Un passo avanti (guardando alla nuova ed attesa legge sul turismo) ed uno indietro (pensando alla tassa di soggiorno).

“Sembra muoversi”- spiega Federico Capraro, presidente di Federalberghi Treviso- come un “granchio”, la politica turistica veneta e locale, che, se da una parte guarda al futuro cercando di snellire, sburocratizzare, ampliare l’informazione e la promozione, potenziare le offerte, dall’altra si scontra ancora con la tanto discussa tassa di soggiorno che- conferma Capraro- “a Preganziol è appena stata al centro di un confronto tra categorie turistiche ed Amministrazione pubblica.”

Abrogata dal 1989 e poi periodicamente riproposta in varie occasioni, la tassa di soggiorno o di scopo che dir si voglia è in assoluto la tassa che segna il punto di frattura nella politica turistica, penalizzando, di fatto, le necessarie ed auspicate sinergie tra Enti pubblici e categorie economiche.

“A Preganziol”- conferma Capraro- “abbiamo appena espresso all’Assessore al turismo le nostre osservazioni su questa tassa, ed abbiamo chiesto ufficialmente l’istituzione di un tavolo tecnico permanente, formato da rappresentanti delle categorie interessate ed Amministrazione, con l’obiettivo non solo di controllare, ma soprattutto di ridefinire la gestione di questa tassa da noi contrastata fin dall’inizio. A fronte della manifesta volontà di introduzione, abbiamo voluto ribadire alcune richieste che riteniamo fondamentali: applicazione solo dal 1 gennaio 2014, vincolo nel re-investire i proventi su progettualità condivise destinate ad incentivare l’intero territorio provinciale, parificazione dell’importo rispetto ai Comuni contermini e Venezia, differenziazione in base alla stagionalità.

“Sono questi”- conclude Federico Capraro-“ i punti fondamentali sui quali è necessario lavorare per ridurre l’impatto negativo di questa tassa su turisti e imprese ricettive. A sostegno delle nostre motivazioni, abbiamo prodotto uno studio ad hoc commissionato dalla Camera di Commercio.”