Ombretta Frezza scrive:"...Silvio Gagno aprirà il suo studio, nel quale si potranno ammirare le opere, realizzate in un
arco temporale, che copre un trentennio della sua attività.
Il percorso sarà letto come un viaggio emozionale che l’osservatore compirà accanto
all’artista, il quale ci svelerà la sua storia personale e artistica.
Il primo approccio con la sua pittura è indubbiamente naturalistico, dove Lignano diventa
punto di partenza, tappa fondamentale del suo percorso, nel quale si lascia alle spalle la
frenesia della modernità per ritrovare una dimensione arcadica che libera l’uomo dalle
catene delle costrizioni quotidiane, portandolo a raggiungere un rapporto panico con la
natura che lo circonda: mare, cielo e la pineta diventano, quindi, un’unica anima.
Nella mansarda dell’Hotel Meridianus a Lignano, che Silvio Gagno ribattezza “Cieli Alti”,
realizzerà l’omonimo ciclo ed i successivi “Armonie d’estate”, “Silenzi e respiri”,
“Fotogenesi”, “Pulsioni”, “Fosfeni”.
“Cieli alti” vede la luce nel 1987, sancendo l’inizio di una nuova stagione.
In queste tele l’orizzonte appare ai nostri occhi quasi impercettibile, lasciando libertà
d’azione al colore che si muove giocando, non solo con lo spazio infinito ma anche con la
luce.
Luce e colore, danzando leggiadri nell’aere, danno vita a notturni che ci trascinano
all’interno di un’affascinante e suggestiva atmosfera, carica di nostalgia, stupore e voglia di
andare oltre l’ignoto alla scoperta di ciò che può nascondersi dietro quell’apparente buio.
Le opere, però, celano un impercettibile rigore compositivo nonostante la linea orizzontale
si adagi leggiadra all’interno dello spazio pittorico, annullando la prospettiva.
Questo ciclo di tele porta Silvio Gagno a muoversi, in bilico, tra formale e informale.
Ciò che colpisce è l’incontro tra il dato atmosferico e le suggestioni musicali, che fondendosi
l’uno nell’altra, diventano un tutt’uno.
La natura e la musica diventano le principali fonti di ispirazione per Silvio Gagno,
fondamenta sulle quali erigere la propria pittura: natura che si traduce in un linguaggio
arcadico e primordiale, volta alla ricerca di un Eden ormai perduto.
Nel ciclo intitolato “Codici” Silvio Gagno, partendo dal connubio cuore – ragione, arriva a
conquistare il colore, giungendo, così, ad una nuova tappa del suo viaggio artistico.
Passa così ad una marcata geometrizzazione delle forme che ingabbiano lo spazio pittorico
in tanti tasselli che rimandano alla tradizione musiva antica, dove rigore scientifico e
sentimento arrivano a dialogare tra di loro.
“Codici” donano all’osservatore un senso di ritmo che, inevitabilmente, rimanda alla
musica: i suoi tasselli si adagiano sullo spazio come note sul pentagramma, dando vita ad
un’armoniosa sinfonia che sembra sollecitare ognuno di noi ad entrare in una dimensione
nuova nella quale possiamo abbandonarci totalmente.
Ci portano, inoltre, ad una moltitudine semantica che va dalle norme giuridiche ai principi
di comportamento etico – sociale, fino ai dogmi religiosi, al codice genetico e a quelli che
determinano i nostri quotidiani sistemi di comunicazione.
Questo ciclo di tele quindi può e deve essere letto attraverso molteplici visioni, non
fermandosi ad un sola interpretazione, evitando, così, di relegarci in un unico schema
preconcetto.
Visitando lo studio di Silvio Gagno non si può non restare affascinati, inoltre, dalle opere
denominate “Memoriali”: l’artista reinterpreta alcuni personaggi importanti, inglobandoli
all’interno di macchie cromatiche.
Sono ritratti di persone alle quali è legato e tra tutti colpisce quello di Mario Del Monaco, al
quale dona un’aurea di modernità, così da farlo assomigliare ad un personaggio da
copertina di rotocalco, celebrandolo come un’icona moderna del XXI secolo.
Si concentra su un’interconnessione tra musica e colore: la potenza dell’estensione vocale
viene associata ad un cromatismo vivace e pulsante di vita, annullando così la morte fisica,
per traghettarlo, grazie ad un ideale ponte tra passato e presente, verso una dimensione
temporale infinita.
L’artista, continuamente alla ricerca di nuove strade e nuove opportunità, si spinge ad
andare oltre il binomio luce – colore, oltre l’elaborazione segnico – cromatica dei “Codici” ,
approdando alle sperimentali “ Trame Sideree”
Sono trame che si muovono all’interno dello spazio sidereo, perdendosi nell’infinità del
cosmo, tra gli astri e intraprendendo una ricerca volta alla conquista di una rinnovata
materia.
L’osservatore, così, si abbandona ad una dimensione pittorica completamente sconosciuta e
ancora tutta da conquistare, rispetto a tutto ciò che è stato il passato.
Lo porta a muoversi verso l’ignoto, verso quell’Infinito al quale aspiriamo, a quel qualcosa
di più alto del quale riusciamo a percepirne la grandezza ma che ci appare, in quanto esseri
contingenti e finiti, irraggiungibile.
Nelle opere più recenti, Silvio Gagno non manifesta stanchezza o battute d’arresto,
cercando, al contrario, di rinnovarsi continuamente, di giungere a nuove soluzioni formali e
stilistiche, dove il colore non è mai da considerarsi mero sfondo bensì protagonista
assoluto, voce narrante, intermediario tra noi e l’artista.
Le opere di questi anni recenti sono influenzate ancor più dal suo vissuto, dove il colore si
carica del ricordo e si lascia sedurre dalla pennellata che si muove sinuosa ed elegante
nella tela.
