Prima Edizione a Treviso del festival ARCHIETTURE ARMONICHE “GIORDANO RICCATI… D’ARMONIA E DI MELODIA”

28 novembre, 3 dicembre, 14 dicembre presso il museo di Santa Caterina, a Treviso. Il festival ARCHITETTURE ARMONICHE nella sua prima edizione, vuole far riscoprire la personalità di Giordano Riccati, tre appuntamenti tra racconti e musica con Luca Scarlini, saggista, drammaturgo, storyteller che, in scena insieme ad importanti musicisti del panorama internazionale, condurrà il pubblico in un viaggio nel tempo, raccontando di architetture nate e sviluppate per la musica, dal passato fino ai tempi moderni…

A cura di Abcveneto


Il primo appuntamento giovedì 28 novembre alle ore 20,45 con Luca Scarlini narratore, Luca Ranzato al violino e Riccardo Favero al clavicembalo con “TARTINI & IL TRILLO DEL DIAVOLO O DELLA SEDUZIONE GOTICA DELLA MUSICA” il mito di Tartini, violinista sommo, che commercia con il diavolo per potersi cimentare nel suo strepitoso virtuosismo, si ambienta a Padova. La musica diventa quindi porta verso altre dimensioni, apre oscuri varchi. Sia quindi un racconto gotico veneto in musica, con suggestioni che spaziano da Vernon Lee (il magnifico racconto la voce perduta), al film di genere Paganini horror di Luigi Cozzi, passando dal nutrito mito letterario di Tartini.

Il secondo appuntamento martedì 3 dicembre con Luca Scarlini ed il pianista Alfonso Alberti con “EUFONIA O DELL'ARCHITETTURA MUSICALE” un racconto sul fantastico paese di Eufonia, un mirabile romanzo musicale di Hector Berlioz, scritto sull'onda di una fiera avversione al melodramma, dopo il soggiorno a Villa Medici. In omaggio a Giordano Riccati un racconto sulle architetture nate e sviluppate dalla musica, dall'Olimpico di Vicenza, alle utopie della rivoluzione francese, alle visioni romantiche, fino alle accensioni del simbolismo in area slava con Skrjabin e Ciurlionis, fino alle accensioni mistiche di D'Annunzio a Fiume sul canto corale e all'iconografia simbolica della Russia stalinista.

L’ultimo appuntamento sabato 14 dicembre con il concerto “D’ARMONIA E DI MELODIA… CON MOLTI STRUMENTI” un programma che parte dall’opera più conosciuta di Alessandro Marcello, il Concerto in Re minore per oboe il cui Adagio è stato utilizzato come colonna sonata di molti film ai concerti per salmoè, clarinetti e oboi.

In Paganelli l’uso dello chalumeau, o meglio come indicato nella presente edizione salmoè, alla veneta, concerto che costituisce una testimonianza importantissima del fatto che il Veneto, grazie a Vivaldi prima e a Paganelli poi, fu un’isola appartata nella passione per questo strumento.

Il concerto di Chinzer è, In assoluto, il primo esempio di composizione solistica italiana per due clarinetti, scritto nei tradizionali tre movimenti (Allegro; Largo; Allegro), le parti dei clarinetti procedono quasi sempre per terze. I concerti di Vivaldi, entrambe in Do maggiore e in tre movimenti, utilizzano il registro medio acuto dello strumento, evitando tutte le note che questo strumento all’epoca ancora non poteva eseguire; questi concerti, sembrano essere stati composti all’occasione di vespri o di una messa, come indica la loro introduzione lenta, caratteristica dei concerti da chiesa. Nel RV 559, clarinetto e oboe, affrancati da ogni tipo di sostegno, dialogano, ogni coppia all’unisono, offrendo l’uno all’altro, a vicenda, il basso. Nel RV 560, i clarinetti spariscono, gli archi sostengono e commentano la conversazione serena dei due oboi.

La realizzazione del festival “Architetture Armoniche” è stata possibile grazie al sostegno della Regione del Veneto e del Comune di Treviso.

L’ingresso sarà libero e gratuito. Giordano Riccati

(Castelfranco Veneto, 25 febbraio 1709 – Treviso, 20 luglio 1790) è stato un fisico, architetto, matematico e teorico della musica italiano.

