L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE SVELA I SUOI TESORI ALLA CITTÀ VISITABILE PER LA PRIMA VOLTA IL DEPOSITO DI SANTA CATERINA

In occasione dell'anniversario dall'apertura al pubblico del primo museo civico trevigiano, avvenuta nel 1888, il Comune di Treviso apre il suo patrimonio segreto alla cittadinanza attraverso una serie di visite guidate gratuite, tenute da ciceroni d'eccezione: il Sindaco Mario Conte e l'Assessore ai Beni Culturali e Turismo Lavinia Colonna Preti, con la narrazione del personale dei Musei Civici e della Biblioteca Comunale.

sale storiche biblioteca comunale
A cura di Abcveneto

Treviso, 25/09/18 - In occasione dell'anniversario dall'apertura al pubblico del primo museo civico trevigiano, avvenuta nel 1888, il Comune di Treviso apre il suo patrimonio segreto alla cittadinanza attraverso una serie di visite guidate gratuite, tenute da ciceroni d'eccezione: il Sindaco Mario Conte e l'Assessore ai Beni Culturali e Turismo Lavinia Colonna Preti, con la narrazione del personale dei Musei Civici e della Biblioteca Comunale. Lo scopo dell'iniziativa è quello di rendere partecipi i cittadini dell'incredibile patrimonio artistico della città con un taglio curioso e inedito: ogni visita, infatti, oltre a far conoscere storie e oggetti mai svelati prima del patrimonio culturale comunale, incuriosirà con uno storytelling accattivante e aneddoti poco conosciuti o del tutto ignoti.

Il ciclo, inizialmente di cinque incontri, prenderà il via dal deposito dei quadri antichi a Santa Caterina, aperto per la prima volta al pubblico. Vi sono conservate opere al momento non esposte, tra cui il ciclo di vedute di Treviso di Medoro Coghetto, che suggerisce interessanti confronti con la realtà odierna della città. La visita proseguirà ai palazzi comunali di Ca' Sugana e Palazzo Rinaldi, dove si potranno vivere gli spazi degli uffici "di governo", nonché le magnifiche sale di rappresentanza. Qui, le opere dei Musei Civici, grazie ad un recente riallestimento, si mescolano ad altri capolavori contemporanei, frutto della collaborazione con il Cantiere Gallery, galleria d'arte di Villorba, che ha arricchito le stanze del Sindaco e della giunta con importanti contributi di artisti trevigiani, tra i quali spiccano i nomi di Paolo Socal, Claudio Rottin, Luca Zuliani, Patrizia Simionato, Andrea Meneghetti e Stefano Bernardi.

Sarà quindi la volta delle Sale Storiche della Biblioteca dove, in un'atmosfera degna della scuola di Hogwarts, si potranno vedere libri, incunaboli, foto e mappe antiche, fra i quali un prezioso e pressoché sconosciuto esemplare montato di un Globo celeste del 1613. Il ciclo proseguirà con la Chiesa di San Teonisto recentemente riportata all'antico splendore da Luciano Benetton per Fondazione Benetton Studi e Ricerche e protagonista di una storia davvero unica di opere "restituite" al luogo cui erano in origine destinate. Per finire con l'Archivio di Stato, ospitato nella sede di quello che fu il convento annesso alla chiesa di Santa Margherita, che conserva i più antichi fondi archivistici esistenti in città, tra i quali - per citarne solamente alcuni - l'archivio civico antico, gli atti dei notai a partire dal XIII secolo, gli archivi degli antichi monasteri soppressi, in particolar modo durante l'epoca napoleonica.

"Questo è un primo passo per far appassionare tutti i cittadini alla storia trevigiana" le parole del sindaco Mario Conte. "In questo modo riusciremo a trasmettere amore e rispetto per il nostro patrimonio artistico alle generazioni future. Il prossimo passo sarà coinvolgere anche le scuole".

Ma l'iniziativa vuole essere anche un esperimento di turismo esperienziale: "Stiamo pensando di costruire un percorso alla Treviso medievale Segreta, che sognerei comprendesse anche la Sala del Capitolo e il Monte di Pietà, collegando le varie attrazioni tramite una suggestiva narrazione che possa diventare attrazione turistica per chi arriva in centro città e cerca intrattenimento a misura di grandi e piccini. Treviso dovrebbe essere considerata come un museo a cielo aperto: l'accesso al tour segreto potrebbe giustificare una piccola spesa extra rispetto al costo per la visita del Musei Civici; altro progetto è il ticket unico che colleghi le maggiori attrazioni della città, presto ci siederemo al tavolo con i vari attori culturali coinvolti per capire come procedere" ha dichiarato invece l'Assessore alla Cultura e al Turismo Lavinia Colonna Preti.

Le visite sono gratuite e prenotabili su https://visite-segrete-comune-treviso.eventbrite.it sino ad esaurimento dei 20 posti disponibili, ma tutti potranno liberamente seguirle in diretta live sulla pagina Facebook del Comune di Treviso.

