Intervista a Francesca Pavan, trevigiana per la ricerca sulle professioni delle donne del Terzo Millennio: Francesca Pavan ha fondato dieci anni fa la sua casa editrice: Michael Edizioni

Di Maria Ester Nichele

E' figlia d'arte oppure ha iniziato tutto da sola?

Ho iniziato da sola. Avrei voluto studiare architettura ma i miei hanno preferito che io facessi l’istituto magistrale, essendo donna e pensando a una futura famiglia. Da lì mi sono dedicata all’insegnamento per circa un decennio provando grande gioia con i bambini che io amo immensamente: è stato un bellissimo periodo.
Avendo avuto, poi, una figlia ho preferito dedicarmi a lei e ho lasciato l’insegnamento.
Quando la bambina è cresciuta sono tornata al lavoro e ho ricoperto dei ruoli in due uffici di famiglia ma sentivo che non ero affatto tagliata per stare dietro a una scrivania, mi sentivo “limitata” e tagliata le ali. In seguito ho fatto la consulente in Ricerca e Selezione del personale in uno studio aperto con un amico. Sentivo, comunque che, seppur meglio, non era ancora ciò che mi soddisfaceva appieno.
Finché un giorno, dentro di me, ho sentito una “spinta” che mi diceva … di aprire una casa editrice!
Sinceramente non so da dove mi sia arrivata questa idea, sta di fatto però che l’ho fatto.
Ho sempre amato i libri e avrei voluto lavorare con essi…
Da quel giorno la mia vita ha avuto una grande svolta: finalmente mi occupavo di un qualcosa che mi piaceva veramente.

Come è nata questa passione per il suo lavoro?

Questa passione l’ho sempre avuta. Amavo leggere, amavo scrivere poesie e altro. Prima di avere la casa editrice mi sono stati pubblicati, da un’altra casa editrice, un libro di poesie e un libro sugli angeli. Ho fatto un corso di preparazione a Milano ma, fin dall’inizio, mi sono trovata subito “a mio agio” con l’editoria, fin dal primo giorno è come se questo lavoro io l’avessi fatto da sempre. Col tempo tutto è arrivato, senza mai cercare nulla. E’ stato come seguire un percorso già per me segnato. Il mio lavoro non mi stanca mai. Lo trovo vario, interessante, entusiasmante e mi da grande soddisfazione e gioia. Certo ci vuole molto impegno, costanza e passione, cose che io ho in abbondanza. Certo non sono mancate e non mancano le difficoltà anche perché, ricordiamolo, l’editoria è in crisi in quanto le librerie stesse sono in crisi per la vendita dei libri, sia perché si legge meno, sia perché sopraffatte dalle grandi catene librarie e Amazon. Io cerco di fare del mio meglio, dovrei vederne i frutti.

Ha trovato difficoltà burocratiche o finanziarie oppure le è stato facilitato dalla famiglia?

Non ho trovato difficoltà burocratiche. L’impegno finanziario c’è stato e continua a esserci, non sono stata aiutata dalla famiglia.

Esiste il merito qui in Italia?

Molto spesso il merito in Italia esiste, altrettanto spesso proprio non si vede. Frequentemente il merito non è equiparato allo sforzo e all’impegno messo nel portare avanti il proprio lavoro.

Cosa sono per lei le vacanze e il tempo libero?

Momenti di relax da dedicare a se stessi e a chi si ama. Momenti da vivere in contatto con la natura ma soprattutto nella tranquillità e serenità, qualunque cosa si desideri fare.

In generale oggi mi sembra che le ragazze sono più interessate alla vita lavorativa che l'amore arriva dopo, che ne pensa?

Come dicevo prima, io ho sempre messo al primo posto (dopo la salute s’intende che ritengo la cosa più importante) l’amore. Per questo motivo ho lasciato l’insegnamento, volevo seguire mia figlia che allora era piccola. Molti non sono stati d’accordo con la mia scelta, ma io ero fermamente sicura che fosse la soluzione migliore. E la rifarei.

Pensa che il progresso delle Arti e delle Scienze abbia corrotto o migliorato i costumi?

In parte le Arti e le Scienze hanno migliorato i costumi, però, a mio avviso bisogna prestare molta attenzione alla loro “evoluzione” potendo diventare armi a doppio taglio. Si può rischiare di danneggiare notevolmente i costumi, annientando principi importanti per l’uomo quali l’espressione personale, il contatto umano, la socialità, lo stato emozionale ecc...

Se vuole aggiungere qualcos'altro…

Credo fermamente che ogni lavoro onesto nobiliti l’uomo perché gli permette di esprimersi e portare contributo alla società. Succede spesso che il nostro lavoro non sia esattamente ciò che desideriamo per noi. Dico sempre di seguire il proprio sogno e di non demordere dal perseguirlo. Forse non si realizzerà ma sapremo di avere fatto il possibile e non avremo rimpianti. Io mi ritengo fortunata, non sarò riuscita a diventare architetto ma forse è stato meglio così. Sto portando avanti un lavoro che mi piace moltissimo e che mi rende felice. Vedere e sentire la felicità dell’autore quando gli consegno il suo lavoro da me pubblicato ogni volta è una straordinaria emozione. Ogni libro da me pubblicato lo considero una “creatura” alla cui nascita ho contribuito con tutta la mia passione e amore.

www.michaeledizioni.it

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