Presenta la propria teoria musicale con l’affermazione: “La Musica è una mistura d’armonia, e di melodia: dichiarandomi che per armonia intendo più suoni, che unitamente si sentano; e per melodia più suoni, l’uno de’ quali all’altro succeda”.
Questa spiegazione suggerisce una definizione ancora più chiara della Musica, la quale altro non è se non una successione di armonici accompagnamenti, che o s’odono effettivamente, o almeno si sottintendono”.

La Marca Trevigiana, nel XVIII secolo, fu pervasa da un vivacissimo fermento culturale (spesso indicato con l’espressione “Schola riccatiana”), anche grazie all’opera di ricerca e di divulgazione dovuta a Jacopo Riccati (1676-1754) ed a tre dei suoi figli, Vincenzo (1707-1775), Giordano (1709-1790) e Francesco (1718-1791). La vita di questi protagonisti dell’ambiente culturale fu infatti consacrata allo studio, all’approfondimento, al confronto con alcuni tra i maggiori pensatori, artisti e scienziati dell’epoca: i palazzi di Castelfranco Veneto e di Treviso divennero così veri e propri centri di cultura, attivissimi e prestigiosi, nei quali non era difficile incontrare il grande matematico ed il geniale musicista, l’artista, il tecnico, il poeta.

Giordano Riccati nei suoi studi riportò frequenti riferimenti ad altri Autori: primo fra tutti, il “non mai abbastanza lodato P. M. Francescantonio Vallotti” (1697-1780), a tale riguardo, non va dimenticato che l’impostazione teorica di Riccati è assai vicina a quella di Vallotti, e proprio da quest’ultimo il ricercatore trevigiano poté trarre spunti ed esempi. Nel Saggio sopra le leggi del contrappunto è inoltre ricordato il musicista e teorico musicale di Digione Jean-Philippe Rameau (1683-1764).
Giordano Riccati non mancò di riconoscere e di apprezzare vivamente la maestria di Giuseppe Tartini; ma, le concezioni di questi due protagonisti della cultura musicale italiana del Settecento emerse anche qualche netta divergenza nel campo della teoria musicale, interessanti sono i rapporti epistolari che Giordano Riccati mantenne lungamente con il violinista di Pirano, un accostamento di due personalità evidentemente alquanto diverse e di due concezioni culturali per alcuni aspetti addirittura opposte portò ad un confronto aperto e vivace, particolarmente interessante e fecondo.

Il festival ARCHITETTURE ARMONICHE nella sua prima edizione, vuole far riscoprire la personalità di Giordano Riccati, tre appuntamenti tra racconti e musica con Luca Scarlini, saggista, drammaturgo, storyteller che, in scena insieme ad importanti musicisti del panorama internazionale, condurrà il pubblico in un viaggio nel tempo, raccontando di architetture nate e sviluppate per la musica, dal passato fino ai tempi moderni…

Giovedì 28 Novembre ore 20,45 TARTINI & IL TRILLO DEL DIAVOLO O DELLA SEDUZIONE GOTICA DELLA MUSICA

NOTE PROGRAMMA: Il mito di Tartini, violinista sommo, che commercia con il diavolo per potersi cimentare nel suo strepitoso virtuosismo, si ambienta a Padova. La musica diventa quindi porta verso altre dimensioni, apre oscuri varchi. Sia quindi un racconto gotico veneto in musica, con suggestioni che spaziano da Vernon Lee (il magnifico racconto la voce perduta), al film di genere Paganini horror di Luigi Cozzi, passando dal nutrito mito letterario di Tartini.



Giuseppe Tartini
(Pirano, 8 aprile 1692 – Padova, 26 febbraio 1770)
SONATA PER VIOLINO IN SOL MINORE B.g5
“IL TRILLO DEL DIAVOLO”
1. Larghetto affettuoso
2. Allegro
3. Andante-Allegro-Adagio
Per violino e basso continuo


SONATA PER VIOLINO SOL MINORE B.g10
“DIDONE ABBANDONATA”
1. Affettuoso
2. Presto
3. Allegro
Per violino e basso continuo


Luca Scarlini, narratore
Luca Ranzato, violino
Riccardo Favero, organo e clavicembalo

Martedì 3 Dicembre ore 20,45 EUFONIA O DELL'ARCHITETTURA MUSICALE

NOTE PROGRAMMA: Il paese di Eufonia e un mirabile romanzo musicale di Hector Berlioz, scritto sull'onda di una fiera avversione al melodramma, dopo il soggiorno a Villa Medici. In omaggio a Giordano Riccati un racconto sulle architetture nate e sviluppate dalla musica, dall'Olimpico di Vicenza, alle utopie della rivoluzione francese, alle visioni romantiche, fino alle accensioni del simbolismo in area slava con Skrjabin e Ciurlionis, fino alle accensioni mistiche di D'Annunzio a Fiume sul canto corale e all'iconografia simbolica della Russia stalinista.

