ABCVENETO.COM

Numero 139

Tel: 0422 542904 | Mail: INFO@ABCVENETO.COM


XXXIII PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI”: TRE OPERE VINCITRICI, TRA CIBO E TRADIZIONE IN UNA DIMENSIONE INTERNAZIONALE. A CARLO PETRINI IL “GAMBERO D’ORO”

8 ottobre 2015

A cura di Abcveneto





Premiati quest’anno “Alimentazione e vita pastorale nelle Alpi Svizzere. Grigioni, Ticino, Vallese e Walser” di Enrico Rizzi (Fondazione Enrico Monti, 2015) nella sezione “Montagna: cultura e civiltà”, “Carnevale re d’Europa. Viaggio antropologico nelle mascherate d’inverno” di Giovanni Kezich (Priuli & Verlucca, 2015) in “Esplorazione - viaggi” e “Il vino nella storia di Venezia. Vigneti e cantine nelle terre dei Dogi tra XIII e XXI secolo” di Carlo Favero (Biblos, 2015) in “Finestra sulle Venezie per opere riguardanti aspetti della civiltà, della cultura, territoriale ed ambientale del mondo veneto”. Le tre opere si contenderanno il Super Premio Veneto Banca – La Voce dei Lettori, che sarà assegnato dalla Consulta dei Lettori sabato 28 novembre al Parco Gambrinus di san Polo di Piave – Treviso.

Il riconoscimento saltuariamente assegnato da Adriano Zanotto, patron del Parco Gambrinus, è stato assegnato al fondatore di Slow Food, che parteciperà alla cerimonia delle premiazioni.

Annunciato anche il podio del Premio Letterario “Giuseppe Mazzotti” Juniores: prima la studentessa trevigiana Alessia, del Collegio Pio X di Treviso.

I libri sono spesso lo specchio dell’attualità e per la terna vincitrice del XXXIII Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, prestigioso concorso “per libri di montagna, alpinismo, esplorazione - viaggi, ecologia e paesaggio, artigianato di tradizione e Finestra sulle Venezie sulla civiltà veneta”, sicuramente è così: nell’anno di Expo 2015 dominano infatti la tematica del cibo e lo sguardo internazionale nelle tre opere premiate nelle sezioni “Montagna: cultura e civiltà”, “Esplorazione - viaggi” e “Finestra sulle Venezie per opere riguardanti aspetti della civiltà, della cultura, territoriale ed ambientale del mondo veneto”, selezionate tra 132 opere provenienti da 72 case editrici e annunciate oggi giovedì 8 ottobre nel corso della conferenza stampa svoltasi nella sede di Veneto Banca di viale Nino Bixio a Treviso. “E anche il destinatario del Premio “Gambero d’Oro”, assegnato saltuariamente dal patron del Parco Gambrinus di San Polo di Piave - Treviso Adriano Zanotto, - ha esordito Ulderico Bernardi, presidente dell’Associazione Premio Letterario “Giuseppe Mazzotti”, organizzatrice del Premio - è un nome in linea con i temi espressi dalle opere vincitrici: si tratta di “Carlin” Petrini, fondatore di Slow Food”.

