto campanile illuminato, il coro San Lorenzo di Farra di Soligo, diretto da Alfio Biscaro, ha interpretato antiche filastrocche, parte integrante di quell’ “Idioma” originario, tanto caro a Zanzotto.
Dopo l’attraversamento del Soligo, tra anatre allegre, sul ponte pedonale, la giovanissima e bravissima Giada Visentin dell’associazione Toti del Monte ci ha emozionati con le sue interpretazioni al violino. Passando quindi alternativamente attraverso tre stanze ideali, concepite dal regista della serata Carlo De Poi: la stanza del bosco, la stanza del cedro e la stanza del muro, siamo entrati nei mondi poetici di Franco Berton, Daniela Castiglione, Alberto Cellotto, Adriana Gloria Marigo, Michele Masutti, Laura Mionetto, Rosanna Mutton, Eros Olivotto, Isabella Panfilo, Paolo Tomasella, Ida Travi.
La magia del gioco delle luci e delle ombre naturali, ci ha proiettati nella dimensione più vera ed originaria di ciascuno, quella più adatta per far risuonare meglio le parole dei poeti. Lontani dal quotidiano, che ci distrae in continuazione da noi stessi e che a volte ci deruba della nostra dimensione più autentica.
Tra una riflessione intimistica e l’altra la giovanissima Carla Maria Florea, dell’associazione musicale Toti del Monte, per due volte ha interrotto piacevolmente, con la sua voce dirompente, il nostro silenzio raccolto ed attento. Una notte indimenticabile.

Di Lucia Tomasi