Venezia ha reso omaggio al grande Francesco Valcanover, protagonista di primo piano della cultura e dell'arte del dopoguerra di Venezia e del Veneto, morto a quasi 90 anni nell'agosto del 2016.
Nella grande sala 23 delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il 27 aprile, una giornata di studio per ricordarne lo spirito e l'impegno per valorizzare i magnifici artisti veneziani: Tiziano, Bellini, Giorgione, Carpaccio, Vivarini, che sembravano idealmente presenti in sala per ringraziare l'indimenticabile storico dell’arte, sovraintendente alle gallerie e ai monumenti del Veneto.
Francesco Valcanover è stato in testa, dopo l’alluvione del 1966, nella campagna internazionale per la Salvaguardia di Venezia e delle sue opere d’arte con il coinvolgimento economico dell’UNESCO. Si è autorevolmente distinto, infine, come ispettore a Roma del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali.
Dopo il saluto di Paola Marini, Direttrice delle Gallerie dell’ Accademia di Venezia, sono seguiti gli interventi di tanti studiosi che hanno fatto riferimento ai vasti interessi dello stesso Valcanover, da tutti conosciuto di persona e di collaboratori dello stesso.
Autori e temi affrontati: Fernando Rigon, “Tiziano e la “Venere con Amore” della Galleria Borghese”; Margherita Azzi Visentini, “Il giardino nella pittura veneziana del Cinquecento” ; Gino Benzoni, “Dipingere con la penna, ossia gli ambasciatori veneti ritrattisti”; Ezio Chini, “I riflessi dell’arte di Albrecht Durer in un’area di confine”; Frances Clarke, “La chiesa della Madonna dell’Orto, prima opera restaurata dal comitato inglese a Venezia dopo l’alluvione del 1966”; Giovanna Nepi Scirè, “I laboratori di restauro e la Soprintendenza veneziana”: “Maria Giovanna Coletti, “La Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore: per un modello di valorizzazione”; Marino Cortese “Venezia laboratorio di cultura”; Gherardo Ortalli, “Zuan Favro contrabbandiere e il Fondaco dei Tedeschi”; Franco Posocco, “Il restauro delle tele di Tintoretto a San Rocco”; David A. Brown, “Prime novità tecniche sul “Festino degli dei” di Giovanni Bellini”; Wolfgang Wolters, “Attribuzioni e documenti d’archivio – un esempio”; Marino Zorzi, “I dipinti del salone sansoviniano della Libreria di San Marco restaurati”.
Emozionante la visita all'attiguo laboratorio di restauro, dove si sono potuti ammirare, dopo la pulizia delle tele, i teleri di Carpaccio con le storie di sant’Orsola. Straordinario il senso di compostezza, dignità e nobiltà emanati dai vivi ritratti dei protagonisti della storia, tornati in piena luce dopo l’asportazione della patina che li oscurava.

Di LUCIA TOMASI