Richard Wagner (Lipsia, 22 maggio 1813 – Venezia, 13 febbraio 1883) ELEGIE WWW 93 IN LA B MAGGIORE

Aleksandr Skrjabin (Mosca, 6 gennaio 1872 – Mosca, 27 aprile 1915) SONATA 9

Arthur Lourié (Propoysk, 14 maggio 1892 – Princeton, New Jersey, 12 ottobre 1966) FORMES EN L’AIR

George Antheil (Trenton, 8 luglio 1900 – New York, 12 febbraio 1959) LA FEMME 100 TÊTES (SELEZIONE)

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis (Varèna, 22 settembre 1875 – Pustelnik, 10 aprile 1911) PRELUDI (SELEZIONE)

Luca Scarlini, narratore Alfonso Alberti, pianoforte

Sabato 14 Dicembre ore 20,45 D’ARMONIA E DI MELODIA… CON MOLTI STRUMENTI

NOTE PROGRAMMA: D’Armonia e di Melodia nei concerti per strumenti a fiato del 700’ dall’opera più conosciuta di Alessandro Marcello, il Concerto in Re minore per oboe il cui Adagio è stato utilizzato come colonna sonata di molti film ai concerti per salmoè, clarinetti e oboi.
In Paganelli l’uso dello chalumeau, o meglio come indicato nella presente edizione salmoè, alla veneta, concerto che costituisce una testimonianza importantissima del fatto che il Veneto, grazie a Vivaldi prima e a Paganelli poi, fu un’isola appartata nella passione per questo strumento.
Il concerto di Chinzer è, In assoluto, il primo esempio di composizione solistica italiana per due clarinetti, scritto nei tradizionali tre movimenti (Allegro; Largo; Allegro), le parti dei clarinetti procedono quasi sempre per terze. I concerti di Vivaldi, entrambe in Do maggiore e in tre movimenti, utilizzano il registro medio acuto dello strumento, evitando tutte le note che questo strumento all’epoca ancora non poteva eseguire; questi concerti, sembrano essere stati composti all’occasione di vespri o di una messa, come indica la loro introduzione lenta, caratteristica dei concerti da chiesa. Nel RV 559, clarinetto e oboe, affrancati da ogni tipo di sostegno, dialogano, ogni coppia all’unisono, offrendo l’uno all’altro, a vicenda, il basso. Nel RV 560, i clarinetti spariscono, gli archi sostengono e commentano la conversazione serena dei due oboi.


Alessandro Marcello
(Venezia, 1 Febbraio 1673 – Venezia 19 Giugno 1747)
“CONCERTO in RE MINORE”
per oboe, archi e basso continuo
1. Andante e spiccato
2. Adagio
3. Presto


Giuseppe Antonio Paganelli
(Padova, 1710 – Madrid 1763)
“CONCERTO PER IL CLARETO”
per chalumeau soprano, archi e basso continuo
1. Allegro
2. Adagio
3. Presto


Giovanni CHINZER di Firenze (Johann Chintzer)
(? 18 Settembre 1698 – Firenze 1749)
“CONCERTO in DO MAGGIORE”
per due clarinetti in do, archi e basso continuo
1. Allegro
2. Largo
3. Allegro


Antonio Vivaldi
(Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741)
CONCERTI CON MOLTI STRUMENTI
CONCERTO IN DO MAGGIORE RV 559
per 2 clarinetti, 2 oboi, archi e basso continuo
1. Larghetto/Allegro
2. Largo
3. Allegro


CONCERTI CON MOLTI STRUMENTI
CONCERTO IN DO MAGGIORE RV 560
per 2 oboi, 2 clarinetti, archi e basso continuo
1. Larghetto/Allegro
2. Largo
3. Allegro


Luca Scarlini, narratore
Luca Lucchetta, Salmoe – Clarinetto
Massimiliano Limonetti, Clarinetto
Nicola Favaro, Marcello Rizzello, Oboe
Orchestra “La Stravaganza”
STRUMENTI ORIGINALI
Riccardo Favero, Maestro al Clavicembalo