I vincitori 2015. Nella sezione “Montagna: cultura e civiltà” si aggiudica il podio “Alimentazione e vita pastorale nelle Alpi Svizzere. Grigioni, Ticino, Vallese e Walser” di Enrico Rizzi (Fondazione Enrico Monti, 2015), in “Esplorazione – viaggi” vince “Carnevale re d’Europa. Viaggio antropologico nelle mascherate d’inverno” di Giovanni Kezich (Priuli & Verlucca, 2015), mentre per “Finestra sulle Venezie per opere riguardanti aspetti della civiltà, della cultura, territoriale ed ambientale del mondo veneto” è stato selezionato “Il vino nella storia di Venezia. Vigneti e cantine nelle terre dei Dogi tra XIII e XXI secolo” di Carlo Favero (Biblos, 2015).
Due opere dunque dedicate all’alimentazione e tutte e tre, in modo differente, spaziano in una dimensione internazionale. I tre autori si aggiudicano il premio di euro 2 mila ciascuno e si contenderanno il Super Premio Veneto Banca – La Voce dei Lettori che sarà assegnato dalla giuria popolare, la Consulta dei Lettori, con spoglio dei voti in diretta durante la cerimonia conclusiva al Parco Gambrinus di San Polo di Piave – Treviso sabato 28 novembre.
“Come giuria – ha introdotto Anna Maria Spiazzi, presidente della Giuria – abbiamo il compito di essere fedeli custodi della memoria di Bepi Mazzotti e questo criterio è stato fondamentale per la scelta delle opere vincitrici anche quest’anno”.

