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Numero 134

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I GERMOGLI DI BADOERE LUNGO I FIUMI DI RISORGIVA: XLVIIIª Mostra dell’Asparago IGP

Di Lorella Colla






. (Immagine: pala di Santa Cristina al Tiverone, autore Lorenzo Lotto, anno 1506 circa) Scegliere il momento finale di un percorso eno-gastronomico, culturale, naturalistico ed artistico dedicato ad un prodotto che, in questo periodo dell’anno spesso occupa uno spazio nelle nostre tavole, diventa un modo per omaggiare luoghi e persone, che in diverse forme e con molteplici sfaccettature contribuiscono a rendere ospitale ed accogliente un territorio ed i suoi piccoli tesori.
Il prodotto è l’Asparago di Badoere ed il territorio di produzione è una zona circoscritta, che tocca ben tre provincie del Veneto: Treviso, Padova, Venezia, e che “accompagna” i fiumi di risorgiva lungo il loro percorso: il Sile, il Dese e lo Zero. Le placide e mai gelide acque di questi fiumi ed un terreno soffice e ricco, hanno creato un microclima naturale, unico ed indispensabile per lo sviluppo e la qualità di questa coltura.
Da Treviso, lasciata l’arteria che porta verso Venezia, all’altezza di Mogliano Veneto, procedendo verso ovest, ci si ritrova subito immersi nel verde della campagna ed i suoi grandi spazi aperti. A cominciare da una villa Veneta, in passato dimora di famiglie appartenenti alla nobiltà veneziana, ora divenuta prestigioso Hotel, dove la sobria armonia e la quiete arredano gli interni ed il grande parco circostante. Ci si addentra poi per stradine a volte tortuose, a volte per lunghi rettilinei e si giunge in quel di Badoere, nel comune di Morgano, al centro della splendida Rotonda. Originale complesso costituito da due emicicli porticati e da una villa padronale, risalente al 1750 circa, dove si sono svolti da sempre mercati e scambi di merci.
In questo periodo - dal 24 aprile al 10 maggio - viene qui ospitata l’annuale Mostra Mercato dell’Asparago di Badoere (giunta alla sua 48ª edizione), cuore del territorio di produzione e sede dell’omonimo Consorzio di produttori di questo ortaggio che, in riconoscimento all’alta qualità ottenuta, si avvale del marchio di Indicazione Geografica Protetta (meglio conosciuto con acronimo IGP) attribuito dall’Unione Europea.
Durante la manifestazione si possono degustare diverse pietanze a base di questo interessante ed originale prodotto orticolo, che già da lungo tempo appartengono alla tradizione culinaria che identifica queste zone del Veneto. Prelibato germoglio o turione, che ci delizia con il suo profumo, i suoi sapori ed i suoi colori: il bianco che, prima di essere colto, non incontra mai i raggi del sole e per questo, mantiene il pregiato candore oltre alle caratteristiche uniche di fibrosità ed aroma; il verde che, fuoriuscendo invece dal terreno, assume il suo tipico colore, dato dalla naturale fotosintesi; l’aspetto e la consistenza risultano leggermente diversi nei due germogli, ma le molteplici e benefiche proprietà officinali sono molto simili.
Il percorso continua e si giunge in un luogo particolare ed accogliente: un raffinato ristorante dove la professionalità, la cortesia e la passione nella ricerca di abbinamenti, di colori, di sapori e di forme, nella presentazione dei piatti, si intrecciano con l’eleganza degli arredi e dei gesti. Davvero interessante ed encomiabile la capacità di stimolare il palato ed i sensi, trasformando un banchetto in una vera e propria esperienza.
La prossima sosta, per meglio conoscere l’Asparago e gli aspetti commerciali del prodotto, sarà dedicata all’incontro con delle figure fondamentali che operano nell’ambito della struttura che ha promosso questo itinerario: l’Organizzazione Produttori Ortofrutticoli (O.P.O.) Veneto, nelle figure del Consigliere Delegato, del Direttore, dei Tecnici.
Un’azienda agricola ci accoglie per la visita successiva. È una grande opportunità quella di poter vedere da vicino un prodotto orticolo in varie sequenze: dalla crescita, alla raccolta, alla pulizia e infine al confezionamento. Il protagonista è indubbiamente il turione, ma anche il terreno che lo accoglie e soprattutto le persone che lo “accudiscono” con molta dedizione ed impegno, visto che le fasi di lavorazione di questo delicato prodotto sono, a tutt’oggi, ancora manuali. Il periodo di raccolta si concentra indicativamente tra metà marzo e fine maggio e ne consegue che, in questo periodo dell’anno, sia necessario un lungo lavoro giornaliero per garantire dei risultati di ottima qualità e freschezza, indubbiamente riconosciuta poi da noi consumatori ed estimatori.
In un territorio così ben conservato e protetto da un punto di vista paesaggistico, l’Oasi di Cervara si integra in modo ideale: una riserva naturale di ben 25 ettari che tutela un ambiente palustre di eccezionale bellezza (peculiarità sono i Fontanassi: risorgive del fiume Sile), ideale punto di osservazione e d’incontro di fauna e flora di innumerevoli specie, che qui hanno ritrovato il loro habitat. In passato era un luogo salmastro utilizzato dagli uomini per la caccia (il suo nome, infatti, deriverebbe da Cervo) ed oggi vi lavorano persone che, con cura e rispetto, hanno contribuito a dare spazio alla natura, permettendo comunque, ai visitatori, di goderne la bellezza e di fare nuove scoperte su: animali, piante, acqua e storia degli uomini.
Rimanendo in tema naturalistico-culinario s’incontra un’altra delle realtà molto interessanti di questa zona: gli agriturismi. Molto spesso sono gestiti direttamente dalle famiglie che aprono una parte della loro casa e da decenni si dedicano all’ospitalità dei viaggiatori, offrendo prodotti tipici del territorio provenienti direttamente dalle loro coltivazioni. Si possono cosi degustare piatti semplici e genuini dal sapore antico e con un’atmosfera familiare e conviviale.
Per concludere questo percorso nella campagna veneta, un dono lasciatoci dal prestigioso pittore Lorenzo Lotto, menzionato all’inizio di questo breve riepilogo: la Sacra Conversazione, una pala ad olio, visibile all’interno della chiesa parrocchiale di Santa Cristina, frazione di Quinto di Treviso. Particolarmente toccanti l’osservazione dei gesti rappresentati e dei colori che, dopo il recente restauro, risultano ancor più vivi e cangianti. Un momento intenso per godere dell’arte in tutte le sue possibili espressioni.