LUCA SCARLINI, scrittore, drammaturgo per teatri e musica, narratore, performance artist.  Insegna tecniche narrative presso la Scuola Holden di Torino e ha collaborato con numerose istituzioni teatrali italiane e europee, tra cui il National Theatre di Londra, la compagnia Lod a Ghent, il Festival Opera XXI a Anversa, La Batie e il theatre amstramgram a Ginevra.  Scrive per la musica e per la danza: dal 2004 al 2008 è consulente artistico del festival MilanOltre al Teatro dell’Elfo di Milano.  Nel 2006 è stato direttore artistico di TTv a Bologna, nel 2005 ha coordinato le attivà della Capitale Mondiale del Libro a Torino presso lo spazio Atrium.  Ha all’attivo una vasta attività come storyteller in solo e a fianco di musicisti, danzatori e attori, in teatri, musei e luohi storici,  lavorando tra l’altro con Martin Bauer, Monica Benvenuti, Sylvano Bussotti, Nora Chipaumire, Luisa Cortesi,  Massimiliano Damerini, Francesca Della Monica, Francesco Dillon, Ane Lan, NicoNote, Pierluigi Piran, Elisabetta Pozzi, Francesca Tirale, Emanuele Torquati, Luca Veggetti, Ensemble Cremona Antiqua, Ensemble Vox Latina,comparendo in festival in Italia (compare da molti anni nel programma di Festivaletteratura, Mantova). Voce di Radio Tre, conduce il programma Museo Nazionale, ha curato mostre sulla relazione tra arte, musica, teatro e moda.Tra i suoi libri recenti sono da segnalareLustrini per il regno dei cieli (Bollati Boringhieri), Sacre sfilate (Guanda), dedicato alla moda in Vaticano, Un paese in ginocchio (Guanda), La sindrome di Michael Jackson (Bompiani), Andy Warhol superstar (Johan and Levi), Siviero contro Hitler (Skira), Memorie di un'opera d'arte (Skira), Ziggy Stardust. La vera natura dei sogni (Add), Bianco tenebra. Serpotta di notte e di giorno (Sellerio), Teatri d’amore (Nottetempo), L’ultima regina di Firenze (Bompiani).

RICCARDO FAVERO, inizia giovanissimo lo studio del pianoforte, fondamentali per la sua formazione musicale gli incontri con M. R. Seidlhofer dell’Accademia delle Arti Figurative e di Musica di Vienna, Aldo Ciccolini, Patrizia Marisaldi e Ton Koopman. Alla carriera di clavicembalista e fortista (in recital solistici, con orchestra e in formazioni cameristiche) ha affiancato quella di direttore d’orchestra. Ha diretto ed eseguito alcune tra le pagine più importanti di W. A. Mozart (Così fan tutte, Betulia Liberata, Messa da Requiem, Messa in Do min., Concerto per Clarinetto e Orchestra, Gran Partita, Sonate per fortepiano), di Antonio Salieri (Concerto per Fortepiano e Orchestra in Do magg., Serenata per un Tempio della Notte), di L. van Beethoven (Concerto Op. 61), di J. S. Bach (Integrale sonate per Flauto e Cembalo, Concerti Brandeburghesi, Cantate BWV 28–29-140-151, Johannes Passion, Magnificat), di D. Buxtehude (Magnificat, Jesu Membra Nostri), di C. Monteverdi (Messa a 4 voci da cappella) di A. Vivaldi (Le quattro Stagioni, Magnificat RV 610, Gloria RV 589, Gloria RV 588) oltre ad autori quali G. B. Pergolesi, B. Galuppi, A. Lotti, A. Lucchesi, B. Marini, N. Corradini, D. Castello, A. Grandi, N. Jommelli, G. Pugnani, N. Porpora, F. Biber, J. Stamitz, V. Lubeck, F. J. Haydn, etc. Impegnato in attività di ricerca e di recupero di beni preziosi del patrimonio musicale poco conosciuto, ha pubblicato ed eseguito alcune partiture inedite di Giovanni Legrenzi: i “Concerti Musicali per uso di Chiesa, Op. I – Messa e Vespro”, la “Missa Lauretana quinque Vocibus”, l’Oratorio “Il Sedecia”. Ha suonato in importanti sale quali la Tonhalle Concert Hall di Düsseldorf, il Teatro Inka Hostal di Cuzco, la Salle Pleyel di Parigi, l'Operà di Istanbul, il Theatre de Grenoble, il Theatre Mariinskij di San Pietroburgo, il Teatro Municipal di Lima, il Teatro di Trujillo, la Suntory Hall di Tokio, il Teatro Salieri di Legnago, le Sale Apollinee della Fenice etc. Ha inciso per le etichette Kicco Records, Dynamic, Brilliant Classic, Urania Records, Phoenix, Bongiovanni. Personalità eclettica, studioso di liutologia ed organologia, per molti anni ha frequentato il laboratorio del Maestro Fabrizio Reginato, appassionandosi agli studi di acustica e dei metodi di costruzione degli strumenti ad arco e a tastiera, affiancando all’attività di musicista quella della liuteria.

