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VENEZIA PER WAGNER NEL BICENTENARIO DELLA NASCITA ( LIPSIA 1813 – VENEZIA 1883) Wagner scrive “ Qui la musica si è fatta natura” Venezia “ è un mondo di suoni diventati visibili”

1 marzo 2013

Di Anna Paola Zugni- Tauro





E ancora a Venezia “nulla appare in contatto diretto con la vita reale; tutto agisce obiettivamente come opera d’arte”.
Oggi Venezia a tanta distanza celebra con particolare partecipazione il 2013 , città tanto amata e capita anche dalla moglie Cosima e dai figli . Wagner soggiornò a Venezia ben sei volte:nel 1858, nel 1859, nel novembre 1871, nel settembre 1876 , nell’ottobre 1880 , nell’aprile 1882. Nell’ultimo soggiorno dal 16 settembre al 13 febbraio 1883 la famiglia alloggiò nel mezzanino del bellissimo palazzo Vendramin Calergi, ora Casinò, e lì la morte lo colse nel freddo mese di febbraio. Oggi l’appartamento si può visitare con comprensibile emozione. L’affettuosa descrizione dell’ultimo periodo nella sua seconda città si legge nel volume di Henry Perl “Riccardo Wagner a Venezia” (Marsilio 2000) e la biografia nel conciso e pregevole saggio di Virgilio Boccardi “Wagner a Venezia”, edizione speciale del Gazzettino 2013 per il bicentenario e a disposizione di tutti in edicola. La Mostra “Fortuny e Wagner” al Museo Fortuny, frutto di un gran lavoro di ricerca documentaria, illustra il wagnerismo nelle arti visive in Italia ed è documentata da un dotto catalogo. Essa presenta 150 opere: dipinti, incisioni disegni e sculture che vedono al centro il nucleo delle opere di Mariano Fortuny , 46 dipinti, molte incisioni e la “ maquette” del modello per il teatro di Bayreuth . Nelle opere ricorrono personaggi e vicende dei drammi musicali di Wagner: valchirie, nibelunghi, Parsifal, Sigfridi, Tristani.La Mostra è curata da Paolo Bolpagni, allestita da Daniela Ferretti, hanno collaborato la città di Lipsia e l’Associazione Richard Wagner di Venezia, diretta da Alessandra Althoff Pugliese, sempre in stretto rapporto con Bayreuth e organizzatrice di convegni e concerti di grande qualità specialmente a Palazzo Vendramin Calergi. Il Teatro la Fenice ha dedicato al bicentenario “ Tristan und Isolde” dal 18 novembre al 1 dicembre 2012 , il cui secondo atto fu scritto proprio a Venezia in Palazzo Giustiniani, adiacente a Ca’Foscari, ispirato dai silenzi interrotti dal canto dei gondolieri ripresi dal suono del corno.
La casa editrice Corbo e Fiore ha pubblicato la seconda edizione di un volume prezioso: “Richard Wagner Diario veneziano” curato da Giuseppe Pugliese ( I.a edizione 1983) con la prefazione e la traduzione di Antonio Pescarzoli unitamente a quello della moglie Cosima Liszt Wagner con introduzione e traduzione di Nevia Capello, documento fondamentale per capire i pensieri e i sentimenti del grande musicista. L’Associazione Italo Tedesca di Palazzo Albrizzi il 17 febbraio 2012 ha rievocato Wagner con un meraviglioso concerto per pianoforte e canto con la pianista russa N. Morozowa e il soprano tedesco M. Rosales
Si ripropongono ancora per approfondimenti “Charles Baudelaire su Wagner”, (SE 2004) prezioso per capire la difesa del grande poeta a Parigi in riferimento ai Concerti Wagneriani proposti dal Teatro Italiano e non compresi dal pubblico nel gennaio- febbraio 1860, “Il mio Wagner” di Giuseppe Sinopoli ( Marsilio 2006) e infine il “Wagner” di Adorno del 1952 riedito nel 2008. Ed ecco l’arrivo a Venezia da lui descritto nelle lettere a Matilde, la partner di un amore impossibile, ispiratore delle struggenti melodie di Isotta nel secondo atto dell’opera “ Tristano e Isotta” . .” Arrivai a Venezia nel pomeriggio del 29 agosto. Durante il percorso del Canal Grande fino alla Piazzetta, impressioni melanconiche. Umor grave e meditabondo: grandezza, bellezza e decadimento ad un tempo, davanti agli occhi. Mi era pertanto di conforto il riflettere che qui non v’ha segno alcuno della moderna prosperità; nessuna, quindi, affaristica volgarità. Piazza San Marco fa un’impressione fiabesca. Un mondo assolutamente lontano, d’altri tempi: tutto armonizza in modo eccellente col mio desiderio di solitudine. Nulla qui appare in contatto con la vita reale ; tutto agisce obbiettivamente come un’opera d’arte. Io voglio restare qui - e vi resterò.”
Queste dichiarazioni invoglieranno certamente a leggere gli scritti di Wagner su Venezia , rivelazioni dell’animo di un grande artista , l’affascinante strumento per entrare nel suo mondo e nelle sue opere.

Di Anna Paola Zugni- Tauro



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