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Treviso 5 maggio 2018  

6 maggio 2018

di Virginia Men



Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
percossa, attonita
la terra al nunzio sta,


muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
nè sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà...

È una data indimenticabile questa per me, del Cinque Maggio la famosa Ode di Alessandro Manzoni scritta per la morte del grande generale francese nel 1821. Egli era nato il 15 di Agosto del 1769, quando la Corsica apparteneva alla Repubblica di Genova e cambiò il suo cognome da Buonaparte in Bonaparte, quando essa divenne francese. In questa ode, il poeta milanese ricorda la figura del generale francese, che da solo cambiò il volto dell'Europa.
Composta in pochi giorni, ebbe un enorme successo. Nonostante la censura austriaca, l'ode ebbe una larga diffusione europea grazie a Goethe, che la fece pubblicare in una rivista. Manzoni rivisita la figura di questo "uom fatale" per approfondire una sua riflessione personale sulla limitatezza dell'agire dell'uomo e sul grande e misterioso disegno della provvidenza divina.
Dato che spesso andavo in vacanza in Corsica, ho visto come Ajaccio, la sua città natale, lo ricorda. La casa dove è nato è un museo e c’è un grande monumento a lui dedicato. La città lo ricorda ogni anno ad agosto per la sua nascita, con tante manifestazioni in suo onore. È sepolto a Parigi assieme ai suoi fedelissimi generali al Museo degli Invalidi, dove sono andata in visita molte volte assieme ai miei figli.
Mio padre ricordava tutti gli uomini importanti della storia non solo italiani, ma di tutto il mondo, ed ogni giorno a pranzo o a cena, li ricordava a noi figli con fatti storici e con versi e poesie come questa del nostro grande Manzoni "Il cinque maggio". Letteratura e storia erano le sue passioni, erano tutto il suo mondo. Dormiva pochissimo e leggeva sempre molto, sempre di notte. Di giorno lavorava, noi eravamo cinque figli, tutti studenti e di giorno per forza doveva lavorare per procurare il fabbisogno alla sua famiglia.
I ricordi sono sempre nitidi e riemergono nella mia memoria con facilità, basta controllare il calendario con semplici date, sono piacevoli ricordi che mi fanno rivedere la giovinezza, la casa dove abbiamo sempre abitato e ricordo di quando eravamo tutti seduti per il pranzo nella sala tutta dipinta di rosso pompeiano che dava calore e gioia. Allora lui si divertiva a raccontarci le vite di questi personaggi storici e ci interrogava sulle date e gli avvenimenti. I suoi racconti e le sue domande per noi erano molto interessanti e spesso grazie a lui a scuola prendevamo sempre dei bei voti nelle interrogazioni.

di Virginia Men



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