LUCA RANZATO, nasce a Padova nel 1983, iniziato giovanissimo lo studio del violino diplomandosi brillantemente presso il conservatorio “Cesare Pollini” di Padova con Piero Toso, grande Maestro della scuola violinistica veneta e interprete straordinario di Vivaldi. Già in questo rapporto con il Maestro è tutto il destino della carriera artistica di Luca Ranzato, che lega le sue interpretazioni proprio alla musica barocca veneta come solista. Fondamentali e preziosi gli incontri con Pavel Vernikov presso la Fondazione Musicale S. Cecilia di Portogruaro, Sonig Tchakerian, Luca Simoncini e Marco Rogliano presso l’Accademia Musicale di Pavia. È primo violino solista dell’Ensemble Armonia Antiqua di Crotone. Collabora stabilmente con l’Accademia della Magnifica Comunità diretta dal M°Enrico Casazza, Europa Galante diretta dal M° Fabio Biondi, Modo Antiquo diretto dal M° Federico Maria Sardelli, Il Pomo d'Oro, Venetia Antiqua, Oficina Musicum, Archicembalo Ensemble, Le Musiche Nove, l'orchestra Andrea Palladio, l'orchestra Lorenzo da Ponte, il Teatro Armonico diretto dal M° Michael Radulescu, l’Orchestra d’Archi Italiana diretta dal M°Mario Brunello, i Solisti di Pavia diretti dal M° Enrico Dindo, i Solisti dell’Olimpico di Vicenza diretti dal M° Giovanni Battista Rigon, l’Orchestra di Padova e del Veneto, e l’Orchestra ed il Coro San Marco di Pordenone, esegue anche in veste di solista la più importante letteratura del repertorio antico e classico con strumenti originali, utilizzando una chiave di lettura che è quella di un rigoroso approccio filologico e valorizzando quelli che sono gli elementi stilistici della tradizione italiana. Ha inciso alcune opere di Antonio Vivaldi (le celebri Quattro Stagioni) Giovanni Legrenzi e Virgilio Mortari, per etichette quali Brilliant Classics, Sony, Dynamic, Naive.

ALFONSO ALBERTI suona (il pianoforte) e scrive (libri sulla musica). Sua grande passione è la musica d’oggi, nella convinzione che essa sia un’opportunità formidabile per capire il tempo che ci troviamo a vivere, e noi stessi che viviamo in questo tempo. I suoi programmi da recital amano tessere rapporti fra le diverse epoche, con l’intento di mostrare l’unità del percorso storico musicale. Gli sono state affidate più di cento prime esecuzioni assolute per pianoforte solo e per pianoforte e orchestra, fra cui anche opere riscoperte di protagonisti del Novecento come Niccolò Castiglioni e Giacinto Scelsi. Un’intesa musicale e umana particolarmente significativa lo ha legato a Giorgio Gaslini, che gli ha dedicato i suoi ultimi brani per pianoforte e il Concerto per pianoforte e orchestra. Alfonso Alberti ha suonato in luoghi come il Konzerthaus di Vienna, il LACMA di Los Angeles, la Sala Verdi del Conservatorio di Milano, la Cappella Paolina del Quirinale, il Teatro Bibiena di Mantova, la Tonhalle di Düsseldorf. Ha pubblicato più di venti dischi solistici e cameristici. Recente è il cd per pianoforte e orchestra Giorgio Gaslini - Murales Promenade, edito da Stradivarius (Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, direttore Yoichi Sugiyama). Per la stessa etichetta, il cd col Concerto per pianoforte e orchestra di Goffredo Petrassi (Orchestra della RAI, direttore Arturo Tamayo) ha vinto il Premio della critica come miglior disco 2012 in Italia. Stretta è anche la collaborazione con la web-tv Limenmusic, per la quale realizza regolarmente video musicali. Alfonso Alberti pubblica libri per gli editori LIM e L’Epos e cura edizioni musicali per Ricordi e Durand. Fra i suoi volumi: La rosa è senza perché. Niccolò Castiglioni, 1966-1996 (LIM, 2012), Vladimir Horowitz (L’Epos, 2008), Le sonate di Claude Debussy (LIM, 2008) e Niccolò Castiglioni, 1950-1966 (LIM, 2007). Nel 2010 il canale televisivo Sky Classica gli ha dedicato un documentario per la serie Notevoli. Dal 2017 è uno dei conduttori delle Lezioni di musica di Radio3. Di questo stesso anno è la sua prima raccolta di poesie, Due, volume a quattro mani con Gianni Bombaci per l’editore Il Raccolto. Del 2019 è una plaquette con cinque sue poesie e tempere originali di Adalberto Borioli.

