È molto diffusa nella cucina anglosassone, (ci sono centinaia di varianti) ma si trova ovunque, anche perché considero un piatto curativo per i mali invernali. Certo fa parte di una cucina antica e poco diffusa per chi lavora, ma il segreto è quello di cucinare sempre, approfittando di tutti i momenti liberi per mettere qualcosa in pentola, come facevano le nostre nonne. Di sicuro, però, bisogna pagare il pegno di una cucina non da esposizione. A proposito della zuppa di pollo di sono tantissime varianti. Voglio proporvi quella che secondo me sembra più semplice e più vera, perché ha pochi ingredienti e produce un brodo con la carne e non con il dado.
Si mette in una pentola alcune carote, mezza cipolla (si può anche omettere perché può rendere il brodo un po' acido), del sedano, due patate, del sale, dell'aglio spremuto, un pollo e si copre il tutto con abbondante acqua. Si lascia cucinare finché il pollo non si sarà rotto. Nelle tavole inglesi si può trovare servita grossolanamente con la verdura e la carne a pezzettoni. Ho disossato il pollo con minuzia ed ho passato al mixer le verdure. Ho aggiustato di sale con un filo d'olio e ho ottenuto un piatto unico che, in assenza di ospiti, mi è durato alcuni giorni.
Ho provato a rifare il piatto con una gallina di cortile. Il risultato è diverso: il brodo è molto più grasso e perciò è meglio utilizzarne mezza, poi la carne si stacca con più fatica e, infine, il sapore è molto intenso.