Un giorno a Cortina d'Ampezzo...

di Maria Ester Nichele

Siamo sempre nel tempo del corona virus, dal 21 febbraio 2020, ora è quasi la fine di maggio, si aprono molteplici attività con le dovute attenzioni, mascherine, guanti, occhiali e, bisogna mantenere le distanze. Ora dipende dal comportamento delle persone se negli ospedali ci sono meno malati.
Intanto il mio pensiero va ai giorni felici e spensierati di quando andavo ai vari eventi a Cortina, sia d'estate che nel periodo invernale. Cortina d'Ampezzo è una finestra sempre spalancata sul mondo. Negli anni Novanta si potevano incontrare tanti rappresentanti della politica romana. La cultura dagli anni Sessanta è cominciata proprio qui, con la presentazione di libri, con la giornalista bolzanina Rosanna Raffaelli, donna colta e di grande esperienza, sposata con il celebre fotografo Roberto Ghedina.
Negli anni, le manifestazioni per le presentazioni di libri sono sempre aumentate. Quando ci si trova a Cortina si respira un'aria ricca sì di ossigeno, ma anche di cibo per l’anima, per la cultura, libri sui libri che profumano di storie, di vite, di drammi e di felicità. Davanti agli occhi si ergono le Dolomiti a testimoniare inarrivabili altezze di fatiche e pensieri, panorami da sogno, dove aria, sole, cieli sconfinati sono sempre lì a testimoniare la vita e la bellezza.
Conobbi in questo contesto una poetessa e fotografa, Luccia Danesin, padovana. Mi venne presentata dalla scrittrice Milena Milani mentre stavamo all’ Hotel Ancora, situato in Corso Italia, la via centrale di Cortina, una strada tutta pedonale, senza gradini ai lati, era un piacere percorrerla, sembrava di stare in un teatro.
All'inaugurazione come al solito, era pieno di gente e mi sono fatta largo a fatica. Milena Milani organizzava l’evento in una sala chiamato “Spazio Cultura” e illustrava una mostra di uno scultore ligure, Walter Morando. Alla fine della presentazione mentre le persone correvano al buffèt che era sempre molto generoso, mi son trovata con Milena Milani e altre poche persone tra le quali Luccia Danesin, che poi seppi essere poetessa e fotografa. E lì facemmo la nostra conoscenza.
Lucia Danesin appartiene a una nota famiglia di fotografi per tradizione. Ha esposto le sue personali in molte città italiane e straniere. Come reporter si è sempre occupata di avvenimenti culturali e di fotografia sociale. Ha collaborato con giornali, riviste, enti pubblici, associazioni varie e ora con testate on line. Nel 2002 ha pubblicato con la Marsilio editori, le foto della mostra itinerante “Le ragazze di ieri” nel libro omonimo a cura di Anna Maria Zanetti (Premio del Paese delle donne). Nel 2003 con le Edizioni Biblos, è uscito il libro “Soglie”.
Nel 2008 è stata co-curatrice del dvd “Lina Merlin”, “una Madre per la Repubblica” con la regia di Roberto Lippi. Oltre la fotografia coltiva da sempre anche l'interesse per la parola poetica. Nel 1997 ha pubblicato la raccolta di poesie “Un fard rosso arancio” con la presentazione di Maria Luisa Spaziani e nel 2001 “Il cerchio dei respiri” edizioni del Leone. Nel 2008 “Gatti ritratti “ uno splendido volume dove Anna Maria Zanetti scrive nella prefazione: “Non esistono gatti comuni, ogni gatto è speciale, è un individuo a se stante. Le immagini seguono proprio fisionomie uniche, porgendo al nostro sguardo personalità, sensibilità, dignità di esseri viventi che l'obiettivo amico e amoroso di Luccia, indaga con delicatezza, interroga senza disturbare, anche se il gatto non si fa mai cogliere del tutto e questa, è una delle chiavi eterne del suo mistero e del suo fascino...”.
Nel 2012 ha curato la pubblicazione “Indomite” con Anna Maria Zanetti. Storie di figure femminili vissute nel Veneto in epoche diverse dal Seicento ai giorni nostri . Il libro è stato scritto da Paola Azzolini, Antonella Barina, Franca Cosmai, Macrì Puricelli, Daniela Zamburlin, Anna Maria Zanetti. Il titolo del libro “Indomite”, perché queste donne lo sono, ognuna a modo suo. Ritratti di giornaliste, teologhe, patriote tutte donne mai rassegnate, fedeli a se stesse, vissute in pensiero e azione, con un originale coraggioso punto di vista di libertà su un mondo che le escludeva. “Furono fedeli a a se stesse, parlare di loro oggi, significa restituire la storia alle donne e il loro giusto posto nel mondo”. Nel 2014 è stato stampato un prezioso volume a “A casa dell'artista” testi di Alessandra Pucci, foto di Luccia Danesin, editrice Elmar Book Padova.  

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