Dopo questo primo ciclo di visite, è già in programma un "sequel" per la seconda metà di novembre (di cui daremo annuncio attraverso i canali social del Comune di Treviso) e si sta già pensando alla partenza di un secondo ciclo di eventi, a partire da gennaio 2019, che coinvolga anche i tesori dei quartieri e della provincia di Treviso dove le sorprese non mancheranno!

LE DATE DEL PRIMO CICLO DI VISITE

I Depositi di Santa Caterina Giovedì 27 /09 ore 18.30
Ca' Sugana e Palazzo Rinaldi Giovedì 04/10 ore 18.30
Le Sale Storiche della Biblioteca Giovedì 11/10 ore 18.30
San Teonisto e il Ciclo Barocco Domenica 04/11 ore 11.00
L'Archivio di Stato Sabato 10/11 ore 11.00


ABSTRACT DELLE VISITE

Il Deposito del Museo Santa Caterina

Il patrimonio di un Museo non comprende solo le sale espositive. In realtà, se qui si possono ammirare i capolavori e le opere più importanti, moltissime altre vivono una vita più nascosta nel backstage dei depositi attrezzati, dove di solito hanno il privilegio di accedere solo gli operatori specializzati e gli studiosi. Entrando in questi forzieri dell'arte, amorevolmente accuditi dal personale, si va alla scoperta di come i dipinti vengono conservati quando non sono esposti e come siano loro assicurate le migliori condizioni ambientali che ne garantiscono l'ottimale sopravvivenza.

Per la prima volta viene aperto al pubblico il suggestivo deposito museale di Santa Caterina, con le centinaia di opere temporaneamente non esposte; la visita consentirà un focus sulle rappresentazioni urbane di Treviso di Medoro Coghetto, esponente locale del fenomeno noto come 'Vedutismo veneziano'.

Ca' Sugana

Il palazzo è sede del Comune dal 1868 (prima era in via Canova) quando il Ginnasio "Canova", che qui era ospitato, venne trasferito nell'ex convento degli Scalzi (oggi Biblioteca Comunale in Borgo Cavour). L'intervento edilizio più rilevante è stato, nel 1934, l'aggiunta dell'ala verso il cortile, avvenuta con la demolizione della medievale Casa Gobbato: alcuni affreschi staccati in quell'occasione si possono ammirare nella prima sala della Pinacoteca civica a Santa Caterina. Affreschi originari di palazzo Sugana sono presenti nell'atrio sulla sinistra dove, nel 2011, è stata organizzata un'esposizione lapidaria che integra stemmi comunali medievali, raffigurazioni di San Liberale, Bocche delle denunzie segrete e leoni veneziani.

Le sale del piano nobile del Palazzo, cuore pulsante dell'attività del Sindaco e della Giunta, vantano un ricco arredo artistico per lo più proveniente dai Musei Civici; durante la visita verranno mostrate in particolare la sala Giunta con il dipinto di Gregorio Lazzarini, la sala Arazzi, dove avviene la maggior parte delle conferenze stampa e degli incontri istituzionali, lo Studio del Sindaco e di parte degli Assessorati, dove opere di iconografia urbana trevigiana si alternano a opere contemporanee allestite dal Cantiere Gallery.

Palazzo Rinaldi

Palazzo Rinaldi è dal 1991 sede del Comune di Treviso. Di origine medievale, è stato ampiamente rimaneggiato nel corso dei secoli. L'importante famiglia da cui prende il nome possedeva vari mulini situati sul Cagnan Grande e il Cagnan dei Buranelli e acquisì via via i vari edifici che danno sulla piazza, un tempo sede di un vivo mercato. Gli ambienti al piano nobile presentano decorazioni di pregio: nella "Sala Verde" sono presenti tracce di affreschi di età medievale con fasce ad elementi vegetali stilizzati; qui, a inizio secolo, sono stati applicati otto pannelli dipinti su tela di Giambattista Canal (1745 – 1825) raffiguranti in stile neoclassico Coppie mitologiche di amanti, provenienti da un Caffè cittadino, che l'abate Luigi Bailo acquistò all'inizio del '900 per i Musei Civici. L'ambiente più importante è però il "Salone degli Affreschi", risalente ai primi decenni del Trecento, dove, in una meravigliosa decorazione pittorica geometrica a finta tappezzeria tratta dai tessuti in uso all'epoca, sono raccolti in un unico ambiente i simboli che caratterizzavano l'urbs picta medievale.
Qui si trovano gli uffici di vari assessorati tra cui quello alla Cultura e al Turismo che l'assessore Lavinia Colonna Preti ha voluto che divenisse una piccola "galleria d'arte", vetrina dell'arte trevigiana del Neoclassicismo: gli arredi, recuperati da quelli storici degli uffici dell'ex Tribunale di piazza Duomo, sono stati infatti integrati alle pareti da vasi Fontebasso in terraglia avorio (produzione locale ottocentesca ispirata alla più nota e richiestissima Wedgwood inglese) e da una tela di Antonio Canal con la significativa rappresentazione di Minerva. Queste opere, insieme a opere di arte contemporanea selezionate dal Cantiere Gallery, esaltano i pregevolissimi stucchi neoclassici che fanno di questa saletta un vero gioiello simbolo della concreta attività quotidiana che vi si svolge, perfetta fusione tra passato e presente.

