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La loro è una storia di amore, passione, dedizione per l’arte dell’ospitalità e per l’arte culinaria. E’questo il punto di partenza per raccontare la nascita e l’evoluzione de “La Caravella”. Perché la “scheda storica” di un ristorante che oggi compie 50 anni non può essere “fredda ed analitica”. E’
una storia fatta d’intrecci, dedizione, rispetto per la tradizione, per la famiglia e la città.
Tutto ebbe inizio 100 anni fa, quando Ugo Serandrei e Zoe Lustig, presero in affitto in via XXII
Marzo una piccola pensione di otto camere con entrata dallo scalone di Corte Vicenza. E’ qui che
iniziò la storia de “La Caravella”, locale annesso a quello che nel tempo diventerà uno tra gli
alberghi storici di Venezia: il
Saturnia & International. Andiamo con ordine.
Erano gli anni successivi alla grande guerra. I veneziani ed i turisti desideravano incontrarsi, parlare,
discutere di arte, spettacolo per alleggerire il peso della ricostruzione. Fu proprio per rispondere
all’esigenza del pubblico che la famiglia Serandrei, già proprietaria dell’Hotel Saturnia &
International, decise di aprire un nuovo locale destinato a diventare il punto d’incontro di Venezia.
“Inizialmente – spiega Ugo Serandrei, l’attuale proprietario - venne battezzato con il nome di
“Ciro’s bar” e fu frequentato da Simone De Beauvour, Sartre ed Hemingway...divenne talmente popolare che la gente si sedeva anche sui gradini. Nel 1963, divenne poi ristorante con l'attuale nome e l'interno ricorda appunto quello di una nave.