Il 20 maggio, alle h. 9,30, a Cima Grappa partirà la X edizione di Una notte in trincea, che vedrà 250 studenti di alcune scuole della regione Veneto, nella settimana dal 20 al 28 maggio, coinvolti nella particolare iniziativa di una rivisitazione di vita in trincea, ripercorrendo a piedi la linea del fronte del Grappa e dormendo nelle trincee del Monte Palon.

L'attività costituisce il culmine di un percorso di approfondimento sulla Grande Guerra che le classi degli Istituti Liceo “Brocchi” di Bassano del Grappa, “Duca degli Abruzzi” e “Canova” di Treviso, IT “Einaudi” di Montebelluna e, per la prima volta anche una scuola toscana, l’ ITGA “Nottolini” di Lucca, hanno svolto lungo il corso dell'anno.

Gli alunni saranno guidati dai docenti, coadiuvati dai Gruppi dell’Associazione Nazionale Alpini di Possagno e Cavaso e accompagnati da esperti e istruttori del Club Alpino Italiano nell'escursione tra il Sacrario del Grappa e le trincee del Palon.

Il vice presidente della Provincia di Treviso, Floriano Zambon ha spiegato come questa iniziativa “sia importante per la promozione e la conoscenze della nostra storia e del nostro territorio. E fondamentale mantenere il ricordo di certi eventi tragici e riportalo alle nuove generazioni perché non si possa ripetere”.

“Tre sono le attività messe in campo da Scuole Outdoor in Rete, a partire dal 2013, nella consapevolezza che lo studio della Storia passa attraverso il contatto diretto con il territorio. “Memorie di trincea”, Campus di lavoro per il recupero delle trincee sul monte Tomba e la consegna di prodotti tecnici predisposti dagli stessi studenti, “Recuperare il ricordo”, ricerche storiche, in collaborazione con l’ Istresco di Treviso, per lo studio dei monumenti presenti nel territorio e la loro conseguente adozione in vista dell’evento conclusivo del 2018 e “Una notte in trincea”, l’esperienza didattica innovativa in cui gli studenti “sono messi in situazione” ovvero in un ambiente particolare, quale il Museo diffuso del Grappa”, ha spiegato Pier Paolo Traversari, ideatore del progetto.

Il professor Paolo Moroni, docente dell’Istituto Palladio ha aggiunto che questo progetto rappresenta “un’esperienza significativa per i giovani studenti, perché diventano protagonisti”