TREVISO - giovedì 12 novembre, ore 18.00
Fondazione Benetton
spazi Bomben, via Cornarotta 7
I Vivarini nella pittura veneta del Quattrocento
Dal ‹‹Rinascimento umbratile›› degli esordi alle seduzioni antiquarie di Mantegna,
alla modernità di Antonello da Messina: Antonio, Bartolomeo, Alvise
In attesa dell’importante mostra che a Conegliano affronterà per la prima volta in assoluto l’epopea dei Vivarini
- gli unici artisti e l’unica bottega in grado di competere con i Bellini nella Venezia tra Quattro e Cinquecento -
prende il via, in diverse città, un ciclo d’incontri e di conversazioni con il curatore Giandomenico Romanelli, che introdurranno nel clima
e nel contesto artistico dell’esposizione, nel cruciale passaggio dal Gotico fiorito al Rinascimento lagunare.
Il primo appuntamento sarà giovedì 12 novembre alle ore 18.00 a Treviso, presso la Fondazione Benetton (spazi Bomben in via Cornarotta, 7):
a dialogare intorno ai Vivarini assieme al professor Romanelli - dal “Rinascimento umbratile” degli esordi, alle seduzioni antiquarie di Mantegna,
fino alla modernità di Antonello da Messina - ci sarà Eugenio Manzato, noto storico dell’arte e già direttore dei Civici Musei di Treviso.
Successive tappe di questo vero e proprio “roadshow” saranno: Udine (il 19 novembre), con la partecipazione, accanto al curatore, della studiosa Linda Borean
per affrontare le questioni di committenza e collezionismo delle opere dei Vivarini, e Portogruaro (il 28 novembre) dove Giandomenico Romanelli e Angelo Tabaro converseranno
della bottega di Antonio, Bartolomeo e Alvise: un atelier rinascimentale tutto da riscoprire.
Infine “I Vivarini alle soglie del Rinascimento. L’incanto dell’oro e la magia del colore” nell’incontro del 10 dicembre a Venezia, alla Gallerie dell’Accademia,
con Tiziano Scarpa e Giandomenico Romanelli a interloquire e i saluti del neodirettore Paola Marini.
Gli incontri sono organizzati da Civita Tre Venezie, promotore della mostra insieme alla Città di Conegliano.
Per l’appuntamento di Treviso si ringrazia la Fondazione Benetton.
Tutte le conversazioni sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Info 041 2201265. (www.mostravivarini.it
)
LA MOSTRA
La mostra “ I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento
La prima mostra mai realizzata sui Vivarini, la famiglia di artisti muranesi in primo piano
nel magico panorama dell'arte veneziana del Quattrocento, che giunse a contendere il primato alla celeberrima bottega dei Bellini.
Conegliano, Palazzo Sarcinelli 20 febbraio - 5 giugno 2016
Promossa dal Comune di Conegliano e da Civita Tre Venezie, questa mostra è il terzo appuntamento del ciclo progettato da Giandomenico Romanelli per Palazzo
Sarcinelli, dopo i grandi successi di critica e di pubblico di Un Cinquecento Inquieto e Carpaccio, Vittore e Benedetto da Venezia all’Istria.
In questa esposizione, la prima mai dedicata ai Vivarini, sarà presentato un prezioso nucleo di opere fortemente rappresentative del loro percorso artistico e della loro diffusione al di
qua e al di là dell'Adriatico. Capolavori che testimoniano altresì i contatti e gli influssi di Antonio, Bartolomeo e Alvise con alcuni dei più importanti protagonisti
della pittura del primo Rinascimento italiano, come Mantegna, Squarcione, Filippo Lippi, Andrea del Castagno, Paolo Uccello oltre ai pittori veneziani.
Si potranno ammirare, per la prima volta riuniti, dipinti eccezionalmente trasferiti dalle loro sedi naturali, come il polittico di Antonio dalla basilica Eufrasiana di
Parenzo, prima opera firmata e datata dal capostipite della bottega; le tavole realizzate per committenti pugliesi, come la geniale pala dalla basilica di San
Nicola di Bari, uno dei primissimi e più originali esempi di pala con "sacra conversazione", di Bartolomeo.
