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IL PREMIO LOCANDA DA GERRY SI TINGE DI ROSA ALESSANDRA CAPPELLOTTO PRIMA DONNA PREMIATA NEL DUECENTESIMO ANNIVERSARIO DELLE TRE GRAZIE DI CANOVA

1 Luglio Agosto 2014

A cura di Sara Miriade





MONFUMO, 28 GIUGNO 2014 – Non sono mancate le emozioni ieri sera a Monfumo, dove si è svolta la serata di gala per la consegna della sesta edizione del “Premio Locanda Da Gerry”, ideato dal titolare dell’omonimo ristorante, Gerry Menegon, come evento di raccolta fondi da destinare alla lotta contro i tumori. In una serata di festa dal menù ricco, a base di arte, sport e solidarietà, serviti tra i sapori tipici della cucina della Locanda Da Gerry, tra i più emozionati c’era, evidentemente, l’ex campionessa di ciclismo Alessandra Cappellotto, che ha ricevuto il trofeo raffigurante le Tre Grazie di Antonio Canova, vero e proprio simbolo del Premio, dalle mani di altri due illustri colleghi veneti, i campioni del mondo Moreno Argentin e Alessandro Ballan.
Per Alessandra, 46enne vicentina ma da una decina d’anni cittadina di Monfumo, l’orgoglio di essere la prima donna a ricevere questo riconoscimento, che ha visto premiate in passato altre personalità eccellenti provenienti dalla Pedemontana del Grappa e dall’Asolano: da Luciano Fregona, campione mondiale di corsa in montagna, e Giandomenico Basso, pluricampione europeo di rally, a Monsignor Liberio Andreatta, fino ad Alessandro Vardanega, vicepresidente di Veneto Banca ed ex presidente di Unindustria, premiato proprio lo scorso anno e presente ieri sera per l’ideale passaggio di testimone alla Cappellotto. «Credo sia un bel messaggio, che arriva in un momento in cui la società sta esprimendo sempre più riconoscenza alle donne in tutti i settori», ha affermato la premiata. «Ringrazio Gerry e il comitato organizzatore del Premio per aver scelto me: sia come donna, sia come atleta, sia come cittadina “adottiva” del comune di Monfumo, sono fiera di rappresentare questo territorio che ha espresso tante eccellenze nel mondo dello sport e non solo».
Una soddisfazione per l’ex ciclista, campionessa mondiale (1997) e italiana (2003), resa ancor più densa di significati dalla ricorrenza che è coincisa con questa edizione del Premio: quest’anno, infatti, si celebrava il duecentesimo anniversario dalla creazione delle Tre Grazie da parte di Antonio Canova, che nel 1813 dava alla luce il modello in gesso di uno dei gruppi scultorei più famosi al mondo. Non ha mancato di sottolinearlo la Fondazione Canova onlus, che da sempre patrocina l’iniziativa, presente ieri sera nella persona del vicepresidente Renato Manera. «Siamo felici che questo premio vada a una donna – ha detto Manera - proprio in occasione del bicentenario delle Tre Grazie, cui abbiamo dedicato una mostra chiusa pochi giorni fa (domenica 22 giugno, ndr), dopo un successo di pubblico straordinario. La Fondazione non ha esitato a confermare il patrocinio al Premio Da Gerry, sia per il significato che riveste nel territorio, sia per le finalità benefiche che persegue».
Il ricavato della serata sarà devoluto alla sezione provinciale di LILT, il cui presidente, Alessandro Gava, non ha voluto mancare ieri all’appuntamento per ringraziare Gerry: «a lui va il riconoscimento della nostra associazione per la tenacia con cui continua a portare avanti questo messaggio: alla LILT, infatti, si può contribuire con il volontariato (e noi in provincia di Treviso ne contiamo circa 400), oppure con iniziative come questa, che non solo portano risorse concrete alla lotta contro le neoplasie, ma danno un esempio di come si deve affrontare e reagire al dramma della malattia, che Gerry ha vissuto personalmente». Anche per questo erano in molti ieri sera a rendere omaggio all’iniziativa: insieme al senatore Franco Conte, i rappresentanti istituzionali dell’area, come i sindaci Adriano Torresan di Castelcucco, Ivan Zordan di Borso del Grappa, Gianni De Paoli di Possagno e ovviamente Mauro Furlanetto di Monfumo, «fiero di premiare una nostra illustre concittadina»; esponenti dell’imprenditoria locale, come Gianantonio Vardanega, titolare dell’omonima ditta di costruzioni, da sempre vicino al Premio e sensibile alla causa della lotta ai tumori, e Rudy Barbazza, trevigiano fondatore della Rudy Project che ha vestito di occhiali e caschetto tanti campioni del pedale, compreso il trio della serata Cappellotto, Marchesin e Ballan; quindi il comitato organizzatore del Premio, composto dall’ex senatore Giampietro Favaro, l’ex assessore provinciale Michele Noal, il consigliere comunale di Crespano, Nico Cunial, che fin dalle prime edizioni hanno supportato Gerry nella realizzazione dell’evento. Alla fine, stretto tra l’affetto degli amici, il sostegno della famiglia e il riconoscimento di tanti ospiti, il più emozionato forse è proprio lui, Gerry: «ogni edizione è sempre un’emozione diversa, non esiste abitudine nell’organizzare questo Premio. La malattia poteva togliermi tutto, mi ha dato molto di più: ora vivo una seconda giovinezza e voglio continuare a realizzare eventi come questo, che mi permettono di dare voce ad un messaggio di speranza attraverso testimonial straordinari del territorio cui appartengo, come Alessandra Cappellotto, campionessa nello sport e nella vita».

