Alejandro Aravena il 27 agosto ha incontrato Solano Benitez, Philippe Block, Werner Sobek e Simon Velez. nel teatro delle Tese all’Arsenale

Alla presenza di un folto ed attento pubblico questi quattro architetti hanno spiegato la loro ricerca caratterizzata da una personalissima applicazione di materiali fondamentali.
Solano Benitez paraguaiano, leone d’oro 2016 per la progettazione e l’inglese Philippe Block hanno riscoperto con tecniche totalmente innovative e rivoluzionarie l’uso del semplicissimo, antichissimo ed economico mattone.
Simon Velez colombiano invece impronta tutta la sua ricerca sull’applicazione assolutamente nuova di un materiale ancora meno costoso, reperibile direttamente in natura: il bamboo. Impegno progettuale legato strettamente ai loro paesi di origine.
Werner Sobek, d’altro canto, esprime l’alta tecnologia raggiunta dall’industria tedesca attraverso il suo costante e diffuso uso del vetro.
Materiali tradizionali, in una totalmente nuova logica applicativa, sono alla base di realizzazioni architettoniche mai viste prima.
Ne sono scaturite delle invenzioni che fanno veramente la differenza.
Nella ricerca intorno alle materie povere si esprime anche un impegno etico e un profondo senso di responsabilità sociale per venire incontro a quei paesi e a quelle persone che non possono permettersi bugets da archistars. Un’architettura al servizio degli uomini per migliorarne le condizioni; è stato ribadito da sempre da Alejandro Aravena, Direttore della Biennale Architettura 2016.
Questa in fondo la vera funzione dell’architettura, purtroppo spesso dimenticata.

In foto: SOLANO BENITEZ paraguaiano, leone d’oro per la progettazione 2016

Di Lucia Tomasi