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Numero 132

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Presentazione del libro La mela di Cézanne e l’accendino di Hitchcock

A cura di Abcveneto




La Fondazione Benetton Studi Ricerche presenta, mercoledì 11 marzo alle ore 18, nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso, il libro La mela di Cézanne e l’accendino di Hitchcock di Antonio Costa, saggista e storico del cinema, pubblicato da Piccola Biblioteca Einaudi nel 2014, e molto apprezzato da critica e lettori.

Con l’autore ne discuterà Luciano Morbiato, curatore di Cinema al fronte: sui luoghi della Grande Guerra, secondo ciclo della rassegna cinematografica Paesaggi che cambiano, organizzata dalla Fondazione.
Nel corso della presentazione saranno proiettate immagini e sequenze di film.

La mela è una di quelle «incredibili mele e pere dipinte da Cézanne» che Woody Allen, in Manhattan, mette tra le dieci cose per le quali vale la pena di vivere. L’accendino è quello di Delitto per delitto: secondo gli esperti un Ronson, modello Adonis, personalizzato. A metterli assieme, la mela di Cézanne e l’accendino di Hitchcock, è stato Godard, in Histoire(s) du cinéma. E questo per dirci che sono ben pochi quelli che conservano memoria della mela di Cézanne in confronto a quanti ricordano l’accendino di Delitto per delitto. Da qui prende le mosse questo libro dedicato alle cose che vediamo nei film, e ai film come luoghi in cui gli oggetti quotidiani sono diventati, almeno nel nostro immaginario, quello che sono. Non solo di caffettiere, panchine e spremiagrumi si tratta, ma anche di una goccia di pioggia su una foglia, della fiamma di un fuoco acceso in riva al mare, di un fossile incastonato in una roccia...
Antonio Costa si occupa di ciò che «arreda» il mondo in cui si svolgono le storie, di ciò che sta attorno ai personaggi: delle cose con cui i personaggi entrano in contatto e delle cose che in vario modo entrano nella storia. E se ne occupa da vari punti di vista: narrativo, plastico, simbolico. Indaga cioè sul rapporto tra le cose e le forme cinematografiche, sul perché possiamo dimenticare certi particolari della trama dei film di Hitchcock, ma non dimenticheremo mai determinati oggetti degli stessi film: una chiave, un bicchiere di latte, un accendino...

Ingresso libero.
Auditorium spazi Bomben, via Cornarotta 7, Treviso.
Per informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, tel. 0422.5121, fbsr@fbsr.it, www.fbsr.it.

La lettura di questo saggio vi farà cambiare per sempre il vostro modo di guardare i film;
in meglio, naturalmente. Perderete l’innocenza, forse, ma verrete dotati di un formidabile dispositivo di realtà aumentata e di consapevolezza critica.

Bruno Gambarotta, TuttoLibri, «La Stampa», 29 novembre 2014

Quanto è bello l’ultimo libro di Antonio Costa! E l’esclamativo non sembri di troppo per una volta. Una storia del cinema, se vogliamo, raccontata attraverso gli oggetti che da componente scenica pura e semplice assurgono al ruolo di protagonisti simbolici, in virtù dell’audacia inventiva di registi capaci di vedere l’anima delle cose e di restituircele più vive degli stessi interpreti in carne e ossa.
Mario Calderale, «Segno Cinema», gennaio-febbraio 2015



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Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte, nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.

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