Di Antonio ci saranno molte delle celebri tavolette con le storie di Santa Monica e Santa Apollonia, realizzate dall'artista
con la collaborazione del cognato, l'ancora misterioso Giovanni d'Alemagna e che rappresentano l'esatta linea di transizione tra le narrazioni gotiche e
sensibilità già rinascimentali, con gustose citazioni dall'antichità classica.
Di Alvise si potrà ammirare il percorso tormentato dagli schemi del padre e dello zio
fino a una pittura che risente delle vicine esperienze di Giovanni Bellini e Cima da Conegliano ma, soprattutto, del fondamentale passaggio per Venezia di
Antonello da Messina. Così nella tavoletta francescana dall'Accademia Carrara di Bergamo ammiriamo uno dei vertici della poetica del più giovane dei Vivarini
e nel Ritratto di uomo con cappello dei Musei Civici di Padova uno dei rari esempi di ritrattistica vivariniana.
Infine la Sacra conversazione dal museo di Amiens, ultima problematicissima opera di Alvise, capolavoro insolito e stupefacente mai veduto in Italia.
Una mostra imperdibile che - negli ambienti contenuti ma affascinanti dello storico Palazzo Sarcinelli - avvia dunque una prima importante e inedita riflessione
su questi protagonisti del Quattrocento lagunare ancora tutti da studiare; una mostra-dossier che riunisce
selezionate tavole, esemplari pale d'altare e polittici delicatissimi per trasporto e conservazione, squarciando con coraggio il velo sui Vivarini e suggerendo interrogativi e confronti.
Un tassello mancante, nella lunga storia di mostre dedicate sin dagli anni ‘30 alla pittura veneta,
ma anche un'esperienza inaspettata di grande arte, un emozionante percorso nella
stagione più ricca e movimentata del processo di evoluzione dei linguaggi artistici nell'età dell'Umanesimo.
Saranno complessivamente sette decenni d’attività generosa di committenze e copiosa di risultati: polittici per chiese e confraternite e tavole per private
devozioni, storie di santi e di miracoli, ricordi di antico e scene di toccante pietà ma anche di conclamata modernità;
opere nelle quali i colori, dal rosa al turchino dai violetti cangianti al verde squillante, risaltano in tutta la loro forza
accompagnandosi e poi liberandosi dai preziosi fondi oro per misurarsi con la natura e le atmosfere in paesaggi delicati e magnifici.
Sull’onda delle committenze degli ordini religiosi (francescani, domenicani, agostiniani) di parrocchie e scuole, le opere dei Vivarini giocano un ruolo di
primo piano su un palcoscenico che è veneziano e veneto non meno che adriatico: Istria, Dalmazia, Marche e, soprattutto, le Puglie vedono giungere
le tavole dei Vivarini, illustrando una chiesa, dando splendore dell’oro e dei colori laccati a un altare, illuminando una cappella.
La mostra segue i percorsi individuali e comuni dei tre protagonisti, ne indaga i caratteri e le peculiarità.
Consente anche di capire che cosa essi abbiano lasciato in eredità alla cultura pittorica veneta del Cinquecento.
Riprendendo una proposta che ha trovato nelle due mostre precedenti di questo ciclo un ampio consenso e un sincero apprezzamento dei visitatori, la mostra
suggerisce di completare gli itinerari dentro le sale espositive con una fitta rete di affascinanti "scoperte" di capolavori sparsi sul territorio della Marca.
Ecco allora un percorso seducente e gioioso tra le pale, gli affreschi, gli angeli e i santi lungo solchi d'arte che riconducono i Vivarini ai loro seguaci, ai loro piccoli e grandi contemporanei, da Lotto a Giorgione, da Andrea da Murano e Girolamo Strazzaroli, da Jacopo da Valenza a Cima da Conegliano: la più ricca e più raffinata delle possibili 'mostre'
tra i capolavori che ancora oggi 'presidiano' i luoghi magici dove è fiorita una civiltà.
Sede
Palazzo Sarcinelli
Via XX Settembre 132
31015 Conegliano (Treviso)
Apertura
martedì, mercoledì e giovedì 9.00 - 18.00
venerdì 9.00 - 21.00
sabato e domenica 10.00 – 20.00
chiuso il lunedì
Informazioni e Prenotazioni
0438 1932123
www.mostravivarini.it
www.civitatrevenezie.it>
A cura di Abcveneto