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Numero 128

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Presentato in Provincia il Catalogo ragionato di Gino Rossi

A cura di Lorella Colla




Presentato oggi, venerdì 28 novembre 2014, alle ore 11.30 in Sala del Consiglio Provinciale di Treviso il Catalogo Ragionato delle opere di Gino Rossi a cura di Luciano Buso. Presente Leonardo Muraro Presidente della Provincia di Treviso; Alvise Manni, Presidente del Centro Studi Civitanovesi, Civitanova Marche (MC) e il curatore del catalogo Luciano Buso.
Gino Rossi è tra i più importanti artisti del primo Novecento in Italia…
Quel fenomeno visivo che è la pittura specialmente quella figurativa, può contenere in sé, “sotto il velame”, nell’oscurità della sua materia qualcosa di inesplicabile, come rebus da trasformare in parole di senso compiuto, ovvero forme discorsive rivelatrici di una intima realtà paragonabile ai fossili di un discorso arcano quando non sia semplicemente giocoso.
E’ un fatto che nelle opere realizzate nel linguaggio visuale sono i particolari, spesso importanti, a rimanere per così dire in eclisse nel tessuto cromatico o nel disegno d’insieme, e diciamo pure prigionieri nel magma dei colori di un’immagine: figure dentro altre figure. Basti pensare, in proposito, a un “semplice” paesaggio del vedutismo veneto, con le sue profondità che portano lo sguardo verso l’infinito, là dove ci porta la forza d’attrazione della bellezza.
Per cui possiamo chiederci: forse ci sfuggono dei messaggi?
A questa domanda, lo studioso-ricercatore Luciano Buso ha la risposta pronta, e la troviamo presente e discussa in questo imponente studio su Gino Rossi. La sua risposta, dunque, è “Sì, ci sono messaggi che molti artisti figurativi nascondono”, e lo dice avendo esplorato per un decennio opere di pittura a partire da tempi lontani e arrivando fino a noi, caparbio cacciatore di segreti intenzionali, di “presenze” da catturare.
In particolare, lo studio ha comportato una lunga frequentazione del corpus rossiano – oggi testimoniato dalla presente, insolita monografia che può essere choccante visto che rivela un linguaggio altro rispetto a quello immediatamente percepibile: è il linguaggio criptato di Gino Rossi.
Un’opera monumentale e, se vogliamo, per alcuni aspetti “provocatoria”, che assume uno scopo del tutto formativo, rivedendo anche il consolidato catalogo generale di Gino Rossi, ponendo in luce soprattutto le sue numerose opere inedite. Basandosi sulla “nuova realtà emersa”, questa innovativa metodologia attributiva, non solo restituisce per la prima volta la paternità di molte opere all’artista, ma, per ogni opera giustifica la sua attribuzione e la sua datazione attraverso l’analisi dei dettagli e delle “scritte segrete” apparse all’interno di ogni dipinto di Gino Rossi, apportando quindi nuova, interessante luce all’opera generale di questo grande artista del primo Novecento. Un’opera coraggiosa che si prefigge lo scopo di smuovere, da oggi, la critica nei confronti di uno straordinario e importante artista sinora conosciuto solo in parte, quasi oramai dimenticato.
“Come i dipinti sfolgoranti di colori elettrici e di forme vorticose: tutta quell’energia nervosa e forse disperata non era certo un tic stilistico, ma una ossessiva affermazione di identità: io sono Gino Rossi, io sono...” (Ivo Prandin).

L’autore: LUCIANO BUSO
Nato a Guia di Valdobbiadene nel 1954, frequenta fin da giovanissimo gli ambienti artistici del Veneto. Autodidatta, conosce e frequenta nel 1977 il pittore toscano Claudio Domenici, figlio del noto padre Carlo Domenici, instaurando con lui un durevole rapporto di stima e amicizia.
Ospite dell’amico all’isola d’Elba, lavora per un lungo periodo au plein air dipingendo il paesaggio elbano. Più tardi, stabilitosi definitivamente nel trevigiano, rappresenta nella sua pittura la campagna antistante il Montegrappa; con grande passione ferma nelle sue opere immagini e luoghi che vanno inesorabilmente scomparendo, testimonianze di una civiltà radicata soprattutto all’umile lavoro della terra: “…che hanno il sapore del buon pane casereccio”. (Paolo Rizzi).
Le prime sue mostre sono a Vicenza, più tardi a Firenze, a Chicago e via via in tutto il Veneto.
Sue opere sono in collezioni private e pubbliche in Italia, America del Nord, America Latina, Africa, Australia, Francia, Belgio, Germania, Austria, Olanda, Svezia, Gran Bretagna e Svizzera. ​

A cura di Lorella Colla

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Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte, nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.

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