Alla libreria LOVAT di Villorba il 15 settembre PACO IGNATIO TAIBO II, grande scrittore e storico messicano, autore di libri dedicati a personaggi come Che Guevara, Tony Guyteras, Pancho Villa ecc… che dicono tutto del suo grande impegno civile, ha presentato “La Bicicletta di Leonardo”. Questo romanzo giallo, che sa essere divertente persino nella tragedia, è stato recentemente tradotto in Italiano dall’Editrice “La Nuova Frontiera”.
Tante storie parallele che per buona parte del libro non s’intrecciano e ci rimandano, attraverso una partita dalle imprevedibili mosse, in giro per il mondo, dal Messico agli Stati Uniti, Vietnam, Barcellona degli anni ’20 e all’Italia di Leonardo da Vinci.
Storie a dir poco rocambolesche, surreali verrebbe da dire; per l’autore invece “iperrealiste”: la realtà per lui è così reale ed incredibile da superare ogni immaginazione.
Si respirano le complessità, le contraddittorietà e la coloratissima vita del Centro America. Solo verso la fine del libro riusciamo a coglierne i legami.
Il disegno della bicicletta di Leonardo, che anticipò di 400 anni la costruzione della stessa, è l’immagine criptica ricorrente. Il protagonista lo pone accanto alla giocatrice di basquet, della quale si era innamorato attraverso lo schermo, nel letto d’ospedale dove è stata derubata di un rene.
La foto del famoso disegno fu l’unica eredità lasciatagli dal nonno. Testimonianza di una grande fiducia nel futuro, nell’ingegno umano spesso non riconosciuto dai contemporanei; uno dei tantissimi studi di Leonardo affidati a migliaia di fogli, come gli scritti del nostro stesso autore…
Sullo sfondo la musica deflagrante dei Santana, dei quali ha collezionato tutti i dischi.
Ma il nesso assoluto tra le tante storie sta nel bisogno di giustizia che l’autore porta nel sangue, a cominciare dal nonno socialista che partecipò alla guerra civile spagnola e che finì nelle carceri franchiste.
Bisogno di verità ad ogni costo e di riuscire a rendere giustizia… almeno attraverso i libri…!

Di Lucia Tomasi