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MARTINELLI, ACCADEMICO DIMENTICATO… FINALMENTE RISCOPERTO. A Palazzo Alberti Poja la Fondazione Museo Civico di Rovereto inaugura oggi la mostra “Elio Martinelli… Riscoperto!”.

1 settembre 2014

A cura di Caterina Pallaoro





Rovereto: 0ltre 110 opere, circa 40 prestatori privati, le testimonianze di una collezione civica che conta oltre tremila pezzi e custodisce la memoria e l’identità artistica e culturale lagarina. A settant’anni dalla prima personale roveretana, a quasi vent’anni dall’ultima retrospettiva, la Fondazione Museo Civico di Rovereto ha inaugurato, a giugno, a Palazzo Alberti Poja, la mostra “Elio Martinelli… riscoperto!”.
L’esposizione, a cura di Mario Cossali, Paola Pizzamano e Maurizio Scudiero, è stata presentata il dodici giugno dai curatori alla presenza del presidente della Fondazione MCR Giulia Fiorini e dell’assessore comunale alla formazione e al patrimonio civico dei saperi Giovanna Sirotti.
“Questa esposizione – ha spiegato Sirotti – conferma la missione assunta dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto di concerto con il Comune con l’apertura di Palazzo Alberti Poja. Si era deciso di destinare i due piani di questo stupendo palazzo alla quadreria del comune, raccolta nei decenni grazie al contributo dei cittadini di Rovereto: un patrimonio che abbiamo il dovere di valorizzare. Ecco perché dare oggi omaggio a Elio Martinelli significa anche dare omaggio a tutta la comunità”.
“Con la mostra inaugurale Vissi d’arte, la Fondazione Museo Civico di Rovereto aveva dato avvio ad un percorso improntato alla condivisione e al dialogo con le istituzioni del territorio” ha proseguito Fiorini. “Con questa esposizione abbiamo fatto di più. Abbiamo dato concretezza allo spirito che è proprio del collezionismo civico, coinvolgendo anche i privati cittadini. In quell’ottica di servizio che ha indotto la Fondazione a collocare proprio presso il Palazzo un corposo laboratorio dotato delle strumentazioni tecnologiche di OpenLab, guidato da un gruppo di ricercatori di alto profilo, a disposizione di privati, professionisti e imprese”.
Con lei Pizzamano, responsabile della Sezione storico artistica del Museo: “La mostra di Martinelli rientra in un ampio progetto di valorizzazione delle raccolte civiche e dei suoi protagonisti avviato alla fine degli anni Novanta e divulgato anche attraverso le giornate di studi organizzate in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia. Questa esposizione è l’occasione per riscoprire l’artista di Chizzola d’Ala, attraverso la prima, esaustiva ricostruzione dell’intera sua produzione dedicata al paesaggio, al ritratto, alla natura morta”.
“Elio Martinelli è stato una scoperta anche per noi - ha aggiunto Cossali -. Nessuno in Trentino, nel secondo Novecento, è arrivato a questi livelli di introspezione psicologica. I visitatori potranno apprezzare un gruppo di opere di una rarità straordinaria”. Scudiero ha ricordato il valore dell’esperienza vissuta dal giovane Martinelli presso la Scuola Reale Elisabettina, il percorso attraverso le accademie mitteleuropee e nelle grandi capitali europee: “Vicende – ha detto – che lo renderanno punto di riferimento per un folto gruppo di autori trentini del Novecento. Lo studio approfondito dell’attività dell’artista ha dimostrato che le affinità con i contemporanei non sono dovute alla sua adesione ai modi altrui, ma che anzi fu lui stesso a condizionare i pittori della sua generazione”.

Nato a Chizzola d’Ala nel 1891, allievo di Luigi Comel alla Scuola Reale Elisabettina come altri tra i maggiori artisti trentini del primo Novecento (da Fortunato Depero a Tullio Garbari, da Luciano Baldessari a Riccardo Maroni), Martinelli frequenta la Scuola d’Arte di Monaco di Baviera (si dice ai corsi di pittura di Franz von Stuck) e le Accademie di Belle Arti di Venezia e Milano. Sono tuttavia i corsi dell’Accademia di Praga che segue con maggiore assiduità, fino a completare il biennio di specializzazione in Pittura. Rientrato in patria a metà degli anni Venti, avvia a Rovereto uno studio in via Dante, e partecipa del fermento animato dai colleghi, divisi tra l’attività creativa e la promozione di occasioni espositive tese a valorizzare la realtà pittorica e scultorea locali.
Prevalentemente dedito alla pittura di paesaggio e di figura, con particolare riguardo per il ritratto, Martinelli non subirà il fascino dei venti d’avanguardia, e preferirà ispirarsi alla lezione appresa nel corso degli anni accademici e nello studio dei grandi maestri del passato: lezione che pure declinerà in uno stile del tutto personale, approfondito e sviluppato nell’allestimento realizzato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, aperto al pubblico fino al 14 settembre.

Per maggiori informazioni:

  Palazzo Alberti Poja
Corso Bettini, 41
38068 Rovereto - TN
Mar. / Dom.
9.00 - 12.00 / 15.00 - 18.00
Lunedì chiuso
Tel. +39 0464 452830
museo@museocivico.rovereto.tn.it

A cura di Caterina Pallaoro



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