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Il Primo festival alchemico trevigiano

1 settembre 2014

A cura di Abcveneto - foto di Maria Ester Nichele





Si è svolto in due osterie, al bar Municipio e presso la Osteria "La Grotta" a Treviso, venerdì e sabato 29 e 30 agosto 2014, il primo festival alchemico trevigiano organizzato da Nicola Giuliato Vasquez e Alessandro De Bei. Alle ore diciotto, c'è stata l'inaugurazione della mostra di pittura, “Il mio studio Atanor” di Alessandro De Bei. Opere sinuose, oniriche, evanescenti, ipnotiche, notturne, che ricordano le creature aliene di Lovecraft, tra simbolismo alchemico, slanci visionari e riflessioni personali e orginali. Alle diciannove, c'è stato il saluto dell’arch. Giorgio Fantin, noto “animatore” della scena culturale trevigiana e, soprattutto, della Congrega per il recupero delle tradizioni trevigiane, con l’esposizione di alcuni cenni storici relativi agli affreschi di Piazza Rinaldi, “I trionfi del Petrarca”. Gli affreschi in oggetto sono stati l’ispirazione iniziale che ci ha condotto alla proposta del festival alchemico nelle osterie e, grazie all’apporto di Fantin, vogliono spingerci ad una verticale condivisione generazionale dei saperi.
Dopo l'esposizione dell'architetto Fantin, Bruna Graziani direttrice del Carta Carbone Festival ha presentato alcune Letture libere, dialogate e partecipate - volte al mistero, alla filosofia e alla poesia. Hanno presentato le proprie opere Francesco Crosato, Nicola Giuliato, Alessandro De Bei, Andrea Mattarollo, F.T. De Nardi e Alberto Dabrilli, che hanno presentato alcune tavole a fumetti di un lavoro dedicato a Giovanni Comisso e al suo libro "Giorni di guerra". Ha chiuso la serata una cena ravvivata dalle poesie di Giusto Leonardo Maurizio, culmine delle serata.
Sabato 30 agosto 2014, c'è stato un incontro informale e simpatico degli “scavatori” di Buona Volontà. L’incontro, aperto e libero, è stato un momento di conoscenza reciproca tra coloro che s’interessano di alchimia e affini. Si è parlato di cinema, letteratura, fumetti. Erano Presenti Nicola Giuliato Vasquez, Massimo Perissinotto, ALessandro De Bei, Francesco Crosato, Nicola Pezzella, F.T. De Nardi. Si è discusso della proposta innescata dal I Festival Alchemico Tris Megisto, della eventualità di un seguito.
Riportiamo le parole dell'organizzazione: ...le osterie sono luoghi “esoterici” per eccellenza. Sono luoghi d’incontro, sicuramente interclassisti (soprattutto un tempo), dove ognuno, il professionista o l’operaio - per esempio - si incontravano, lasciando fuori, nella via, la cravatta o la chiave inglese. L’incontro, in sostanza, avveniva lasciando sulla soglia il proprio status. Gli unici ai quali era permesso d’entrare con tutta la loro fatica erano gli artisti. La cultura popolare e dotta era sempre la benvenuta. Nell’osteria si formava, o prendeva forma, quella miscela alchemica ed esplosiva dove, rispolverando il buon Nietzsche, l’apollineo e il dionisiaco, l’estetica e il vino, la cultura e il sangue, davano luogo all’arte suprema della vita. Ecco perché l’osteria! Lasciamo a voi scoprire il perché di un festival alchemico nel nome del nostro gatto Tris Megisto, consci che il mistero e le “energie esoteriche” scavano e illuminano più di quanto si possa pensare.

A cura di Abcveneto - foto di Maria Ester Nichele



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Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte, nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
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