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American Writers Museum: il museo degli scrittori americani a Chicago  

5 novembre 2017

di Maria Ester Nichele




È stato inaugurato il 16 di aprile 2017 il museo degli Scrittori Americani, è sito nella prestigiosa avenue Michigan molto vicina al Millenium Park e quindi a pochi metri dal noto Cloud Gate che ho fotografato tante volte. È nato per la volontà di persone che hanno visto il museo irlandese di Dublin Writers Museum e di Edimburgo, i soli musei degli scrittori in Europa. Ci sono voluti sette anni per realizzarlo. Negli stati Uniti ci sono tanti musei privati e di fondazioni degli scrittori, anche la casa di Ernest Hemingway a Chicago è adibita a museo, ma un unico museo nazionale non c'era, un luogo designato dove sono raggruppati tutti gli autori che hanno fatto la letteratura degli Stati Uniti. Chicago è definita "città della Letteratura".
Sono più di tremila metri quadrati, costati dieci milioni di dollari. È sito all'interno di un palazzo degli anni Cinquanta, al secondo piano. La parte permanente è quella dove si trovano gli scrittori già passati a miglior vita (inizia dal Quattrocento al Novecento) ci sono le sale di mostre contemporanee con quelli viventi con mostre a rotazione. E' allestito con grande cura: ci sono le foto di ogni letterato con la rispettiva biografia, l'allestimento non copre solo le pareti verticali come siamo abituati di solito, ma comprende anche il soffitto. C'è il famoso rotolo dove Jack Kerouac scrisse la leggendaria vicenda che tutti conoscono come On the road ed è lungo 36 metri; poi ci sono macchine da scrivere e computer.
Gli scrittori rappresentati sono romanzieri, poeti, giornalisti, sceneggiatori, rapper, comici, pubblicitari, cantautori, ogni genere di scrittura è presente.
La caratteristica principale delle diverse mostre le temporanee è l'interattività: la solita esposizione di libri, prime edizioni e manoscritti è stata sostituita da schermate interattive e installazioni multimediali ad alta tecnologia, cercando così di avvicinare il pubblico al magico fascino della scrittura. C'è anche una straordinaria parete di parole disposte in un modo che sembri casuale ma da cui una proiezione di luce permette di rivelare citazioni dei famosi letterari. Quando si spinge la targa de “Imparare l’arte della cucina francese” di Julia Child, si sente odore fragrante di biscotti, inclusa in un’installazione chiamata “The Surprise Bookshelf“, una sala dove i libri si aprono digitalmente.
Il museo è natro dal sogno di Malcolm O’Hagan, un ex ingegnere irlandese trapiantato a Washington, che dopo aver visitato il Museo di scrittori di Dublino, si rese conto che nulla di simile c’era negli Stati Uniti e che era necessario realizzarlo. È stata scelta Chicago perché città dalla forte tradizione letteraria e con uno sviluppo turistico interessante.
Per quanto riguarda i libri per ragazzi c'è una sala dedicata: Ci sono poster di grandi dimensioni ispirati ai classici per l'infanzia: per esempio Il meraviglioso mago Oz di L. Frank Baum (qui a Chicago c'è anche il parco di Oz, nel Lincoln Park, con statue e monumenti) e poi c'è anche Il gatto con il cappello del Dr. Seuss, scrittore e fumettista.
Il museo non funziona come una biblioteca, ma in questa sala ci sono alcuni libri che i bambini possono leggere. Uomini e donne sono rappresentati in ugual misura anche chi si è già lamentato per l'assenza di alcuni scrittori di fantascienza come Ursala K Le Guin.

A National Museum Celebrating American Writers
180 N. Michigan, 2nd Floor
T, W, F, Sa, Su: 10-5 Th: 10-8
Free admission for veterans & active military w/ ID Nov. 10-12


di Maria Ester Nichele



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