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SETTIMANA DELL’AMICIZIA ITALO –MAROCCHINA

1 Luglio Agosto 2014

Testo Raffaella Biasi - Foto Maria Ester Nichelei





Finalmente la strada della comprensione sta prendendo altre vie, finalmente senza pregiudizi! E non parlo solo di integrazione, assimilazione, inter-cultura, ma proprio di una nuova meravigliosa formula che ha avuto grande successo e porterà felicità, lavoro, e integrazione in modo naturale.
Infatti si è appena conclusa a Padova, dal 19 al 21 giugno ’14 , una serie di incontri di Poesia e Arte, con dei reading di poesie a confronto e l’esposizione di opere e libri (anche del ministro Kyenge) sul mondo arabo-islamico, allettati da dei rinfreschi inter-culturali’. Le sedi delle attività così propositive, sono state il bellissimo centro culturale di’ Fornace Carotta’ e la sede dell’Università patavina.
Il convegno è stato coordinato dal dottor Salah Mahameed, medico ormai italianissimo e uomo di profonda cultura. Nel corso dei giorni sono intervenuti il console del Marocco – Ahmed Alkhader-, il professor Giuseppe Milan, docente di Scienze dell’Educazione all’Università di padova, il professor Adnane Mocrani, docente di Cultura Islamica a Roma, Iman, K. Layachi, coordinatore del Dipartimento di Dialogo interreligioso e moltissimi poeti, uomini e donne di cultura che hanno davvero dato una svolta, con la loro alata poesia, alla visione del mondo marocchino come di un mondo da guardare con occhi pieni di ammirazione e senza pregiudizio e diffidenza, che ancora in Italia esiste e non bisogna fare a finta che non ci sia.
Hanno aderito tutte le associazioni locali descritte nel volantino, molti noti poeti hanno partecipato leggendo direttamente le loro poesie o – impossibilitati a leggerle di persona per il lungo viaggio dal Kwait o dall’ Arabia Saudita – le hanno fatte leggere da esperti islamologi come la prof. Raffaella Biasi o dal poeta Giuseppe Nigretti.
E a questo punto sono due le cose che mi preme dire: i nomi dei partecipanti che elencherò come persone coinvolte nel progetto, non sono tutti, perché non basterebbe lo spazio e sarebbe un elenco pesante, ma per questo verrà pubblicato dal dottor Mahameed un libro bilingue (in italiano e in arabo), che le ricorderà e le metterà in luce, così questa avventura dell’amicizia tra due culture potrà continuare in varie città. Allo stesso tempo qualche nome di poeta partecipante va ricordato, per esempio Ahmed Lamissiah, Morad al Kadiri, Samuh alKassim (Marocco), Camilla Costa, Giorgia Pollastri, Ahmed Qurran Azzahrani (Arabia Saudita), Nureddin Sammud e Shirin Sammud (Tunisia), Abdelaziz Sa’ud Albabatain (Kwait), Walid Yahub (Palestina), solo per dimostrare la varietà di partecipanti.
Lo scambio di culture ha permesso di guardare “all’altro da sé”, con occhi diversi, ha permesso non solo di apprezzare il mondo arabo per la sua cucina o il suo artigianato, ma anche per la profonda cultura che esso veicola, attraverso la somma arte della poesia e della pittura. Infatti il modo di parlare di sé attraverso immagini metaforiche e riflessioni dell’anima ci ha fatto scendere nel nostro io più profondo e gustare la cultura che nasce dall’interno di un popolo e viene messa al servizio di tutti noi , per poter migliorare, facendo un salto di qualità, nella ormai evidente e sempre maggiore integrazione tra i popoli. Ci auguriamo che il dottor Salah Mahameed continui questa sua opera di alta integrazione culturale, che ormai deve uscire dalle feste di piazza e dalle bancarelle, per poter dare spazio alle menti più sofisticate e mettere in luce le grandi qualità di queste antiche culture ormai sempre più ‘moderne’, ma con radici differenti.
Siamo come alberi di uno stesso giardino, ma la bellezza è che diamo fiori rossi, gialli, viola e blu, e tutti formiamo il giardino (Jennah) che ci vede tutti fratelli di una stessa umanità con tanta voglia di pace e amicizia. Raffaella Biasi (islamologa)

Testo Raffaella Biasi - Foto Maria Ester Nichele



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