Proseguendo il suo giro nei luoghi che sono stati teatro delle vicende narrate, il libro di Gian Paolo Prandstraller, “L’ultimo viaggio di Antonio”, Cleup 2014, fa tappa, venerdì 8 maggio 2015, a Treviso, all’Archivio di Stato, dove sarà presentato, alle 17.30, nella Sala del Capitolo del Chiostro di Santa Margherita, in via Pietro di Dante, 11.
A parlarne, dopo il saluto del Direttore, Franco Rossi, saranno Giovanni Marcadella, Direttore dell’Archivio di Stato di Vicenza e Bassano del Grappa, Maria Luisa Biancotto e l’autore.
Noto avvocato e professore di Sociologia all’Università di Bologna, studioso poliedrico, autore di molte pubblicazioni sulle trasformazioni della società postindustriale e contemporanea, Gian Paolo Prandstraller coltiva da sempre una particolare passione per l’arte e per la storia, come testimoniano la sua produzione narrativa e questo romanzo storico sui generis.
L’Ultimo viaggio di Antonio è il tragitto da Camposampiero a Padova che il futuro sant’Antonio compie alla vigilia della sua morte, avvenuta il 13 giugno 1231. Il suo viaggio diventa filo conduttore che incrocia altri viaggi: quello di Ezzelino III da Romano, quello di Federico II Imperatore, coetanei di Antonio, e tesse la trama di una pagina di storia cruciale del nostro territorio, devastato dalle guerre di fazione tra guelfi e ghibellini, sullo sfondo della lotta fra papato e impero. L’autore ricostruisce i personaggi, l’ambiente in cui si muovono, la rilevanza di centri urbani come Padova, Treviso, Bassano, San Zenone degli Ezzelini…nella geografia politica e culturale del XIII secolo, avanzando un’originale proposta di lettura degli eventi.

In una recensione dello scorso ottobre, Maria Luisa Biancotto per PADOVA E IL SUO TERRITORIO scrive:

È uscito lo scorso 13 giugno 2014, per la Cleup editrice, il nuovo libro del professor Gian Paolo Prandstraller, L’ultimo viaggio di Antonio. È un romanzo storico che ripensa la figura di sant'Antonio e di altri grandi personaggi del passato, suoi coetanei, proponendoli alla nostra meditazione nella loro dimensione umana oltreché politica e culturale, attraverso il metodo della reviviscenza. Frutto di una passione per la storia che affianca da sempre gli interessi sociologici e giuridici dello scrittore, autore di opere di saggistica e narrativa, il libro sarà presentato a Padova, nella Sala del Romanino, ai Musei Civici agli Eremitani, il 30 ottobre 2014, e poi a Camposampiero, nella Sala dei Santuari, il 14 novembre 2014.

L’ultimo viaggio di Antonio è il percorso che compie il grande predicatore portoghese, Fernando da Lisboa, poi Antonio da Padova, quindi sant'Antonio, l’ultimo giorno della sua vita, trasportato, ormai morente, su un carro trainato da buoi, da Camposampiero a Padova, dove si spegnerà il 13 giugno 1231, all’età di 36 anni.
La narrazione di quest’ultima giornata, tuttavia, è anche l’efficace espediente letterario attraverso il quale l’autore ci introduce nel vivo della realtà storica del territorio padovano nei primi decenni del 1200, insanguinati dalle feroci guerre tra le nobili famiglie locali guelfe e ghibelline, sullo sfondo delle lotte tra impero e papato.
Il viaggio, con le sue tappe, le sue difficoltà, diventa mezzo per esplorare anche da un punto di vista sociale, culturale, i vari aspetti della vita quotidiana e della popolazione che abita il bosco, la campagna, la città…
Diventa pretesto per disegnare, attraverso i ricordi, i pensieri, gli incontri che a tratti distolgono Antonio dai disagi del tragitto e dalle sofferenze della malattia, un ritratto particolare, non agiografico, ma umanissimo della sua figura di dottore che sapeva parlare ai poveri e ai potenti, ma soprattutto ai nuovi ceti emergenti, e diffondere uno spirito di conciliazione tanto distante dalla crudeltà del tempo.
La narrazione del suo ultimo viaggio diventa ancora occasione per portare la nostra attenzione su altri due straordinari personaggi che hanno incrociato il percorso di Antonio e segnato nel bene e nel male la storia del XIII secolo: Ezzelino III da Romano e Federico II di Svevia, imperatore, soffermandosi sulle concezioni, le imprese che li hanno resi famosi, ma soprattutto sull’audacia della loro visione politica. Il romanzo accompagnerà anche costoro nel loro ultimo viaggio terreno.
Così prende forma nel libro una nuova visione della storia che attraverso la scrittura narrativa riattualizza il passato, lo rimette in scena in una prospettiva a noi più vicina, portando valide argomentazioni alla formulazione di quello che chiamiamo il ’giudizio della storia’. Ma il recupero della memoria, il confronto col passato assumono anche una valenza etica: ci aiutano a vivere, nonostante la precarietà del presente e l’incertezza del futuro.

A cura di Abcveneto