“Alimentazione e vita pastorale nelle Alpi Svizzere. Grigioni, Ticino, Vallese e Walser” di Enrico Rizzi (Fondazione Enrico Monti, 2015), promuove, oltre agli splendidi paesaggi naturali e antropici delle Alpi Svizzere (Grigioni, Ticino, Vallese e valli walser), la valorizzazione dell’alpeggio e dei suoi cibi, con i quali l’uomo del futuro, “che si libera dal progresso”, potrà assicurare continuità alla millenaria civiltà pastorale. I formaggi, il latte, il pane nero, la polenta, le verdure biologiche, le piante medicinali. In sostanza, i prodotti della montagna e l’alimentazione auto-sufficiente degli alpigiani.
L’autore, Enrico Rizzi, milanese, è ricercatore e direttore scientifico della Fondazione Enrico Monti ed è considerato a livello internazionale il più autorevole esperto della storia dei Walser.
Questa la motivazione della scelta della Giuria: “L’alpeggio e la sua storia millenaria, sono il simbolo per antonomasia della lotta tra i montanari e il mondo misterioso della montagna. Il libro di Enrico Rizzi, frutto di lunghe e approfondite ricerche documentarie, arricchito da moltissime immagini che costituiscono un repertorio iconografico unico nel suo genere, prende spunto dal tema dell’Expo, dedicato all’alimentazione, per considerare la storia e le prospettive dell’attività della monticazione nelle Alpi esaminando il caso specifico di quattro Cantoni svizzeri. Si tratta di un’opera di importanza assoluta per tutti coloro che studiano ed hanno a cuore la cultura alpina”.
“Un libro – ha aggiunto l’alpinista Orietta Bonaldo, membro della Giuria – che soddisfa entrambi gli emisferi cerebrali, con immagine e parola in ottimo equilibrio. L’autore si è occupato di alimentazione, ma anche di fame (perché è anche questo) nelle terre alte”.
“Carnevale re d’Europa. Viaggio antropologico nelle mascherate d’inverno” di Giovanni Kezich (Priuli & Verlucca, 2015) è il risultato di otto anni di ricerca per raccogliere sul campo testimonianze e immagini degli antichi e tradizionali carnevali alpini ed europei. E delinea il carnevale, che trova la propria massima espressione a Venezia, come un rituale che accomuna tutta Europa: nonostante la sua grande varietà di lingue, nazionalità e religioni, queste mascherate rilevano sorprendenti somiglianze non solo nei personaggi, nei costumi, e nella forma delle azioni rituali, ma anche nella struttura della messa in scena.
Giovanni Kezich, milanese di origine triestina, vive a Bolzano. Dal 1993, sulla scorta di interessi alpini maturati alla scuola di Mario Rigoni Stern, dirige il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, il grande istituto di conservazione etnografica fondato nel 1968 da Giuseppe Šebesta.
Questa la motivazione della scelta della Giuria: “Molti sono gli aspetti che fanno di questo libro, risultato di una ricerca antropologica sul campo durata ben otto anni, un saggio straordinario: il progetto che vi sottende, l'agile e vivace scrittura, lontana dalle pesantezze degli schemi accademici, il fascino che accompagna il lettore nella riscoperta dell'esistenza di radici antiche, ma vitali, che accomunano i popoli europei nel legame forte della magia precristiana della natura che si addormenta nel buio e nel freddo dell'inverno e si sveglia, famelica di vita, anche per merito dei lazzi e schiamazzi delle maschere che tutti noi condividiamo nel nostro vissuto. I disegni che la illustrano e una ricca bibliografia impreziosiscono ulteriormente l'opera”. “Per chi appartiene al mio settore – ha spiegato Kezic, presente alla conferenza – il Premio Gambrinus è come l’Oscar, e sono onorato che abbia riconosciuto un lavoro come questo. Il libro ricostruisce l’anno ideale della ritualità europea, da marzo a ottobre, straordinariamente simile nell’emisfero ortodosso e in quello cattolico: davvero una grande scoperta”.
Infine, “Il vino nella storia di Venezia. Vigneti e cantine nelle terre dei Dogi tra XIII e XXI secolo” di Carlo Favero (Biblos, 2015) raccoglie i contributi di alcuni tra i massimi conoscitori della storia del rapporto tra Venezia ed il vino e costituisce una base per una moderna storia dell'enologia nella città lagunare. Gli eventi storici succedutisi nel tempo hanno segnato la storia della città e del suo vino e hanno determinato una variegata serie di conseguenze che sono la chiave interpretativa di questo volume. Ripetute citazioni ed apparenti contraddizioni di diversi specialisti sono state appositamente conservate per far comprendere al lettore la complessità, la profondità e la straordinaria ricchezza della storia del vino in Venezia nel corso dei secoli.
Carlo Favero, enologo e direttore del Consorzio Vini Venezia, è anche consulente in viticoltura, enologia e valorizzazione del territorio.
Questa la motivazione della scelta della Giuria: “A Venezia, città d'acqua, la vigna non si coltiva, ma fin dalla nascita della città il suo prodotto, il vino, veniva acquistato da mercanti veneziani per essere esportato nelle città del Mediterraneo e da lì fino ai porti lontani dell'Oriente e del Mare del Nord. La ricostruzione delle origini e degli sviluppi di questa attività fiorente illustrata attraverso documenti storici sui traffici e i regolamenti, permette di vedere da un'angolatura molto particolare secoli di storia di Venezia e dei suoi rapporti con l'entroterra oltre che dei commerci e degli scambi con le città d'oltremare”. “Questa è una sezione complessa – ha precisato Spiazzi – che ha tante interconnessioni. Le Venezie possono essere lette attraverso numerose tematiche: quella del vino può sembrare curiosa, ma in realtà Venezia sperimentò il vino non solo come mero commercio ma anche come simbolo di civiltà”.
La Giuria ha anche ritenuto di segnalare alcuni altri volumi: nella sezione “Montagna: cultura e civiltà”, il volume: “Dolomiti di Brenta”, Cierre Edizioni – Società Alpinisti Tridentini, a cura di Franco De Battaglia, Alberto Carton e Ugo Pistoia, nella Sezione “Esplorazione - viaggi”, “Geografia delle mobilità. Muoversi e viaggiare in un mondo globale”, Carocci Editore, di Gino De Vecchis, e nella sezione “Finestra sulle Venezie per opere riguardanti l’aspetto della civiltà, della cultura territoriale ed ambientale del mondo veneto”, i volumi “Scultura nei giardini delle ville venete. Il territorio vicentino”, Marsilio, Istituto Regionale per le Ville Venete e Fondazione Giorgio Cini Editori, di Monica De Vincenti e “Minerali del Veneto. Alla scoperta dei tesori della nostra regione”, Cierre Edizioni, a cura di Matteo Boscardin e Federico Zorzi.

