Cosa fai nella organizzazione dell'Home Festival?

Pina Caporaso: Sono due anni che curo i contenuti “extra-musicali”, volendo racchiudere in questa definizione un allargamento dell'offerta culturale e ricreativa che HF propone.

Cioè?

Pina Caporaso: Sul troncone principale, che è quello musicale e che cerca di intercettare gusti anche molto differenti, abbiamo provato l'innesto di altri linguaggi: la narrativa, il fumetto e l'illustrazione, la fotografia, il viaggio inteso come metafora del transitare attraverso questi generi ma anche come rischio. E' stata una scommessa recepita con un'interessante partecipazione da parte del pubblico dell'HF e che ci motiva a continuare su questa rotta.

Potrebbe non essere compreso questo innesto, in un festival principalmente musicale?

Pina Caporaso: La letteratura e in generale la narrativa sono altre modalità espressive rispetto alla musica ma si sono spesso interfacciate con questa. Non abbiamo avuto paura di non essere compresi, anzi. Abbiamo coinvolto realtà come Finzioni Magazine e Treviso Comic Book Festival che fanno della capacità divulgativa della lettura e dell'illustrazione un grande punto di forza.

Come è nata l'idea?

Pina Caporaso: L'idea è nata da una consolidata sintonia di intenti con l'ideatore di HF, Amedeo Lombardi. Guardando i principali Festival europei, ci sembrava interessante esplorare aree non solo musicali per offrire uno spazio in cui potessero convivere molteplici interessi e, perché no, permettere a chi arrivasse solo per i concerti di imbattersi in qualche sorpresa: un illustratore o uno scrittore a cui potersi appassionare, un libro vinto in un quiz letterario, lo scatto della mostra fotografica che non si dimentica, il workshop che apre uno spazio di possibilità.

Quest'anno chi avete invitato?

Pina Caporaso: Anche in questa edizione abbiamo cercato di offrire proposte di qualità: da Tiziano Scarpa e Massimo Giacon (Il mondo così com'è) ad Alessandro Cinquegrani (Cacciatori di frodo), passando per Marco Cassini (co-fondatore di Minimum Fax che ha animato il workshop “Come realizzare un blog letterario di successo”) a Francesco Bommartini (“Riserva indipendente – La musica italiana negli anni zero”), fino al racconto del fumetto autoprodotto con Tuono Pettinato, Sara Pavan e Claudio Calia. Abbiamo dedicato un'area a questi contenuti, in cui ci fosse un bookshop curato con grande professionalità dalla Libreria Costeniero di Castelfranco (non a caso una libreria indipendente), uno spazio riuscitissimo messo in piedi da The Bookaneers, alla cui realizzazione hanno contribuito case editrici di rilievo nazionale, due mostre fotografiche ispirate l'una a “Pasto Nudo” di Borroughs (Santimatti Studio) e l'altra ad un viaggio on the road tutto al femminile (ALBE Project). E poi i wall per i writers, la roulotte palco de Il Vinile che ha ospitato le presentazioni, i già citati TCBF e Finzioni: un'area nell'area, una piazza dentro il grande villaggio dell'HF che vorremmo fosse ancora più inclusiva, attraente, variegata.
Non ultima, la realizzazione dell'edizione italiana di “On the road with Ramones”, il racconto del “quinto uomo” della storica band, il tour manager Monte A. Melnick, arrivato in edizione limitata per Home Festival e di cui si può avere ancora qualche ultima copia contattandoci sul nostro sito o pagina Facebook. Anche questo libro, una delle migliori edizioni uscite finora, ha avuto il significato simbolico e concreto di voler costruire un ponte tra due mondi, musica e libri, che vorremmo mettere ancor più in comunicazione.

A cura di F. De Nardi