Le Sale Storiche della Biblioteca Comunale

La Biblioteca Comunale di Borgo Cavour custodisce meravigliose sale monumentali ottocentesche, tra cui l'atrio arricchito di stemmi delle antiche famiglie trevigiane, la Sala dell'Ateneo con gli stalli lignei provenienti dalla chiesetta di Santa Maria del Monte, la sala "Foscoliana" con la sua preziosa collezione e tutti i vecchi depositi dotati di armadi di legno, così alti che è necessaria una scala per raggiungere i palchetti più distanti da terra. In questo scrigno si racchiude la memoria della città e della Marca Trevigiana. Manoscritti, incunaboli, cinquecentine, rare edizioni del Sei e Settecento, incisioni documentano una storia che affonda le sue radici nel Medioevo.

Durante la visita verranno mostrati gli Statuti del Comune, antiche planimetrie della città, i primi incunaboli stampati dalle tipografie trevigiane del Quattrocento, preziosi manoscritti miniati e incisioni rinascimentali, le più antiche fotografie realizzate in città, i primi giornali editi nell'Ottocento.
Sarà assolutamente eccezionale la possibilità di ammirare dal vivo la più antica veduta fotografica di Treviso, che Giovanni Ferretto scattò nel 1897 dal campanile di San Nicolò.

San Teonisto e il Ciclo Barocco

La chiesa di San Teonisto è stata riaperta e restituita alla città nell'ottobre del 2017. Dopo una storia travagliata che l'ha vista subire spoliazioni, bombardamenti, diverse destinazioni d'uso e anni di abbandono, nel 2009 è stata acquistata da Luciano Benetton che l'ha successivamente donata alla Fondazione Benetton Studi Ricerche. I complessi lavori di restauro sono stati affidati all'architetto Tobia Scarpa che ha riportato l'ambiente alla sua originaria configurazione.

Parte dell'annesso monastero gestito dalle monache benedettine che, appartenendo a famiglie nobili e facoltose, avevano la possibilità di dotarlo riccamente, nel corso del '600 la Chiesa diventa un prestigioso cantiere arricchendosi via via con opere di Giacomo Lauro, Carletto Caliari, Matteo Ingoli, Bartolomeo Scaligero, Pietro della Vecchia, Ascanio Spineda, Alessandro Varotari detto il Padovanino, Matteo Ponzone, Paolo Veronese e Antonio Fumiani. Nel 1810, con la soppressione degli ordini monastici voluta da Napoleone Bonaparte, il monastero e la chiesa vennero chiusi e le opere demanializzate e/o trafugate. Oggi, grazie a un accordo trentennale tra la Fondazione Benetton e il Comune di Treviso, che custodiva le tele nelle collezioni del Museo Civico dopo la rimozione avvenuta a seguito dei bombardamenti, quasi tutte le opere pittoriche sono state riposizionate. Un caso davvero raro di restituzione "com'era e dov'era" di un corredo pittorico di grande importanza.
Durante la visita verrà raccontata una sintesi inedita sulla storia architettonica dell'edificio religioso e delle diverse sequenze di raffigurazioni sacre che furono pensate per la Chiesa in momenti diversi della sua vita. Un piccolo scoop sarà, come nel finale di un'indagine poliziesca, la rivelazione dell'attuale collocazione di due opere credute disperse da oltre due secoli.

Archivio di Stato

Gravemente danneggiato dall'incursione aerea del 7 aprile 1944, l'ex convento di Santa Margherita è stato restituito alla città - ed adibito alla sua attuale funzione culturale - il 2 giugno del 2006, dopo un lungo e riuscito restauro. Durante la visita sarà narrata la storia dell'insediamento dei frati eremitani a Treviso con la costruzione del convento e della chiesa. Saranno mostrati, inoltre, documenti rappresentativi dei più importanti fondi archivistici conservati: una pergamena del 1076 che costituisce una delle più antiche testimonianze dell'insediamento degli Ezzelini ad Onara, bolle papali, mappe antiche, atti notarili (compravendite, costituzioni di dote, commissioni ad artisti etc.), documentazione catastale e fiscale, registri di leva e di nascita, gli statuti dell'Ospedale dei Battuti.

Sarà inoltre raccontata la misteriosa vicenda dell'efferato eccidio di due funzionari del Ducato di Modena, avvenuto in piazza delle Biade il 10 giugno 1848.

Gli intervenuti potranno, infine, visitare la Sala di Studio ed i depositi, normalmente non accessibili al pubblico, nei quali è conservato il patrimonio documentario.

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