Promotrice culturale, fondatrice e presidente di Spritz Letterario... da cosa nasce questa passione per i libri e gli scrittori?

Marianna Bonelli: Fino ai dodici anni leggevo pochissimo, perché me lo imponeva mio padre. Il giorno che smise, iniziò la mia libera passione. Negli anni si è sviluppata la morbosità di voler conoscere di persona chi aveva scritto le pagine che ho amato, così ho iniziato a occuparmi esclusivamente di eventi culturali, nello specifico di presentazioni con autore piuttosto inusuali.

Qual è il tuo scrittore preferito?

Marianna Bonelli: Quello che sa prendere la giusta distanza dalle cose di cui scrive, che mi fa sorridere e riflettere, che mi dà un punto di vista nuovo sulle cose. Per fortuna ne esiste più d’uno.
Però una tra tutti mi ha colpita anni fa e non l’ho più lasciata, tra l’altro siamo molto amiche: Amélie Nothomb.

Si dice che in Italia si legge poco. Cosa faresti per cambiare la situazione, se tu avessi un milione di euro da spendere?

Marianna Bonelli: Niente di meno? Pagherei un testimonial (credibile) seguito dai giovani per fargli dire che leggere è “cool_turale”! Non serve aprire altre strutture o fare nuovi festival, è necessario cambiare il modo di promuovere il piacere e l’importanza della lettura, che deve coinvolgere tutti, non solo un’élite.

Raccontaci qualcosa sulla tua passione per lo Spritz.. Perché questo connubio? Libri&Spritz

Marianna Bonelli: Leggo molto e ho un diploma di bartender freestyle, non sono astemia. Ho semplicemente unito queste due passioni. Portare i libri nei bar delle città dove abbiamo sede, all’ora dell’aperitivo è il miglior modo per avvicinare la gente alla lettura.

Cosa ti piace bere lo sappiamo, ma per quanto riguarda il cibo, cosa ti piace?

Marianna Bonelli: I primi, ma non per una questione di competizione! Forse perché è il piatto che arriva subito dopo l’aperitivo?

Come è andata l'esperienza di quest'estate a Vicenza in Campo Marzo

Marianna Bonelli: Marzo da marcidum e non Marzio da marziale...Da maggio a settembre abbiamo portato la passione per i libri, in tutte le sue frizzanti declinazioni, in una zona abbandonata della città, nella quale le persone non si sentivano più sicure di trascorrere del tempo. Più di dodici autori ospiti, cinque concerti live, reading, giochi letterari e laboratori di scrittura, un servizio biblioteca con oltre novecento titoli in catalogo e quasi duecento libri per il Book-Crossing, con un’affluenza quotidiana davvero sorprendente.
Praticamente un piccolo festival letterario distribuito in cinque mesi e l’entusiasmo degli avventori ha aiutato molto a… saltare le ferie!

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Intervista a cura di Abcveneto