Cortina d'Ampezzo. È "Teoria delle ombre", il romanzo di Paolo Maurensig, pubblicato da Adelphi, il vincitore della Sesta Edizione del Premio Cortina d'Ampezzo.
Mentre il Premio della Montagna Cortina d'Ampezzo, anch'esso consegnato oggi nella grande celebrazione cortinese, va a "Apri gli occhi" di Matteo Righetto, pubblicato da TEA. Nato a Gorizia nel 1943, Paolo Maurensig, dopo aver compiuto gli studi classici, si trasferisce a Milano, dove inizia a lavorare nel campo dell'editoria. Parallelamente coltiva la sua passione per la scrittura, pubblicando alcuni libri di racconti (I saggi fiori, All'insegna del Cigno, Ippocampo - Milano). Il successo arriva con la Variante di Luneburg, (Adelphi 1993) il quale si rivela il caso letterario dell'anno.
Seguono, per i tipi della Mondadori, Canone Inverso (1996), da cui è stato tratto l'omonimo un film diretto da Ricky Tognazzi, L'ombra e la meridiana, Venere Lesa (1998), L'uomo scarlatto (2001) e Il guardiano dei sogni (2003), la novella gotica: Vukovlad, il signore dei lupi (Mondadori 2006) e Gli amanti fiamminghi (Mondadori, 2007).
Per i tipi della Morganti editrice ha pubblicato di recente La Tempesta, il mistero di Giorgione e il romanzo: L'oro degli immortali. Nel 2012 sono usciti due libri: il breve saggio intitolato Il Golf e l'arte di orientarsi con il naso (Mondadori) e L'ultima traversa. (Barbera Editore). Sempre per Mondadori, è l'ultimo romanzo storico L'Arcangelo degli Scacchi.

Nel 2001 Matteo Righetto si è laureato in lettere moderne (filologia italiana) presso l'Università di Padova. Nel 2006 ha conseguito l'abilitazione all'insegnamento di lingua e letteratura italiana presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Insegna lettere al liceo artistico "Pietro Selvatico" di Padova. È stato docente di Scuola Holden per la quale ha tenuto dei corsi esterni di narrativa[senza fonte] . E' studioso e critico letterario nell'ambito dell'ecocriticism e della literary ecology.

Attualmente sta collaborando con il regista Damiano Michieletto a un progetto drammaturgico per il Teatro Stabile del Veneto.

Con il suo romanzo d'esordio Savana Padana (maggio 2009), libro tradotto anche in Francia, ha ottenuto critiche molto positive. Nello stesso anno Matteo Righetto con Matteo Strukul ha ideato e fondato il movimento letterario Sugarpulp, rivestendo il ruolo di direttore artistico insieme a Matteo Strukul nelle prime tre edizioni annuali dell'omonimo festival internazionale, evento che ha visto ospiti vari autori tra cui Joe R. Lansdale, Jeffery Deaver, Massimo Carlotto, Tim Willocks, Allan Guthrie, Maurizio De Giovanni, Gianni Biondillo e Victor Gischler. Tre anni più tardi Righetto ha lasciato la direzione artistica del festival uscendo ufficialmente dal movimento.

Nel 2011 ha pubblicato il suo secondo romanzo Bacchiglione Blues, edito in Italia da Perdisa Pop e acquisito in Francia dall'editore La Dernière Goutte. Oltralpe il romanzo è stato molto ben accolto dalla critica. Oltralpe il romanzo è stato molto ben accolto dalla critica.
Sempre nel 2011 Righetto ha ideato e fondato Scuola Twain, nato inizialmente come progetto no profit per la promozione della lettura e della scrittura creativa nelle scuole di tutta Italia, coinvolgendo decine di scrittori[2], ma sviluppatosi successivamente anche in un importante laboratorio di sociologia ed ecologia della letteratura, un luogo operativo sul versante della riflessione, della ricerca e delle analisi relative al destino sociale ed ecologico delle opere letterarie e dell'interazione tra lettura e società con particolare riferimento alla comunità scolastica liceale e degli istituti di istruzione superiore. Scuola Twain ha interrotto la sua attività nel marzo 2015.

Nel 2012 l'editore TEA ha acquisito e ripubblicato il romanzo Savana Padana consegnandolo a un vasto numero di lettori e confermandone, di fatto, il successo di critica

Ancora nel 2012 Righetto ha pubblicato negli Stati Uniti d'America il racconto Cloudy Water (Akashic Books, New York), short story segnalata anche agli Edgar's Awards.

Con l'intenzione di cimentarsi nell'esplorazione di altri generi narrativi, nel 2013 Righetto ha scritto La pelle dell'orso, un "western letterario" che è anche romanzo d'avventura, di montagna e di formazione, pubblicato da Guanda. Dal romanzo è stato tratto l'omonimo film prodotto da Jole Film per la regia di Marco Segato; film prodotto, scritto e interpretato da Marco Paolini. Il libro è stato Finalista al Premio Cortina d'Ampezzo 2014 ed è stato il vincitore de La Coppa dei Lettori 2014, concorso popolare organizzato da Finzioni Magazine e Linkiesta.

Nel 2013 Righetto ha pubblicato, sempre per Guanda, il racconto Ultimo giro di giostra, inserito nell'antologia Il momento del distacco.

Nel 2014 il Gruppo Italiano Scrittori di Montagna gli ha conferito il titolo di "Accademico".

Nel gennaio 2016 ha pubblicato da TEA il romanzo Apri gli occhi (segnalazione ufficiale della giuria del Premio Campiello 2016 / menzione speciale della giuria al Premio Mario Rigoni Stern 2016) ottenendo da subito eccellenti riscontri da parte della critica nazionale, con numerosi articoli e recensioni a firma di Ferdinando Camon, Ermanno Paccagnini, Cesare De Michelis, Camillo Langone, Francesca Visentin, Niccolò Menniti Ippolito, Luigi Mascheroni, Alessandro Mezzena Lona, Sergio Frigo, Paolo Mantovan e molti altri.

Anche Apri gli occhi e Savana Padana sono pubblicati in Francia da la Derniére Goutte.
Righetto scrive regolarmente su Satisfiction e ha scritto su Il Corriere della Sera, Il manifesto, Il Foglio, Il Fatto Quotidiano.'

A cura e foto di Giacomo Pompanin