L’elenco dei titoli dei libri partecipanti alla XXXIIII edizione del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” restituisce una visione ampia e poliedrica del Premio, in ideale continuità con l’eclettismo dell’intellettuale trevigiano Giuseppe Mazzotti, una delle personalità di maggiore spicco della cultura veneta e nazionale contemporanea, per 37 anni direttore dell’Ente Provinciale per il Turismo di Treviso, alpinista, scrittore, gastronomo, consigliere del Touring Club.

Le opere sono state esaminate da una Giuria presieduta da Anna Maria Spiazzi, storica dell'arte già soprintendente ai Beni Artistici e Storici del Veneto, e composta da importanti personalità della cultura: l’antropologo ed esperto di questioni ambientali Dario Benetti, l'alpinista e scialpinista Orietta Bonaldo, Danilo Mainardi, professore emerito di Ecologia comportamentale nell'Università Ca' Foscari di Venezia, il docente dello IUAV di Venezia Amerigo Restucci, la scrittrice e storica Mirella Tenderini e la giornalista scientifica Alessandra Viola.

Il “Gambero d’Oro”. Ritorna un premio che, nell’ambito del concorso dedicato a Giuseppe Mazzotti, viene assegnato all’occasione, senza cadenza fissa, dal patron del Parco Gambrinus Adriano Zanotto a personalità che si siano distinte nell’ambito gastronomico e della cultura del cibo. Un riconoscimento che non poteva mancare nel 2015, anno di Expo 2015, e che è stato assegnato al fondatore di Slow Food Carlo Petrini.
Petrini sarà premiato per la “rivoluzione” compiuta in ambito gastronomico, abbracciando la filosofia della lentezza e del concederci il "lusso" di vivere il pasto come un piacere.

I vincitori del Premio Letterario “Giuseppe Mazzotti” Juniores. Quest’anno il concorso cadetto ha aperto le porte, oltre agli istituti superiori del Triveneto, anche a quelli di Slovenia e Croazia: alla VIII edizione hanno partecipato 35 elaborati pervenienti da 13 scuole. Il primo premio di 800,00 euro dopo diverse edizioni viene assegnato ad una studentessa trevigiana: si tratta di Alessia Zanta della classe IV A LL del Collegio Pio X di Treviso, che ha presentato il componimento “Dove Sile e Cagnan s’accompagna…”, scelto dalla Giuria presieduta da Gian Quinto Perissinotto, membro della Fondazione Veneto Banca, perché “Il racconto, radicato sul territorio, con una attenta ricerca dei luoghi, sviluppa il tema del mistero attraverso l’interpretazione di un’opera d’arte e interessanti riferimenti culturali”.
Sul secondo gradino del podio sale Chiara Gottardo, della classe IV B del Liceo Classico “Giovanni Battista Brocchi” di Bassano del Grappa - Vicenza, destinataria del premio del premio di 500,00 euro grazie a “L’omelia mancata”, giudicato dalla Giuria un “Piacevole racconto ben costruito che rivela buona capacità espressiva e narrativa e senso dell’umorismo, facendo riferimento a un personaggio storico della Marca Trevigiana”. Terzo premio ex aequo a Evelin Jakac della classe II del Liceo “Leonardo Da Vinci” di Buje - Croazia per l’elaborato “Salvore”, “racconto ben costruito su alcune leggende, ambientato in un periodo storico. Risulta particolarmente interessante il linguaggio utilizzato”, e ad Eleonora Fina della classe III BT del Liceo Scientifico “Paolo Lioy” di Vicenza con “All’improvviso, l’amore”, “racconto scritto con stile piacevole, fluente e corretto, denota una introspezione psicologica profonda e matura sul tema dell’amore”, a entrambe durante la cerimonia di premiazione sarà consegnata la somma di 300 euro.

