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numero 3 anno primo ¬ 1 giugno 2004 mensile online gratuito (a 30 giorni)
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Proprietà: Maria Ester Nichele, Direttore responsabile: Federico De Nardi, Redattori: Anna Maria Marton, Maria Ester Nichele e Danila Rosso, Collaboratori: Daniele Capacci, Luccia Danesin, Gino Gatto, Lucia Lorenzon, Alice Messedaglia, Sara Miriade, Guido Nichele, Paolo Nichele, Pagniet Géraldine Lidé Sandra, Caterina Pallaoro, Massimo Pellegrin, Alberto Trentin, Roberto Vanzetti.
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La Casa dei Carraresi di Treviso in 'pole position'

Treviso, grazie alla Fondazione Cassamarca e ai suoi uomini d'eccezione, si dimostra polo culturale e artistico unico in Italia

di Federico De Nardi

   
an Il direttore dell'Amministrazione dei Musei di Stato Prof. Yang Yang posa con una assistente accanto a un drago di bronzo della Dinastia Qin (II sec. a. C.).

"...Treviso, ottobre 2005. Siamo in coda davanti alla Casa dei Carraresi. Inizia oggi la prima mostra -La Nascita del Celeste Impero-."
Non non stiamo scherzando, non è un romanzo di fantascienza o una pagina di un diario non ancora scritto: è ufficiale, a ottobre del 2005 si aprirà a Casa dei Carraresi di Treviso, già famosa per le mostre sugli Impressionisti (seicentomila visitatori...e passa), la più importante mostra mai realizzata a Treviso e credo anche nel resto d'Europa (del mondo?), di reperti provenienti dalla Cina. In particolare, dalle collezioni del Museo storico Nazionale della Cina, della famosa Città Proibita di Pechino e di quasi sessanta musei disseminati lungo i percorsi della via della Seta, appartenenti alle Provincie di Hebei, Shanxi, Henan, Hunan, Gansu, Qinghai e alle regioni autonome di Xinjiang, Mongolia interna e Ningxia Hui.

  Questa mostra che si annuncia straordinaria, dall'autunno del 2005 alla primavera del 2006 costituirà la finestra della civiltà Cinese finalmente riaperta sull'Occidente. La maggior parte delle opere, mai esposte neppure in Cina, verranno viste per la prima volta alla Casa dei Carraresi di Treviso e tutto questo grazie a due novelli "Marco Polo" contemporanei: il presidente della Fondazione Cassamarca, l'avvocato Dino De Poli, (nomen-omen...De Poli-Polo?) che è il motore economico e organizzativo di tutta l'impresa e dello specialista sinologo professor Adriano Madaro, uno dei maggiori esperti al mondo della Cina, grande viaggiatore, narratore e protagonista di questo splendido incontro culturale tra Occidente e Cina e ricordiamo, è l'unico membro non cinese del consiglio direttivo permanente dell'Accademia Cinese di cultura Internazionale, nonché suo rappresentante per l'Europa Questa mostra è una stupefancente occasione per Treviso (e non solo Treviso), cittadina veneta già famosa in tutto il mondo occidentale per glorie sportive, gli scrittori, Venezia e le imprese tessili famose come la Coca-Cola, che adesso diventerà la città occidentale più conosciuta in Cina.
 
L'avvocato Dino De Poli e il professor Adriano Madaro an
La mostra in questione, sarà l'inizio di un ciclo di quattro mostre che continueranno fino al 2011, con inoltre la possibilità di effettuare un viaggio di una ventina di giorni lungo la mitica 'via della Seta' che attraversa tutta l'Asia. [ 2005 La Nascita del Celeste Impero, 2007 Il Tesoro dei mongoli, 2009 Lo splendore dei Ming, 2011 Manciù: L'ultimo Impero].

Che cosa porterà questo scambio culturale, questa finestra aperta sulla Cina? Ci farà conoscere un paese ai più sconosciuto, che non è estinto nella polvere della Storia come le mostre sugli Egizi o sugli Etruschi, bensì è una delle realtà economiche di questo millennio. Conoscere la cultura di un paese ci aiuta a conoscere il suo modo di pensare, il passato è la radice della pianta di cui vediamo oggi le foglie. Vedere da dove viene questo paese ci aiuterà a comprendere meglio il suo presente. Una mostra di queste dimensioni e importanza offre a entrambe le nostre culture la possibilità di comunicare, sarà uno scambio prodigioso, noi europei vedremo di che cosa sono in grado di fare i Cinesi, i Cinesi capiranno che noi non abbiamo paura di loro, che sono benvenuti nel nostro mondo e che anzi, ne fanno già parte da sempre. Avete mai guardato dove sono state fatte le scarpe che indossate o la radio che ascoltate? Uno dei due sicuramente è fatto in Cina (e chi è il creatore di un oggetto? chi ci ha messo il nome sopra, o chi lo ha creato?). Questa mostra rappresenta un po' la madre di quello che è già oggi la nostra realtà. La Cina fa già parte della nostra cultura, è perfino nell'aria... condizionata che respiriamo.

   
  an L'esame dei reperti da scegliere nel caveau blindato del Museo di Xian da parte del professor Madaro
Un altra riflessione straordinaria, è che questo ciclo di mostre ci offre di nuovo la millenaria possibilità di guardare a Oriente come faro di innovazioni e scambi culturali ed economici; confrontarci con la Cina, offrirà a tutti gli uomini intelligenti, impreditori, artisti, viaggiatori, curiosi, la possibilità di far vedere il proprio valore: il confronto arrichisce entrambi, il non confronto soffoca, una cultura diversa dalla nostra è aria pura che nutre il nostro cervello. Nel millenario passato dell'Europa le Americhe non c'erano, sono scoperte recenti e accidentali di un Genovese che oltretutto non le cercava, ma che cercava tutt'altro. L'Oriente invece è sempre stato presente nella nostra storia, è ora di riappropriarcene ( solo per fare un esempio, fra i reperti di queste mostre ci saranno delle statuine di giocolieri Romani... ) ed è questo uno degli intenti di queste mostre, capire che la Cina è parte di noi da sempre...e che gli esploratori come Marco Polo, per citare il più conosciuto, si recavano laggiù per prendere parte delle ricchezze favolose di quei paesi, non per paura di esserne derubati.
vedi anche Laurea ad honorem per Dino De Poli...

di Federico De Nardi

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