Anno particolarmente importante, in quanto cinquantesimo del Premio Campiello e già diciassettesimo del Premio Campiello Giovani.
Giuria formata da eminenti professori universitari e presieduta da Massimo Cacciarri.
Unico in Italia nel suo genere, il Premio che si rivolge ai giovani soprattutto degli Istituti Superiori e delle Università, costituisce una modalità importantissima per capire cosa si muove nel loro animo, le speranze, i conflitti, le aspettative, le ansie; un premio che ha lo scopo di dare loro voce e nuove opportunità, nonchéé un incoraggiamento a trovare in loro stessi le migliori risorse.
I racconti traboccano di freschezza ed autenticità.
Alessandra Bellina di Conegliano Veneto (Treviso) con "Crema di latte"
Sebastiano Cristaldi di Motta Sant´Anastasia (Catania) con "Tre Confessioni"
Silvia De Grandis di Castelfranco Veneto (Treviso) con "Rosso plastica"
Giulia Di Francisca di Visnà (Treviso) con "I pesci annegano in silenzio"
Martina Evangelisti (Vincitrice) nata a Ravenna con "Forbici".
I romanzi del Premio Campiello sono legati al vissuto, alla memoria, al dolore, alle figure parentali, ma anche alla speranza e alla salvezza che si trova nelle cose belle.
Carmine Abate, una vita tra Calabria, Germania e Trentino, è risultato il vincitore con "La collina del vento". Il suo romanzo è un atto di amore in difesa del territorio, depositario non solo della bellezza ma anche della storia, ed esposto ad ogni tipo di attacco. Dal Trentino parte un archeologo alla ricerca dell´antica città greca di Krimisa sulle pendici della collina del vento, che una frana alla fine rivelerà. Ma intanto l´andrangheta vorrebbe costruire un villaggio proprio sul lato più bello, quello esposto verso il mare; per non parlare dei cosidetti "signori del vento" che ai giorni nostri vorrebbero impiantarvi delle pale eoliche…
Al secondo posto Marcello Fois abitante a Bologna, col suo libro "Nel tempo di mezzo" rievoca l´arcaico mondo della Barbagia dove ha origine la saga familiare dei Chironi; il protagonista, friulano, qui va a cercare i propri legami familiari più antichi.
Al terzo posto Francesca Melandri, nata a Roma, vissuta per lungo tempo in Trentino, nel suo "Più alto del mare" parla del mondo delle carceri, come quello di massima sicurezza dell´Asinara, parla del dolore anche dei parenti, che sembrano condividere il sentimento di colpa.
Al quarto posto Marco Missiroli con "Il senso dell´elefante", animale capace di difendere eroicamente i cuccioli, e non solo i propri.
Al quinto posto Giovanni Montanaro con "Tutti i colori del mondo", in cui fa dipendere l´improvvisa brillantezza, luminosità e vivacità dei colori di Van Gogh dall´incontro con una donna.
Premio alla carriera a Dacia Maraini che illustra la situazione della letteratura italiana odierna. Dopo un periodo di formalismo letterario e minimalismo i nostri scrittori sembrano riscoprire l´importanza dell´impegno civile. Sostiene l´importanza del Campiello anche come luogo di incontro tra letterati, dato che oggi, non sembrano più esistere, come invece lo erano e alquanto famosi, alcune decine di anni fa, soprattutto a Roma.
Testo di Lucia Tomasi- Foto di M. Ester Nichele