ABCVENETO.COM

Numero 158

Tel: 0422 542904 | Mail: INFO@ABCVENETO.COM


COSE TURCHE

6 maggio 2017

Di Raffaella Biasi




Vengo da un mondo lontano, un oriente. Mi chiamo Raffaella, ma ho anche un secondo nome orientale. Il mio nome significa curiosità scientifica. Mi piace capire i popoli. Quelli che abitano stati che possono essere vicinissimi, ma nello stesso momento vivono tempi e spazi molto lontani gli uni dagli altri.
Viaggio per capire il presente, senza farmi condizionare dai pregiudizi che hanno sempre infuocato oriente ed occidente. Questi anni, vivendo ad intervalli in Turchia, mi sono messa ad osservare le differenza di come vengono pensati i turchi in Europa: giudizi e pregiudizi.
In Europa siamo bombardati da notizie catastrofiche, benché parzialmente vere. Ma, guardando da fuori sembrano giochi di parte. Si omettono delle notizie per soddisfare questi giochi di potere. Per esempio si omette di dichiarare quanto la Turchia sia un’oasi felice per gli studenti, i quali hanno le università a prezzo politico, se non gratuite, si omette di dire che agli abitanti non manca il lavoro, che ai migranti - provenienti, dalla Siria, dalla Circassia e da molte altre nazioni confinanti - vengono dati alloggi nuovi e sostegno economico mensile, che vengono accolti ( seppur a malincuore) dalla popolazione e viene offerto loro un salario minimo. In questo il ‘sultano’ è stato di parola...
infatti i soldi dell’ Unione Europea, dei paesi arabi e gli altri interventi di sostegno economico, sono stati usati per costruire case popolari (di stile molto simile a quello russo), abbellire città e formare nuove forze che rendono la Turchia un vero paradiso. Qui si mischiano persone che provengono quasi solo dai paesi limitrofi, in un viavai ordinato e tranquillo, ovvio... Certo che ė tranquillo perché c'è molta sorveglianza, con tutti gli atti terroristici che sono successi. Nonostante la sorveglianza vi sono ancora esplosioni ogni mese. Un vero dramma per l’economia turca.
Attentati che servono a diminuire il turismo, ma anche a permettere a chi governa, la scusa per un maggior controllo. Molte persone sono sotto controllo: scrittori, giornalisti, giudici. Si dice che sono i giornalisti ad aizzare le folle, perché i loro articoli sono più fruibili e veloci da essere letti, oppure i giornalisti sono pericolosi perché aizzano ad iscriversi all Isis (cioè ad opporsi al potere)! Caspita! È difficile fare i giornalisti ed aver salva la pellaccia! O di qua o di là qualcuno ti controlla sempre... . Ma in fondo, a noi cosa importa di notare le differenze che ci sono tra le democrazie apparenti e reali? Tutto sommato quanto c'è ne viene? Quanti turchi vediamo in Italia? Pochi. Ciò è significativo del fatto che non ci tengono tanto a venire da noi, poiché la maggioranza silenziosa si sente una nazione sempre più autosufficiente e si sente anche di vivere in un paese dai diritti che vanno in una direzione assolutamente giusta, con diritti quasi conquistati completamente, con quel lasco che permette delle manifestazioni democratiche, ma che alla fine non vanno a cambiare il punto richiesto. Ma se qualcuno non è d'accordo può manifestare comunque, l’importante ė che non manifesti troppo.
Anche io dovrei non pensare, a dire il vero. Perderei gli amici oltre che attrarmi un rischio personale. Ma laggiù io ho amici stupendi, di tutti i tipi, ognuno esprime sommessamente e parzialmente il proprio pensiero. Ma tra loro, pur diversi, sono tolleranti e quindi sembrano un modello di tolleranza e rispetto. Allora qual è la formula magica di questo stabile mix di culture e pensieri all interno di una società in trasformazione? Qual è la molla aggregante? Forse l’aver fatto sì che tutti si sentissero, checché ne siano le divisioni, in un grande paese. Hanno ormai innalzato l’ ideologia laica del patriottismo al posto della religione, che non è più obbligatoria. Ne hanno fatto una ‘religione’ che non conosciamo più: il nazionalismo o meglio il patriottismo. Noi italiani sappiamo che siamo patriottici in poche occasioni, una di queste è la partita di calcio. O forse il turismo per l'arte, ma quando mai ci sentiamo fieri se non in occasioni marginali?
Come è stato creato questo piacere di sentirsi parte di un qualcosa ci grande ? Grazie all’uso di molti simboli. Il vessillo nazionale spunta dappertutto, dai negozi alle aiuole fiorite, meravigliosamente disegnate con fiori che creano splendide mezzelune, ma anche con le leggi sul divieto di indossare il simbolo bandiera nei vestiti. In casa non ci sono solo i quadri con i versetti coranici, ma anche i quadri e gli orologi con la bandiera. Guai a chi profana la bandiera, a rischio della vita.
Così intanto la fierezza del popolo turco fa crescere un grande stato. La gente è cordiale, amichevole, libera nei comportamenti sessuali e sociali e libera di bere alcolici, disinteressata a viaggiare, se non marginalmente. Infatti in Turchia c’è tutto. La Turchia era già ricca di tutto ora è ancora più ricca: dalla storia, all’arte, alle bellezze naturali, ed ora sta raggiungendo la quasi agiatezza economica, con i nuovi flussi di denaro. Le case sono piccole e ci sono grandissimi luoghi di ritrovo, spazi pubblici attrezzati per la ginnastica e la socializzazione. I tram sono modernissimi e frequenti: piu che altro una apparente soddisfazione del popolo, un populismo di cui ogni satrapo si nutre per accrescere una impossibile democrazia. Molto lavaggio di cervelli in tutte le salse, nelle caste, nei partiti, nei vecchi e nei giovani (Orwell docet). La nostra democrazia imperfetta ci ha messo 2500 anni per arrivare fino a qui. Leggo nel mischiarsi dei costumi e delle idee un processo di transizione che ha bisogno di valvole di sfogo. Se fossi turca anche io diventerei nazionalista! Ma sono Raffaella, nata qui.

Di Raffaella Biasi



Abcveneto

Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte, nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
Contatti: info@abcveneto.com

Abcveneto statistiche

Vieni a Treviso?
Fermati al
Bed&Breakfast Appiani 36
320 2918077 info@appiani36.it