LUCA LUCCHETTA, dopo il diploma sotto la guida di G. Bacchi, si è successivamente perfezionato con T. Friedli, significativo l’incontro con A. Pay col quale, dopo aver conseguito il Diploma presso l’Accademia Internazionale Superiore di Biella, collabora come assistente in diversi corsi di perfezionamento e master class suonando al suo fianco in numerose occasioni, sia con strumenti moderni che con strumenti d’epoca. E’ da tempo considerato uno dei principali clarinettisti italiani e nel corso della sua carriera ha collaborato con prestigiose istituzioni lirico-sinfoniche quali il Teatro alla Fenice di Venezia, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro dell’Opera di Roma sotto la direzione di G. Sinopoli, P. Maag, L. Maazel, G. Gavazzeni, D. Oren, G. Bertini, C. Hogwood, R. De Burgos, C. Melles, C. Thielemann, E. Krivine, P. Herreweghe. Dal 1985 ricopre il ruolo di primo clarinetto presso l’Orchestra di Padova e del Veneto con la quale ha eseguito da solista le pagine più rappresentative del proprio strumento, come i concerti di C.M. von Weber, le Variazioni di G. Rossini, il Concertino di Busoni, il Duetto Concertino di Strauss (con S. Azzolini) e il concerto K622 di W. A. Mozart. Quest’ultimo è stato pubblicato da Cd Classic nella versione originale per clarinetto di bassetto. Ha inoltre registrato per Arcophon/Rivo Alto (Divertimenti e Notturni di Mozart su strumenti dell’epoca), Amadeus (Gran Partita e Serenate di Mozart su strumenti dell’epoca), Discantica (Telemann concerto per 2 chalumeaux), Brilliant (Vivaldi), Sony (Clemenza di Tito). Dal 1990 si dedica allo studio e alla prassi esecutiva con il clarinetto antico. In questo ambito ha collaborato in qualità di primo clarinetto con l’Orchestra della Pietà de’ Turchini di Napoli, l’Arte dell’Arco di Padova, la Chambre Philharmonique di Parigi, i Barocchisti di Lugano, l’Accademia Montis Regalis di Mondovì, I Sonatori de la Gioiosa Marca, la Venice Baroque Orchestra, Orchestre des Champs-élysées, Oficina Musicum. E’ tra i pochi al mondo ad aver inciso come primo clarinetto le sinfonie di Beethoven su strumenti moderni (Pilz/Orchestra di Padova e del Veneto, P.Maag) e su strumenti antichi (Naive/Chambre Philarmonique di Parigi, E.Krivine). Nell’ambito della divulgazione ha curato la traduzione del libro “Die klarinette” di O. Kroll (Eufonia) e la prima edizione del concerto per chalumeau di A. Paganelli (Armelin-Zanibon Padova). Suoi arrangiamenti per coro di clarinetti sono editi da Kendor (New York) ed Eufonia (Brescia). È stato docente presso i Conservatori di Vicenza, Trapani e Cosenza, attualmente insegna al Conservatorio di Vibo Valentia e al Conservatorio di Padova ed è regolarmente invitato a tenere master class in numerosi Conservatori e Scuole di musica in Italia e all’estero.