ALESSANDRA, CONDOTTIERA NEL SANGUE CON LA PEDEMONTANA NEL CUORE

È nata a Sarcedo, nel Vicentino, 46 anni fa, ma da dieci vive nel piccolo comune di Monfumo, paese di 1400 abitanti dove le colline la fanno da padrone. «L’habitat ideale per un ciclista», afferma Alessandra, da subito integratasi nel nuovo ambiente trevigiano: «per me è un onore ricevere il Premio Da Gerry, significa potermi sentire parte integrante, addirittura rappresentativa di questa comunità».
Nel corso della premiazione alla Locanda, scorrono su un monitor le immagini delle sue gesta sportive. Un palmares lunghissimo, in cui brilla l’oro della medaglia vinta a San Sebastian, nei Paesi Baschi, per i campionati del mondo del 1997, che la laurearono prima campionessa italiana del mondo su strada. Altro primato ieri sera, la prima donna a ricevere il Premio Locanda Da Gerry, a riconoscerle una carriera che oggi, dopo l’agonismo, l’ha portata ad essere vice presidente dell'Associazione italiana ciclisti Professionisti, il sindacato presieduto da Cristian Salvato. Una combattente nata, prima alle corse e ora dietro alla scrivania, da sempre supportata da una grinta che ieri, mentre veniva premiata da altri due iridati del calibro di Moreno Argentin e Alessandro Ballan, le ha fatto dire: «sono contenta di essere premiata da due vecchi compagni di allenamento, con cui condivido il gusto per le vittorie». All’emozione per i premi comunque non ci si abitua mai e Alessandra non può nasconderla, soprattutto mentre osserva le immagini dei trionfi passati. E i suoi “compagni di allenamento” non sono da meno: «Alessandra ha dato molto per il movimento e continua a darlo oggi, afferma Moreno Argentin, medaglia d’oro mondiale nel 1986; « è una grande emozione poterle consegnare personalmente un premio – aggiunge il castellano Ballan, campione del mondo nel 2008 – per me Alessandra è sempre stata un idolo».

A cura di Sara Miriade



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Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte, nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
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