L’artista trova così rifugio in luoghi della memoria definiti attraverso tonalità opache e
lucide che si alternano sincronicamente nella spazio.
La tavolozza esplode nei gialli, nei malva, negli azzurri, in colori vivaci e accesi, generando
una sinfonia cromatica che richiama, ancora una volta la musica.
Dinnanzi a queste tele ci sembra di avvertire il suono melodioso di quella rapsodia che
porta con sé struggenti nostalgie, memorie del passato ma anche il canto del presente, che
si manifesta attraverso la luce delle nuove giornate, il guardare verso un orizzonte infinito,
al quale tendere senza timore alcuno.
Passato e presente, quindi, si incontrano, e ci mostrano come il percorso che noi compiamo
all’interno di questo atelier risulta, alla fine, un viaggio carico di pathos, di ricordi, di
incontri, di spiritualità, dove ognuno di noi può ritrovare pezzi sparsi della propria
esistenza. ..."[Ottobre 2016]
NOTA BIOGRAFICA
Silvio Gagno è nato nel 1945 a Ponzano Veneto (Tv), vive e lavora a Treviso.
Si diploma nel ‘74 all’Accademia di Belle Arti “Ettore Tito” di Venezia sotto la guida di
Mariano Missaglia e segue i corsi di Emilio Vedova; la sua formazione personale e autonoma
si è evoluta nella frequentazione di critici, artisti, galleristi, viaggiando e studiando le più
importanti raccolte d’arte sia antica che moderna europee e americane.
In particolare a Monaco conosce gli artisti del “Nuovo Espressionismo Tedesco”: Salomé,
Jürgen Draeger, Fassbinder, con i quali instaura un sodalizio artistico.
Ha al suo attivo oltre ottanta personali e centocinquanta collettive in Italia, Germania,
Austria, Svizzera, Francia, Portogallo, Svezia, Croazia, Stati Uniti e Australia.
Nel 1995 partecipa alla rassegna Memorie e Attese: 1895 - 1995, con il patrocinio della
XLVI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, in occasione delle manifestazioni per il
centenario.
Sue opere si trovano in Musei nazionali, europei, e in collezioni pubbliche e private.
ALCUNI TRA I CRITICI, STUDIOSI, E GIORNALISTI CHE SI SONO INTERESSATI ALL’ATTIVITÀ DI
SILVIO GAGNO:
C. Alessandri, R. Alessandrini, F. Arensi, G. T. Bagni, C. Barillari, F. Batacchi, G. Bianchi, P.
Bonifacio, L. Bortolatto, E. Buda, A. Cadamuro, G. Campanaro, O. Campigli, L. Caramel, F.
Casagranda, G. Casarin, A. Chiades, S. Cipolla, W. Cloos, G. Cortenova, F. Cursi, G.
D'Alba, L. Damiani, V. Del Litto, E. Demattè, B. De Donà, F. De Nardi, E. Dezuanni, G. Di
Genova, E. Di Martino, G. Ericani, G. Falossi, G. Fantin, A. Fontanini, G. Fontebasso, G.
Gasparotti, A. Ghizzo, M. Goldin, M. Guderzo, K. Jungwirth, M. Klapproth, P. Lagonigro, R.
Lamperini, A. Leandrin, P. Levi, V. Magno, E. Manzato, S. Marini, S. Maugeri, M. Mauzan-
Carnévalé, M. Missaglia, M. Modolo, A. Monsignore, A. Nodari, C. Pecile, G. Pegoraro, L.
Perissinotto, S. Perrard, P. Pizzolon, F. Politino, E. Pouchard, G. Pugliese, V. Rismondo, P.
Rizzi, C. Sala, E. Santese, L. Scardino, P. L. Scarpa, C. Schnecker, G. Segato, M. Stefani,
O. Stefani, T. Tonon, A. Traversa, M.T. Trevisan, H. Vejlgaard, V. Vučetić, F. Wille, N.
Zaccuri, L. Zanatta.
MONOGRAFIE:
L. CARAMEL, F. CASAGRANDA, E. MANZATO
Silvio Gagno 1975 - 2005. Monografia per i trent’anni di attività pittorica.
Leonardo Arte Editore, Villorba (Tv), GMV Libri, 2006
E. MANZATO, G. SEGATO
L’amicizia dipinta.
Catalogo delle opere di Silvio Gagno nella collezione Peghin (1975-2005)
Villorba (Tv), GMV Libri, 2006
E. MANZATO in
La pittura nel Veneto - Il Novecento
Tomo primo, a cura di Giuseppe Pavanello e Nico Stringa, Mondadori Electa, Milano, 2006,
p. 213
P. BONIFACIO in La pittura nel Veneto - il Novecento - Dizionario degli artisti,
a cura di Nico Stringa, Mondadori Electa, Milano, 2009, pp. 203-204.
DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA:
VENEZIA, A.S.A.C., Archivio Storico e Fototeca della Biennale Internazionale d'Arte.
FIRENZE, Kunsthistorisches Institut.
LUCCA, Centro studi sull’Arte Carlo Ludovico Ragghianti.
ASOLO (TV), A.I.A.F., AsoloInternationalArtFestival
BERGAMO, Cineteca del Festival Internazionale del Cinema d’Arte
www.silviogagno.it
artista@silviogagno.it
tel. +39 0422 234680 cell. +39 338 6412631
Studio: vicolo Monfenera, 5 – 31100 Treviso
AMACI – Giornata del Contemporaneo 2016
“Percorso nel colore”
http://www.amaci.org/gdc/dodicesima-edizione/silvio-gagno-percorso-nel-coloreantologia-
opere-dal-1987-al-2016
A cura di Abcveneto