MASSIMILIANO LIMONETTI, ha studiato clarinetto presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria sotto la guida del prof. Roberto Catto conseguendone il diploma nel 1994. Ha seguito corsi di perfezionamento con i M° Darko Brlek, Fabrizio Meloni, Thomas Friedli, Alessandro Travaglini. Ha frequentato il corso triennale di musica da camera tenuto dal M° Pier Narciso Masi presso l'Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola. Ha frequentato il corso di perfezionamento triennale in clarinetto tenuto dal M° Thomas Friedli presso l'Accademia Internazionale Superiore di Musica “Lorenzo Perosi” di Biella. Ha collaborato con le orchestre Giovanile “Spazio Musica” di Orvieto, Verdi di Milano, Teatro Coccia di Novara, Giovanile del Piemonte anche in veste di solista, Università Statale di Milano e Orchestra da Camera di Padova e del Veneto. Parallelamente ai clarinetti moderni, ha praticato lo studio dei clarinetti storici in uso nel ‘700 con i maestri Rocco Carbonara e Luca Lucchetta, avviando così una serie di concerti in formazioni cameristiche, partecipazioni a Festival di Musica Antica tra i quali “Resonanzen” presso la “Sala Berio” del Konzerthaus di Vienna, Veneto Festival Musica Antica, Victoria International Arts Festival in Malta, Palermo Musica Antica, Concerti Nel Ridotto di Ferrara, Classica Expo Roma, Festival Musicale Estense “Grandezze&Meraviglie di Modena, Sale Apollinee del Teatro La Fenica di Venezia. Nel 2014 ha tenuto un Master sui clarinetti storici presso il Royal College of Music di Stoccolma. Nel 2015 ha preso parte alla produzione dell'opera Iphigènie en Tauride di Gluck a Salisburgo per il Festival di Pentecoste con I Barocchisti di Lugano diretti dal M° Diego Fasolis e con il soprano Cecilia Bartoli. Ha collaborato inoltre con orchestre e formazioni di strumenti storici quali Teatro Litta di Milano, I Musici di Santa Pelagia, Orchestra Barocca dei Conservatori del Veneto, Orchestra Barocca del Teatro “Megaron” di Atene, “LaVerdi Barocca” di Milano, Aeolus Ensemble dell'Orchestra Barocca di Bologna, La Barocca di Alessandria, Ensemble Oficina Musicum Venetiae, quest'ultima con varie repliche della Serenata “Gran Partita” di Mozart a fianco del M° Eric Hoeprich. Parallelamente pratica lo studio del flauto dolce barocco, con il quale si è esibito con l'Orchestra del Teatro Regio di Torino nella produzione dell'Opera “Giulio Cesare” di Haendel, sotto la direzione del M° Alessandro De Marchi.

NICOLA FAVARO oboista d’eccezione dalla vivace personalità e spiccata sensibilità musicale. Ha conseguito il diploma in Oboe moderno al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia sotto la prestigiosa guida del Maestro Bruno Baldan e, dopo alcuni anni di attività concertistica, si è avvicinato allo strumento barocco frequentando la classe del Maestro Paolo Grazzi alla Scuola Civica di Milano e praticando corsi di perfezionamento con il Maestro Alfredo Bernardini. Nel 1996 è stato uno dei soci fondatori dell’orchestra Accademia di San Rocco e nel 1999 della Venice Baroque Orchestra esibendosi in alcune delle sale più prestigiose al mondo e suonandoha per i festival più rinomati. Ha inciso CD con importanti case discografiche tra cui: Arts, Sony Classical e Deutsche Gammophon. Nel 2009 ha contribuito a creare l’Associazione Venice Music Project con la quale ha organizzato diverse stagioni di musica antica a Venezia, con l’obiettivo principale, attraverso incassi e donazioni, di contribuire al restauro delle sale e delle opere in esse contenute.

MARCELLO RIZZELLO ha intrapreso lo studio dell'oboe con A. Paletta, e da alcuni anni si dedica allo studio degli strumenti storici con S. Vezzani presso il conservatorio di Parma. Ha collaborato (spesso in qualità di prima parte e solista) con: Accademia degli Invaghiti, Ensemble Parma Musica Antica, Accademia La Chimera, Orchestra Crescere in Musica, Ensemble Testori, ILMAorchestra. Ha partecipato a: Mantova Chamber Music Festival, Marchesato Opera Festival, Asiagofestival, Vicenza in Lirica, Festival Grandezze & Meraviglie, Festival Anima Mea, Early Music Festival Latina.

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13 OTTOBRE 2019: