Una allieva della cosidetta "The Nobel Factory" di Chicago, ora Professor of Economics a Londra, racconta la sua storia, iniziata all'Università di Venezia e cosa fa oggi.

Domanda: Racconti un po' della Sua storia.

R. Sono nata a Treviso e mi sono laureata in Economia e Commercio all'Universita' di Ca' Foscari a Venezia. Lì ho scoperto l'esistenza dei programmi di dottorato in economia negli Stati Uniti. Dopo che mi sono laureata,  l'Università di Venezia con il massimo dei voti e la lode, mi ha dato una borsa di studio per finanziare parte delle spese del primo anno per la grande avventura in cui ho deciso di imbarcarmi. E cosi' sono partita...
Ho fatto il mio dottorato in economia alla University of Chicago, in un ambiente incredibilmente eccitante e stimolante. Dei quattro membri del mio comitato della mia tesi di dottorato, tre hanno oggi il premio Nobel: Thomas Sargent, Lars Hansen e Gary Becker. Più in generale, la facoltà di economia alla University of Chicago è soprannominata la "The Nobel Factory". Fare il dottorato li' ha aperto i miei orizzonti e mi ha dato una grande energia ed entusiasmo per fare ricerca. Ancora oggi, le persone alla University of Chicago, e colleghi che ho conosciuto poi in tutto il mondo, inclusi i miei nuovi colleghi a UCL, mi fanno alzare la mattina con un grande entusiasmo per cercare risposte a problemi che secondo me sono importanti.

Domanda: Può descrivere il suo progetto attuale, in modo da renderlo comprensibile a tutti?

R. Abbiamo imparato molte cose circa il perché le persone e le famiglie risparmiano, ma ignoriamo ancora molte cose importanti in proposito. Lo scopo del mio progetto è capire e quantificare l'effetto della salute, delle spese mediche, e dei cambiamenti dello stato familiare sul risparmio, e capire come i programmi che lo stato istituisce per aiutare ad assicurarsi contro questi rischi hanno un effetto sul risparmio e l'offerta di lavoro.

D. Si considera un "cervello in fuga" o piuttosto una studiosa che ha fatto una carriera diversa da altre?

Non fuggo da nulla, ma certo il mio obiettivo ed è di lavorare in un posto che mi stimoli e mi aiuti ad essere produttiva, e dove la qualità della vita sia buona. Sono stata cinque anni alla University of Minnesota, e dieci anni a Chicago, nel dipartimento di ricerca della Federal Reserve Bank of Chicago. Entrambi i posti sono state delle ottime esperienze. La scorsa estate (2014) ho traslocato a Londra, per una cattedra come Professore alla University College London. Professionalmente, UCL è probabilmente il posto migliore al mondo dati i miei interessi di ricerca. Anche a Chicago mi trovavo benissimo, anzi, Chicago continua ad essere il posto dove mi sento più a casa.

D. Ha pensato di portare il suo lavoro in Italia. 

R. Per ora non penso a tornare in Italia, ma nella vita non si puo' mai dire.

5. D. Le chiederei un commento sul fatto che si parla sempre e solo di tre o quattro cose come eccellenze italiane a - moda, design, cibo, arte, letteratura...

R. Appunto, agli ultimi ERC (European Research Council), gli studiosi italiani erano secondi solo ai tedeschi (e solo per un paio di progetti). Forse dovremmo inserire anche il talento per la ricerca. Ma a livello di Paese host, oltre la metà dei nostri era all'Estero e la Gran Bretagna la prima. Ci sono moltissimi economisti e scienziati italiani in tutto il mondo. E' ben noto in tutti i migliori dipartimenti di economia  che ci sono nelle Università italiane che producono laureati di prim'ordine. Certamente il talento per la ricerca è una delle eccellenze italiane. L'Italia è piena di persone intelligenti, ben preparate, e con voglia di lavorare. Sarebbe un'ottima cosa migliorare gli incentivi che queste persone incontrano ogni giorno.

A cura di Caterina Pallaoro