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Andare per mostre Livia Carta Segato - Recent Works Casa Gallo - Palazzo Brusarosco Zaccaria - Biblioteca internazionale La Vigna

1 novembre 2013

Di Alessandra Pucci





Contra’ Porta Santa Croce, 3 – Vicenza. Un palazzo antico rivisitato in chiave moderna sembra il luogo ideale per accogliere opere d’arte contemporanee. Passato e presente sono fusi nella visione di ciò che è storia di civiltà e orgoglio di appartenenza : Vicenza, La Vigna, Scarpa, Zaccaria, Gallo e Carta. Nomi che segnano la volontà di rappresentare la bellezza nelle sue diverse declinazioni.
Al primo piano è collocata la Biblioteca La Vigna, unica nel suo genere in tutta Europa, per la rarità dei volumi che trattano di tutto quanto concerne la civiltà del vino.

Al secondo piano si aprono gli spazi ampi e luminosi che accolgono i dipinti e le opere grafiche, realizzate nell’ultimo decennio da Livia Carta : è un ritorno importante nella sua città, dopo tante esperienze maturate in questi anni di fecondo lavoro e di traguardi raggiunti. La lettura delle tele e delle carte dipinte è un viaggio nell’immaginario di un’artista che scandaglia impavida le profondità dell’esistere, delle domande che non hanno risposta , del dubbio che è ricerca incessante di conoscenza, di tutto ciò che avvolge il visibile cambiandone sempre il segno e il significato. La continuità di tale ricerca è una costante dell’opera di Livia. Sono grandi pagine aperte sulle pareti che raccontano di meditazioni e di silenzi; di memorie decantate, sedimentate che emergono come da crepe di terre infuocate ; o ancora scie , filamenti di luci su cieli blu o spirali dense di smalti che vogliono raggiungere un impossibile centro.

Questi dipinti collocati non in ordine cronologico, costituiscono un percorso che mette in evidenza l’abilità tecnica, la grammatica necessaria per comunicare pienamente la complessa visione dei temi trattati. Sempre, per ogni artista, si cercano i punti di riferimento, un modo per circoscrivere e per meglio capire le scelte culturali che sono alla base della sua formazione e del procedere nel tempo. I maestri di Livia sono da cercare nelle letture, nei viaggi, nei musicisti nei poeti e solo alla fine negli artisti che come lei hanno cercato lo spirituale nell’arte.

Spiritualità conquistata con la pazienza dell’ascolto e con lo svuotamento di ciò che impedisce la concentrazione necessaria all’azione. Solo allora l’artista può fissare ,imprimere i segni e le forme del suo pensiero con leggerezza, come in volo. Mi è sembrata significativa la scrittura a penna di Livia che si svolge in spirale partendo dal centro, che è il suo volto:
“ Insieme cerchiamo il nostro centro, il centro dell’universo, il centro della Croce, il centro del nostro Cuore che splende di luce e amore in cerchi sempre più grandi…”
Una serie di acquerelli ,con spirali di luci e trasparenze diverse, risultano nell’immediatezza del gesto immagini di pura bellezza. Così come i monotipi realizzati con xilografie a più colori, sembrano visioni che rimandano alla leggerezza delle antiche stampe giapponesi.
Nella parete centrale di un ambiente con le poltrone bianche di Scarpa, c’è l’opera più recente : è tutto un trionfo di azzurri sovrapposti che corrono obliqui sulla grande tela come sospinti da una energia inarrestabile. Bagliori di smalto dorato ne esaltano la profondità e ancora l’inafferrabile mistero del fluire del tempo Una grande tela con forti rilievi sabbiosi intrisi di vermiglio e ocra, quasi un bassorilievo che spinge l’immaginazione verso il fuoco, o lava incandescente ,è stata scelta come manifesto della mostra: ancora un simbolo di quell’energia creatrice che di fatto è l’essenza di tutto il materiale esposto.

Giorgio Segato, scrisse di lei …”Così le opere di Livia hanno valore di ecografie dell’intelligenza, della simpatia, del sentimento essenziale che permeano i labirinti del corpo e della mente, come il grande labirinto cosmico, l’infinito universale( ….)Ciascuno di noi può attribuire a quanto appare in superficie i più diversi significati simbolici, ma il significato vero e intimo, al quale bisogna qui fare riferimento, è indubbiamente quello del viaggio nel pozzo dell’essere, nel corpo e nella mente, come transito, ed elevazione conoscitiva e spirituale.” Livia prosegue Il cammino intorno all’Infinito che è in noi, cercando nell’acqua, nel deserto , nel fuoco gli elementi indispensabili che fanno del suo messaggio visivo, un dono.


Di Alessandra Pucci



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Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte,nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
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