Le iniziative collaterali alla XXXII edizione. Anche quest’anno la serata conclusiva di sabato 28 novembre sarà anticipata da alcune iniziative: a cominciare da sabato 10 ottobre, quando a Belluno, nell’Aula Magna Istituto Tecnologico alle 9.30 saranno annunciati i vincitori della VIII edizione del “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti Juniores” e verrà presentata la IX edizione del “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti Juniores”.
L’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti” assieme al CEDOS- Grande Guerra di San Polo di Piave e al Comune di Conegliano, promuove inoltre la mostra fotografica “Anch’essi portavano il cappello alpino. I legionari cecoslovacchi in Italia durante la Grande Guerra” che sarà inaugurata il prossimo 22 ottobre e rimarrà aperta al pubblico fino al 29 novembre 2015 al Museo degli Alpini di Conegliano. Nella giornata inaugurale alle 17.00 in via Martiri Cecoslovacchi verrà deposta una corona d’alloro in memoria dei 15 Cecoslovacchi impiccati o fucilati, seguirà subito dopo, presso il Museo degli Alpini di Conegliano, la presentazione del 4° Quaderno del Cedos “Il primo inverno della Guerra italiana”, Kellermann Editore, e alle 20.45 nell’Aula Magna dell’ex Convento di San Francesco si svolgerà il concerto di canzoni popolari nate durante le Grande Guerra intitolato “… e la chiamavano Grande” della etnomusicologa, musicista e fisarmonicista Francesca Gallo. Il giorno seguente, venerdì 23 ottobre, nell'Aula Magna dell'ex Convento di San Francesco a partire dalle 8.45, inoltre, è in programma il convegno “Colloquio Internazionale sui Legionari Cecoslovacchi in Italia durante la Grande Guerra”, al quale parteciperanno studiosi italiani, cechi e slovacchi con specifiche relazioni sul tema. Sabato 28 novembre a San Polo di Piave, nella Sala Teatrale del Oratorio “Don Bosco” alle 9.30 si svolgerà l’incontro con i ragazzi delle Scuole Medie dell’Istituto Comprensivo Statale di San Polo di Piave per ricordare la figura e l’opera di Giuseppe Mazzotti, alla presenza dei vincitori del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” e del Premio Letterario Giuseppe Mazzotti Juniores. In questa occasione si premieranno i vincitori della V edizione del “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti per Ragazzi”, riservato agli alunni delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Statale di San Polo di Piave. Sempre sabato 28 novembre alle 16.00 sarà inaugurata al Parco Gambrinus la mostra “Archeologia industriale in arte” della pittrice Cristina Moggio, presentata da Marco Tonon, museologo e presidente della Fondazione Mazzotti; dalle 16.00 alle 22.00, infine, vi sarà l’emissione del X annullo postale su 11 cartoline che richiamano le opere vincitrici della XXXIII edizione 2015 e della precedente XVII edizione 1999, in collaborazione con il Gruppo Filatelici di Montagna (G.F.M.) del Club Alpino Italiano (C.A.I.) Sezione “Luigi Rizzardi” Auronzo di Cadore.
Il Premio è promosso dall’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti”, patrocinato e sostenuto da Touring Club Italiano, Comune di San Polo di Piave, Regione del Veneto, Provincia di Treviso, dal Club Alpino Italiano, Confartigianato del Veneto, Valcucine Spa, Consorzio Prosecco Doc, Latteria Soligo, Eclisse, Acqua Pejo, Ecor NaturaSì Spa, con il sostanziale contributo della Fondazione Veneto Banca Onlus.

Per informazioni: Segreteria del PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI”: tel. 0422 855609 – fax 0422 802070; e-mail message@premiomazzotti.it; www.premiomazzotti.it

A cura di Abcveneto



Abcveneto

Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte, nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
Contatti: info@abcveneto.com

Abcveneto statistiche

Vieni a Treviso?
Fermati al
Bed&Breakfast Appiani 36
320 2918077 info@appiani36.it