Ringraziamenti:
O.P.O. Veneto – Zero Branco (Tv) – promotori del tour: Cesare Bellò, consigliere delegato – Francesco Arrigoni, direttore - Federico Nadaletto, mezzi tecnici, ricerca e sviluppo
ZETAGROUP (Ufficio Stampa per O.P.O.) – Treviso: Francesca Campana, commerciale ed organizzatrice del tour - Nicole Ravagnan, fotografa, esperta web e comunicazione
HOTEL VILLA MARCELLO GIUSTINIAN – Marocco di Mogliano (Tv)
PRO LOCO DI BADOERE DI MORGANO (Tv)
RISTORANTE SAN MARTINO – 1 STELLA MICHELIN – Rio San Martino Scorzè (Ve) - i titolari: Sommelier Michela Berto – Chef Raffaele Ros
AZIENDA AGRICOLA FANTIN BENVENUTO – Ospedaletto di Istrana (Tv): la famiglia Fantin ed i suoi collaboratori
OASI DI CERVARA – Santa Cristina di Quinto di Treviso : responsabile Erminio Francesco Ramponi ed i suoi collaboratori AGRITURISMO IL SILE – Santa Cristina di Quinto di Treviso : Famiglia Rossi
PARROCCHIA DI SANTA CRISTINA – Quinto di Treviso
AUTOSERVIZI FAVARETTO s.r.l. – Onigo di Pederobba (Tv)



Di Lorella Colla

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